Francesco Cramer, il Giornale 4/8/2010, pagina 1, 4 agosto 2010
«Fini onesto? Non ci giurerei» - Donna Assunta Almirante, la domanda è d’obbligo: cosa ne pensa del pasticciaccio della casa di Montecarlo? «Un pasticciaccio vero
«Fini onesto? Non ci giurerei» - Donna Assunta Almirante, la domanda è d’obbligo: cosa ne pensa del pasticciaccio della casa di Montecarlo? «Un pasticciaccio vero. Certo che bisogna fare chiarezza». Una casa donata al partito finita, chissà come mai, nelle mani del fratello della Tulliani. Che effetto le ha fatto? «Mi ha sorpreso e se devo dire la verità anche molto amareg giato. Non m e l o s arei mai aspettato. Mai». La gestione del patrimonio immobiliare del partito non sembra molto trasparente... «No, guardi... La interrompo subito: sono pronta a mettere la mano sul fuoco sull’onestà sia di Pontone che di Lamorte, i due gestori del patrimonio del partito. Su Fini... Lasciamo perdere » . E perché scusi? «Conosco Francesco e Donato da una vita: loro sono missini veri. Non avrebbero mai permesso una cosa del genere. Mai». Secondo lei erano all’oscuro che in quell’appartamento ci sarebbe andato un Tulliani? «Secondo me sì». E allora soltanto Fini sapeva? «Beh... Che poi alla fine l’appartamento sia finito a un parente della sua nuova compagna... È sospetto». È delusa? p g «Sì. Perché chi lascia qualcosa a l partito l o lascia agli iscritti, alla causa, non a una persona. Ai tempi di Giorgio non sarebbe mai accaduta una cosa del genere. Mai » . Ha conosciuto la signora Tulliani? «No. L’ho vista soltanto ai funerali della madre di Gianfranco » . E? «Non posso dire niente. Certo che se è vero quello che avete scritto sui suoi precedenti rapporti con Gaucci... Meglio Daniela». Daniela Di Sotto, ex moglie di Fini? «Sì. Lei alla fine s’è comportata d a signora: i n silenzio. Non un’intervista, non un’apparizione televisiva... Non ha mai aperto bocca » . Sapeva del lascito della contessa Colleoni? «No ma so di tanti altri che hanno lasciato in eredit à fior d i patrimoni quando Giorgio era segretario. E nessuno si sarebbe mai permesso di toccare alcunché » . Gestiva tutto suo marito? «Macché... Giorgio era un pignolo ma di soldi non se n’è mai occupato: era un gran signore. Allora gestiva tutto Peppino Rubinacc i » . Tanta roba? «Tantissima, un vero tesoro immobiliare. E lo dissi anche a Berlusconi prima che si facesse il Pdl». Cosa gli disse? «Guarda che ad An non servono i tuoi soldi... Il partito è ricco. Però...». Però? «Che delusione... Sa quanti soldi aveva sul conto mio marito quando è morto? » . Dica. «Quattro milioni di lire tonde tonde». Insomma, Fini l’ha delusa ? «Sì. Non è il Gianfranco che ho sostenuto io. Perché l’ho sostenuto io Gianfranco, sa? » . Non suo marito? «Anche, certo. Ma sono stata io a spingerlo. Dicevo a Giorgio: “Lascia il partito a un giovane, a uno non compromesso col fascismo”. Mi prendo le mie responsabilità » . Pentita? «Le do una notizia che non sa nessuno: l’altro giorno m’è ricapitata tra le mani una lettera di Pino Romualdi (uno dei fondatori del Msi nd r ) » . Nella quale? «Nella quale c’era scritto: “cara Assunta, non insistere su Gianfranco. Ha distrutto il Fronte della gioventù e farà lo stesso con il Msi”». E così è stato? «Sì. Io sono sempre stata contraria alla svolta di Fiuggi e alla fusione nel Pdl. E l’ho detto pure a Berlusconi l’altra sera alla festa del ministro Rotondi». Un po’ la tesi di Menia. «Infatti ha ragione Menia: stare insieme ma in due case diverse. Alleati come fa la Lega. E poi Fini aveva una così bella casa in via della Scrofa...».