Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  agosto 03 Martedì calendario

CRISI, GLI SPAGNOLI VENDONO I CAPELLI

«Tutto è cominciato alla fine del 2008», spiega a Le Monde Yolanda Delgado, che gestisce l’impresa di famiglia a Madrid, «sempre più persone venivano a proporci l’acquisto delle loro chiome».
All’inizio Yolanda non accettava richieste individuali («non abbiamo la logistica adeguata»), ma davanti all’afflusso sempre crescente di offerenti privati ha cambiato idea. Così all’inizio dell’anno scorso l’imprenditrice ha creato una piccola infrastruttura per ricevere il pubblico. Queste le regole: i capelli devono essere senza tracce di tinture e decolorazioni, lavati e misurare almeno 40 cm. Una volta trattati, saranno trasformati in parrucche e venduti in tutto il mondo. Le chiome europee sono le più quotate e anche le più difficili da reperire, in un mercato dominato dai capelli asiatici.
Il compenso può variare tra i 150 e i 600 euro al chilo, a seconda della lunghezza e della qualità. Una coda di cavallo può valere, per intenderci, dagli 8 ai 90 euro. Una somma modesta ma che, in un paese che ha visto balzare al 20% il tasso di disoccupazione nel secondo trimestre dell’anno, può fare la differenza.