Nicoletta Cottone, Il Sole-24 Ore 4/8/2010;, 4 agosto 2010
NUOVO STOP ALL’AUMENTO DEI PEDAGGI
Il Consiglio di Stato ha confermato lo stop agli aumenti dei pedaggi autostradali deciso lo scorso 29 luglio dal Tar Lazio. La quarta sezione di Palazzo Spada ha respinto la richiesta con cui Palazzo Chigi e Anas chiedevano di sospendere in via cautelare d’urgenza il provvedimento del Tar Lazio che ha congelato il decreto sulla manovra con cui il Governo, il 25 giugno, ha disposto l’introduzione facoltativa, a partire dallo scorso 1?luglio, del pedaggio sui raccordi e le autostrade gestite direttamente dall’Anas e aumenti dei canoni dovuti dalle stesse concessionarie che possono poi rivalersi sugli utenti. Secondo il Consiglio di Stato «la situazione controversa » relativa all’aumento dei pedaggi autostradali «va conservata immutata in tutti i suoi aspetti sino alla decisione cautelare da parte del Collegio». Quindi Palazzo Spada ha fissato al 31 agosto l’udienza per discutere, «nel rispetto del contraddittorio fra le parti», la sospensione del decreto del Tar del Lazio impugnato da Palazzo Chigi.
I giudici della prima sezione del Tar Lazio, presieduta da Linda Sandulli, avevano accolto i ricorsi contro l’aumento dei pedaggi in nove barriere autostradali del territorio romano, presentati dalla provincia di Roma, coadiuvata da 41 comuni dell’hinterland, dal comune di Fiano Romano, dalla provincia di Pescara e dal Codacons.
Palazzo Chigi e Anas avevano chiesto al Consiglio di Stato, ancor prima di ricevere la notifica ufficiale della sospensiva del Tar, di sospendere immediatamente l’ordinanza del Tar, se non fosse stato possibile fissare subito un’udienza. Per il presidente della provincia di Roma, Nicola Zingaretti, si tratta di un’altra vittoria per tutti i cittadini. «Adesso, al più presto, l’Anas diminuisca i pedaggi perchè chi amministra la cosa pubblica deve rispettare la legge senza atteggiamenti servili con i potenti e lassisti con le persone normali». Il capogruppo del Pd in commissione Trasporti alla Camera, Michele Meta, ha chiesto nel corso del suo intervento in aula ha chiesto di revocare «da subito gli aumenti dei pedaggi previsti dalla manovra economica».
Per Carlo Rienzi, presidente del Codacons, i rincari sui pedaggi «sono illegittimi e se non verranno ripristinate le vecchie tariffe potrebbero configurarsi addirittura dei reati a danno degli utenti, quali appropriazione indebita e truffa aggravata».
Adiconsum, tramite il segretario Paolo Landi, ha annunciato un esposto alla Procura nei confronti dell’Anas «per omissione di atti di ufficio poichè spetta a loro comunicare tempestivamente alle società Autostrade la sospensione dell’aumento, cosa che non ha fatto nè dopo la sentenza del Tar nè con la conferma del Consiglio di Stato».
Una vicenda giudiziaria che continua a viaggiare in tempi da record, anche perchè in ballo ci sono tanti soldi. L’Anas, infatti, nei giorni scorsi aveva stimato un ricavo di 83 milioni di euro nella seconda metà del 2010 e 200 milioni nel 2011. Una media di incassi che oscilla, dunque, fra 460mila euro e 550mila euro al giorno. Un mese di stop, dunque, può costare in media alle casse dell’Anas dai 13,8 ai 16,6 milioni di euro. Ed è certamente molto superiore nei giorni da bollino nero dell’esodo estivo, come lo scorso fine settimana. Tutti mancati introiti che lo Stato si troverà a dover ripianare. Tanto che è nell’aria una disposizione per salvare i conti dell’Anas. Una norma che potrebbe salire a bordo del decreto legge all’esame oggi del Cdm che proroga di 60 giorni le misure di privatizzazione della Tirrenia e contiene nuove misure sull’autotrasporto dopo il decreto legge anti-liberalizzazione varato tre settimane fa.
Dall’altra parte, però, sono moltissimi i pendolari danneggiati dal balzello imposto dalla manovra che hanno telefonato e inviato e-mail alla provincia di Roma per sapere perché i rincari dei pedaggi si pagano ancora. Un risparmio per i pendolari quantificato in almeno 50 euro al mese, come hanno sottolineatoRosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori e Adusbef. La norma della manovra ha disposto l’introduzione di un pedaggio presso le stazioni di esazione delle autostrade che si interconnettono con le autostrade e i raccordi in gestione diretta Anas, una maggiorazione tariffaria forfettaria di un euro per le classi di pedaggio A e B e di due euro per le classi di pedaggio 3, 4 e 5.