Franco Bechis, Libero 4/8/2010, 4 agosto 2010
LADY FINI: HO VINTO AL LOTTO
Elisabetta Tulliani è ricca perché verso la fine degli anni Novanta ha vinto al superenalotto. La leggenda che era già circolata più o meno ufficiosamente è stata ieri certificata dai legali della compagna del presidente della Camera, Gianfranco Fini, in una nota.
Gli avvocati Carlo Guglielmo e Adriano Izzo sostengono di essere stati loro ad avanzare azione risarcitoria nei confronti dell’ex patron del Perugia calcio, Luciano Gaucci, per essersi impossessato di parte di quella vincita 1,1 miliardi di lire dell’epoca con la promessa di investirla al meglio per la Tulliani, sua fidanzata all’epoca, senza più restituire né beni né somma affidata. «La nostra assistita», scrivono i legali, «intende fare definitivamente chiarezza sull’argomento e, al riguardo, ribadisce quanto già ampiamente affermato e provato nell’ambito del giudizio civile pendente nei confronti del Gaucci. I beni mobili e immobili indicati dal Gaucci nell’atto di citazione sono stati acquistati con denaro proprio della Tulliani e della sua famiglia. In particolare, l’acquisto dei suddetti beni è avvenuto con i ricavi di una vincita all’Enalotto e con gli ulteriori risparmi dei genitori della Tulliani. Di tale circostanza la nostra assistita ha fornito ampia prova documentale, dimostrando, in particolare, che la vincita all’Enalotto era di sua esclusiva pertinenza e che, addirittura, dopo l’incasso della somma, una parte cospicua di essa, esattamente Lire 1.100.000.000 (unmiliardoecentomilioni), è stata messa a disposizione del Gaucci con l’espresso incarico di provvedere a gestirla in proficui investimenti nell’interesse della medesima. Tale somma non è mai stata restituita dal Gaucci, con la conseguenza che la Sig.ra Tulliani si è trovata costretta a svolgere apposita domanda di restituzione nel giudizio civile in corso». Fin qui la versione della Tulliani, che è l’esatto contrario di quella fornita da Gaucci. Ma non sarebbe difficile sapere chi dei due dice la verità. Fu lo stesso Gaucci a sostenere che gli investimenti immobiliari fatti nel consorzio immobiliare di Valcannuta provenivano da una cospicua vincita all’Enalotto, da una schedina giocata insieme alla Tulliani. Fu questa la versione fornita all’epoca ad alcuni amministratori della Valbo, società proprietaria del consorzio immobiliare, presso cui l’imprenditore umbro investì parte della somma. Si tratta della stessa società che ha venduto a Elisabetta Tulliani, Giancarlo Tulliani, a Sergio Tulliani e alla moglie Francesca Frau i primi
appartamenti acquistati a Valcannuta. Secondo la versione dell’imprenditore umbro il pagamento sarebbe stato fatto da Gaucci che intestò gli immobili (la stessa casa dove oggi vive Fini) alla fidanzata Elisabetta, al fratello Giancarlo e a mamma e papà Tulliani. Il venditore certamente sa chi pagò quegli appartamenti. Gaucci in ogni caso non si limitò ad acquistare solo quei tre immobili, ma ne rilevò altri intestandoli fiduciariamente a suoi collaboratori dell’epoca. Il piccolo insediamento immobiliare dei Tulliani si è per altro ingrandito negli ultimi anni, segno che le disponibilità economiche sono restate alte anche a dieci anni dalla vincita all’Enalotto.
L’8 aprile 2009 Elisabetta Tulliani ha firmato un atto di acquisto a Valcannuta davanti al notaio Giorgio Mario Calissoni di Roma. Ha acquistato un nuovo appartamento da 4,5 vani allo stesso numero civico di via Raffaele Conforti dove viveva l’intera famiglia negli alloggi di proprietà. Insieme a una cantina da 5 metri quadrati e un box auto da 13 metri quadrati. A vendere Marco Montefusco dopo avere firmato un lunghissimo rogito pieno di clausole amministrative ma privo del prezzo della transazione.
Il 23 luglio scorso la Tulliani ha fatto il bis: altro appartamento da 4,5 vani, più cantinetta di 4 metri quadrati e box auto da 15 metri quadrati allo stesso numero civico a cui la famiglia è evidentemente abbonata (solo il box auto è al numero civico precedente). A vendere è stato Roberto Gismondi, anche se il prezzo non è stato dichiarato. Il poverino deve essere rimasto senza un tetto, ma solo per tre giorni. Il 26 luglio ha infatti acquistato nello stesso consorzio, ma in via Roberto Ago un abitazione più o meno grande il doppio di quella lasciata: 7,5 vani, più box auto da 23 metri quadrati. A vendere è stata la Tanaro di Gianni Casson & c sas, uno dei fondatori del consorzio di Valcannuta. Poche settimane prima, il 2 luglio 2010, davanti al notaio Clara Santacroce di Roma, ad acquistare a Valcannuta era stato Giancarlo Tulliani (che già lo aveva fatto nel 2001) che da Montecarlo dove risiede ha rilevato un abitazione in villino da 9 vani, più autorimessa da 59 metri quadrati. A vendere i coniugi Angelo Marcucci e Roberta Tiberi. Prezzo? Naturalmente top secret.