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 2010  agosto 04 Mercoledì calendario

I nostri Caschi Blu se lo aspettavano “La Linea è un focolaio” - L’eco dapprima delle fucilate, poi delle mitragliatrici pesanti, e quindi dell’artiglieria, dal piccolo borgo di Adaysseh sono risuonati presto al quartier generale dei Caschi Blu, a Naqoura

I nostri Caschi Blu se lo aspettavano “La Linea è un focolaio” - L’eco dapprima delle fucilate, poi delle mitragliatrici pesanti, e quindi dell’artiglieria, dal piccolo borgo di Adaysseh sono risuonati presto al quartier generale dei Caschi Blu, a Naqoura. Un po’ lo temevano, un po’ se lo aspettavano, il primo significativo incidente di confine tra i due contendenti dopo quattro anni. Ed è arrivato. Agosto che parte all’insegna del sangue, sulla linea di confine tra Israele e Libano. Il vicecomandante del contingente Unifil, il generale italiano Santi Bonfanti, che peraltro sostituisce in questi giorni di vacanza il comandante, lo spagnolo Alberto Asarta Cuevas, s’è precipitato nella zona in elicottero per circoscrivere il più possibile l’accaduto. Che però, per l’appunto, resta lì a significare che la tregua è drammaticamente fragile. Basta un nonnulla e si ricomincia a sparare. A sera, dopo molte ore dall’accaduto, il comando dei Caschi Blu ancora non era riuscito a capire che cosa fosse davvero accaduto. Santi Bonfanti ha interrogato i «peacekeepers» indonesiani che erano presenti sul posto e gli ufficiali spagnoli responsabili del settore; ha parlato con il quartier generale israeliano e con quello libanese; s’è reso conto di persona dei luoghi. Nelle stesse ore a New York si riuniva in tutta fretta il Consiglio di Sicurezza. Ma restava il mistero. Certo, si sa che gli israeliani si sono mossi lungo la Linea Blu e hanno sconfinato di qualche metro per tagliare alcuni alberi che davano noia alle telecamere, posizionate lungo la barriera metallica che hanno messo a difesa del loro territorio. E si sa come è finita: con cinque morti, molta paura nella popolazione del villaggio, e tanta tensione tra i due governi. Ma come ciò sia potuto accadere non è affatto chiaro. «Che la Linea Blu sia una perenne fonte di frizione - spiegano in ambienti di Unifil - è perfino ovvio. Ma proprio per questo motivo esistono delle procedure per effettuare lavori: attraverso i Caschi Blu le parti notificano all’altro il tipo di lavoro che andranno ad effettuare e solo dopo si procede. Il meccanismo funziona. È una routine quotidiana da più di due anni a questa parte, finora senza incidenti. E adesso ci sono i fatti di Adaysseh...». I lavori di ieri erano stati notificati? Gli uffici di Unifil stanno affannosamente controllando. Ma ci sarà tempo per approfondire. Fondamentale era spegnere subito un focolaio che poteva divenire facilmente un incendio.