Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  agosto 03 Martedì calendario

UNA STRANA PERIZIA USATA COME SCUDO

Ecco finalmente la cifra ufficiale di cessione della casa di Montecarlo da parte di Alleanza nazionale alla misteriosa Printemps Ltd dell’isola di Santa Lucia: 322.980,24 euro. La cifra proviene dal valore di una misteriosa perizia che gli amministratori del partito allora guidato da Gianfranco Fini commissionarono a Montecarlo per valutare in bilancio la casa ricevuta in eredità dalla contessa Anna Maria Colleoni: la risposta fu 255.535,24 euro. L’introito di 67.445 euro iscritto fra i proventi del partito nel 2008 sarebbe quindi quello della plusvalenza realizzata con la vendita della casa alla società off shore, che poi l’avrebbe riceduta entro pochi mesi a 330 mila euro alla Timara ltd, che a sua volta l’ha riaffittata al cognato di Fini nel 2009, una volta compiuta la ristrutturazione dell’immobile. Quelle spiegazioni che alla stampa e agli elettori gli amministratori della vecchia An non hanno ritenuto di dovere fornire, sono stati invece costretti a dare all’interno del gruppo dei fedelissimi finiani, sempre più imbarazzati della vicenda della casa di Montecarlo finita a Giancarlo Tulliani dopo una doppia girata in uno di quei paesi off shore inseguito da tempo dal fisco italiano. A questo punto in chi sta rischiando la sua carriera politica per seguire Fini è arrivata una veemente richiesta di chiarezza sulla intera gestione di terreni e immobili dell’eredità Colleoni. E i due amministratori del partito che se ne sono occupati, il tesoriere Francesco Pontone e il responsabile della nuova fondazione nonché ex capo della segreteria politica, Donato La Morte, hanno inviato ad alcuni esponenti del gruppo alcune relazioni amministrative e qualche spiegazione in più.
I MOVIMENTI
Dalle relazioni emerge che nel 2005 An aveva immobilizzato a patrimonio 1.102.210 euro di fabbricati e terreni, quasi tutti ricevuti dalla Colleoni in eredità. Il lascito era stato fatto alla persona di Gianfranco Fini in qualità di presidente nazionale di An e quindi la gestione del patrimonio veniva rendicontata a lui e ogni cessione è stata espressamente autorizzata (anche per firma) da lui. Le immobilizzazioni ex Colleoni sono state iscritte a valore catastale e ammortizzate anno dopo anno. Al 31 dicembre 2009 ammontavano a 891.870 euro, con una differenza negativa di 210.340 euro rispetto al 2005. Solo nel 2007 quella cifra è aumentata, perché An ha acquistato un immobile a Monterotondo, classificato come “negozi/botteghe” da una certa Anna Gentili per 245.319,80 euro. Negli ultimi cinque anni oltre alla vendita della casa di Montecarlo An ha ceduto dell’eredità Colleoni, sempre con l’autorizzazione di Fini, due terreni a Monterotondo. Il primo è stato venduto il 28 marzo 2006 davanti al notaio Raffaele Casertano a Guidonia Montecelio. L’ha acquistato la società Pdg di Elvira Pizzorni, che in bilancio ha inserito 3.150.000 euro come valore della transazione. Nel bilancio di An quel terreno era iscritto al valore catastale di 17.763,53 euro e quell’anno è stata registrata fra le “varie” (voce atipica del bilancio) una plusvalenza da vendite terreni
di 2.986.201 euro. I conti non tornano alla lettera, ma le cifre più o meno corrispondono. Il secondo terreno di Monterotondo ex Colleoni è stato venduto l’anno successivo. L’atto
è stato sottoscritto davanti al notaio Enzo Mario Romano di Roma il 16 ottobre 2007. Il compratore è stato la società Panorama 2000 di Alessandro Bellucci, che nel suo bilancio
ha segnato come unico evento significativo di nota una variazione delle rimanenze di 336.309 euro rispetto all’anno precedente. Secondo gli amministratori di An il terreno era a costo storico di 146.326,77 e quell’anno in bilancio è stata iscritta non più fra le varie, ma fra le plusvalenze da alienazioni la somma di 417.281 euro giustificata come “dismissioni immobiliari di Monterotondo”.
Secondo questa lunga disamina di cifre in possesso dei finiani dunque An valutava come prezzo di mercato nel 2008 della casa di Montecarlo poi finita all’inquilino Tulliani più o meno come una bottega di Monterotondo. La casa di Montecarlo valeva secondo Fini e i suoi amministratori 255 mila euro e il negozio di Monterotondo 245 mila euro. Una versione che riportiamo così come è stata riferita nel gruppo dei fedelissimi, ma che non sembra così credibile.
In pubblico né Fini né gli amministratori che da lui dipendevano e che hanno venduto e comprato gli immobili in questi anni con la sua autorizzazione hanno spiegato nulla. Tornato da un week end ad Ansedonia con i Tulliani il presidente della Camera ha affidato al proprio portavoce l’annuncio di querele per quanto pubblicato fin qui sostenendo la falsità di quanto scritto.