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 2010  agosto 04 Mercoledì calendario

CAFFÈ E CACAO GUIDANO LA CORSA DELLE COMMODITIES

La rapidità con cui le quotazioni del frumento hanno preso il volo non ha paragoni sui mercati delle materie prime: +42% nel solo mese di luglio. Ma il cereale non è l’unico prodotto agricolo ad aver raggiunto prezzi da primato nel corso dell’estate, tanto da far temere una replica di quanto accadde nel 2008, quando enormi rincari dei generi alimentari infiammarono violente proteste ad Haiti, in Egitto e in molti altri paesi in via di sviluppo. Il Food price index dell’Onu è già in rialzo del 13% rispetto a un anno fa, anche se rimane inferiore del 22% rispetto al picco di giugno 2008.
Il frumento, ai massimi da 22 mesi, è ancora lontano dai record storici raggiunti in quel periodo (al Cbot i prezzi arrivarono fino a 1.280 cents per bushel, quasi il doppio rispetto a oggi). Venerdì scorso, però, il caffè arabica ha raggiunto un picco da oltre 12 anni (176,30 cents per libbra), a metà luglio il cacao sulla piazza di Londra era al record da quasi 34 anni (2.713 sterline per tonnellata). Anche lo zucchero nei giorni scorsi si è infiammato, con rialzi in alcune sedute superiori al 4% che lo hanno proiettato ai massimi da 4 mesi .
L’intero comparto delle materie prime, a onor del vero, ha riguadagnato l’attenzione degli investitori. Incoraggiati da segnali di ripresa dei consumi – e finora incuranti del rischio, non più così trascurabile, di una nuova frenata dell’economia – i fondi hanno spinto le quotazioni del petrolio ai massimi da tre mesi: proprio ieri il Wti ha chiuso a 82,55 dollari al barile. I metalli industriali si sono mossi in tandem: anche al London Metal Exchange le lancette dell’orologio si sono riportate all’inizio di maggio. Addirittura, nel caso dello stagno, i prezzi sono saliti a un record biennale.
Per metalli e petrolio si tratta però della ripresa di posizioni lunghe, ossia all’acquisto, che erano state velocemente abbandonate con l’esplodere della crisi del debito pubblico in Grecia e il timore che molte altre economie europee potesseroandare incontro a problemi analoghi.
Nel caso dei mercati agricoli le dinamiche sembrano essere diverse.
A innescare gli acquisti hanno contribuito senza dubbio fattori fondamentali, legati ai singoli prodotti. Per il frumento la scintilla è stata la devastante siccità che ha colpito la Russia, per lo zucchero la sorpresa di una improvvisa carenza: il Brasile sta incontrando grandi difficoltà nell’esportare la sua produzione – pure abbondantissima – a causa di un lungo periodo di pioggia che ha ostacolato
Lo scenario
il carico delle navi nei porti. Nel caso del caffè arabica, pesano i pessimi raccolti della Colombia e di alcuni paesi centroamericanii, e per il cacao ci sono senz’altro preoccupazioni legate alle cattive condizioni delle piantagioni della Costa d’Avorio.
In ciascuno di questi casi, tuttavia, la speculazione ha avuto un ruolo cruciale. Esemplare la vicenda del cacao, di cui un solo operatore – quasi certamente Armajaro –ha ritirato oltre 240mila scorte custodite nei magazzini del Liffe, una quantità pari al 7% della produzione annua mondiale. Le autorità della borsa non hanno riscontrato nessun comportamento illecito: Armajaro tra l’altro è anche un importante trader di cacao, oltre che gestore di hedge funds, e può giustificare la sua condotta con l’esigenza di rifornire i clienti.