Notizie tratte da: Tullio Kezich, Alessandra Levantesi # Una dinastia italiana. L’arcipelago Cecchi-D’Amico tra cultura, politica e società # Garzanti 2010 # pp. 624, 25 euro., 5 agosto 2010
Il Fatto. Libro in Gocce. Puntata numero 4 - Tullio Kezich e Alessandra Levantesi – Una dinastia italiana
Il Fatto. Libro in Gocce. Puntata numero 4 - Tullio Kezich e Alessandra Levantesi – Una dinastia italiana. L’arcipelago Cecchi-D’Amico tra cultura, politica e società. Garzanti, Milano 2010. € 25. Rif. Database libro Sch. 1385316 Rif. Libro Biblioteca Sch. 1385575 Anagrafe Suso Cecchi d’Amico, figlia di Emilio Cecchi, critico letterario, e di Leonetta Pieraccini. Prezzolini «Sapete per caso se il Cecchi si è arrabbiato per una mia? So che il ragazzino è molto sensibile, e mi dispiacerebbe averlo urtato. L’avevo invitato ad essere scortese con me, almeno quanto lo ero io con lui, ma lui si vede intende per scortesia il silenzio, ed è la scortesia che mi piace di meno» (lettera di Prezzolini ai familiari di Emilio Cecchi). Leonetta Maria Stella Ferrari Labroca, amante di Emilio Cecchi per almeno vent’anni. Nel 1937, durante un incontro, chiede a Leonetta: «Si sa che gli uomini a una certa età sono portati verso le donne più giovani. E tu non potresti per il suo bene sopportare la nostra relazione?». Nel 1950, Leonetta annota: «Considero ormai da anni la passione di Emilio per la di lei persona una diversità di gusti chimici. Come la sua preferenza per il formaggio di cui non sopporto neanche l’odore, o puzzo che sia. Per me ella ha assunto addirittura la consistenza di un pezzo di pecorino». Grazia La relazione extraconiugale tra Emilio e Grazia Deledda, lui 28enne, lei quarantenne, sposata e con due figli. Lei gli mandava «foglietti azzurri finemente riempiti della scrittura di una mano di donna». Lui troncò la relazione perché, come scrisse in una lettera, «non riuscimmo che a chiuderci in una rete di inganni e di dolori sterili, e a fare tanto male intorno a noi». Capelli Negli anni Settanta il poeta Sandro Penna scrisse che Papini chiamava Cecchi "la signorina Emilia" per via della sua abitudine di andare dal parrucchiere invece di andare dal barbiere e per il fatto che già allora si tingesse i capelli. Sibilla Suso bambina gridò a Sibilla Aleramo, che in quel momento aveva una relazione con Dino Campana, «Scimmia! Scimmia!». Cecchi: «Fu una pietà perché, con quelle lacrime e quei turbamenti che c’erano stati, si sentiva che Sibilla pigliava quelle parole dalla bocca della bambina come una intimazione cosmica». Ragazze «I fascisti e i comunisti si scazzottano, ma le ragazze sono felici lo stesso» (Emilio Cecchi). Matrimonio Nel 1938 Suso andò poi sposa a Lele D’Amico. Lele, cioè Fedele. Andarono in viaggio di nozze a Parigi. Con loro partì anche Thomas Wood, borsista dell’Accademia americana, spasimante di Suso. Amabilmente respinto, aveva chiesto di addolcire la propria delusione unendosi alla coppia durante la luna di miele. Silvio Lele d’Amico, il marito di Suso, musicologo, era figlio di Silvio d’Amico, cattolico e principe della critica teatrale prima e dopo la guerra. Critica «Il Valle, lo dicono tutti, è un soffice salottino dove, nelle sere invernali o piovose, come quella di ieri, fa piacere ritrovarsi, sia pure in pochi come ieri, col pretesto di una commedia vecchia o nuova, o anche non vecchia né nuova come quella di ieri...» (attacco di una critica teatrale di Silvio d’Amico). Ricette Suso che, nel 1946, in un momento di difficoltà economiche, scrive un libro di ricette, pur non avendo mai messo piede in cucina. Patente Suso, costretta a prendere la patente perché nel 1948, impegnata in Proibito rubare di Luigi Comencini, andava avanti e indietro in macchina di notte insieme con il produttore Ponti, che era soggetto a pericolosi colpi di sonno. Suso Con Luchino Visconti, Suso collabora per trent’anni: «I due continuano a darsi del lei: lui si ostina a chiamarla Susanna (che non è mai stato il suo nome), lei gli si rivolge con l’appellativo, tra deferente e scherzoso, "Conte mio"». Notizie tratte da: Tullio Kezich e Alessandra Levantesi – Una dinastia italiana. L’arcipelago Cecchi-D’Amico tra cultura, politica e società. Garzanti, 2010. € 25.