Gianni Dragoni, Il Sole-24 Ore 4/8/2010;, 4 agosto 2010
CONTRATTO FLESSIBILE IN SERIE A
Il contratto flessibile arriva nel calcio. Ad aprire la strada è la Juventus con una novità voluta dal nuovo presidente, Andrea Agnelli e applicata per la prima volta al contratto del difensore Marco Motta, 24 anni, arrivato il 5 luglio in prestito oneroso dall’Udinese per un anno.
Sarà una coincidenza, ma la Juventus ha lo stesso azionista di controllo, la famiglia Agnelli, della Fiat, il gruppo automobilistico che con Sergio Marchionne vuole aumentare, con la controversa proposta originata dal caso Pomigliano, la flessibilità nell’industria.
Paragonare il contratto, e soprattutto lo stipendio, dei calciatori di serie A a quello dei metalmeccanici sarebbe una bestemmia. Ma il principio è simile. Ai milionari del pallone – lo stipendio medio in serie A è intorno a 700mila euro netti all’anno, secondo stime ufficiose – le grandi società vogliono imporre un aumento significativo della quota flessibile dello stipendio, legandola di più ai risultati sportivi.
La Juventus, insieme alla Lazio di Claudio Lotito, ha preso spunto dalla scadenza del contratto colletivo dei calciatori, il 30 giugno, per aumentare la flessibilità nei contratti dei nuovi tesserati. Intenzione in larga parte motivata con l’esclusione dei bianconeri dalla Champions League, che fa venir meno almeno 20 milioni di euro di ricavi per questa stagione. Il principio della flessibilità vale solo per i nuovi contratti. Secondo un parere del 30 luglio dell’alta corte di giustizia del Coni, cui si è rivolta la Figc in merito alla questione controversa, che ha indotto l’associazione calciatori (Aic) a minacciare lo sciopero, il contratto scaduto non è in vigore.
Il contratto di Motta è stato stipulato «a modulo libero», non sui modelli prestampati che si riferivano al contratto collettivo. Le grandi società vogliono aumentare la quota di variabile oltre il 50% dello stipendio totale, fino al 70-80 per cento. Motta non sarebbe però a questi limiti.
Altre novità sono l’aumento delle multe in caso di violazioni disciplinari o comportamenti illeciti, eliminando il tetto del 30% del lordo mensile). La Juventus vuole anche l’esclusiva professionale, per vietare che il calciatore possa svolgere altre attività.
Sul contratto dei calciatori c’è stata ieri una riunione presso la Figc, tra i vertici di Federcalcio, Lega di Serie A e Aic. «Il clima è stato collaborativo e abbiamo discusso in merito alla stipula del nuovo contratto collettivo. Cercheremo di evitare problemi su quei contratti depositati al di fuori del precedente accordo», ha dichiarato il vicepresidente dell’Aic,Leonardo Grosso. Grosso ha detto che «l’emergenza riguarda i 185 contratti depositati nell’ultima finestra di mercato. 157 sono stati fatti riprendendo le linee del contratto collettivo scaduto, 24 hanno delle modifiche, mentre 4 sono stati siglati su modulo libero».