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 2010  agosto 03 Martedì calendario

DA GOOGLE ALLA STAFFETTA AZZURRA QUANDO L’AMICIZIA FA VINCERE

Una staffetta eu-ropea d’argento: quattro campioni, ma soprattutto quattro amici. Roberto Donati, Simone Collio, Emanuele Di Gregorio e Maurizio Checcucci sono arrivati a Barcellona da Rieti, Cernusco sul Naviglio, Castellammare del Golfo e Firenze. Hanno battuto il record italiano e insidiato fino all’ultimo l’oro francese perché l’amicizia profonda — è provato — garantisce fiducia e sicurezza, aiuta ad affrontare le difficoltà e permette di moltiplicare i talenti individuali, nello sport e nelle aziende.
Sono note le amicizie della net generation. Si sono conosciuti sui banchi di Harward, e si subito piaciuti, Steve Ballmer, numero uno di Microsoft e Bill Gates, fondatore dell’azienda, insieme da 20 anni. Molti altri amici si sono susseguiti nella Silicon Valley. Nel 1976 Steve Jobs e Steve Wozniak hanno creato la Apple. Nel 1998 Larry Page e Sergey Brin hanno dato vita a Google quando erano studenti a Stanford.
«L’amicizia è al di sopra dell’amore», afferma Claudio Bisio, ricordando il gruppo di amici attori con cui è cresciuto. Sono gli anni ’70 quando Gabriele Salvatores con Ferdinando Bruni, Elio De Capitani e altri fonda il teatro dell’Elfo. Attorno ruotano oltre a Bisio, Silvio Orlando, Lucia Vasini, Paolo Rossi, Diego Abatantuono, Giovanni Palladino. «Giravamo l’Italia con l’auto e ci fermavamo a dormire appena trovavamo un hotel con le terme», ricorda Paolo Rossi. «Ma io non partirei mai in un viaggio come quello di "Marrakech Express", dice Salvatores. E non so se l’amore sia più forte dell’amicizia. L’amore è patologia, almeno all’inizio, l’amicizia è più controllabile. L’amicizia sul set? Non è sempre positiva. A volte non si ha il coraggio di dire le cose. Invece, nel lavoro funziona sempre la forza del gruppo». L’amicizia è il motore del successo delle coppie della comicità. A cominciare dai padri di «Zelig» e «Smemoranda» Gino Vignali e Michele Mozzati. «Se stai con una persona da 30 anni significa che ci sono valori che ti uniscono più profondi della quotidianità. L’amicizia sul lavoro ha più fasi: l’innamoramento per cui apprezzi le sintonie o le differenze, il momento in cui pensi starei meglio solo. Poi c’è la vecchiaia: non vale più la pena cambiare». Generazioni diverse stessi sentimenti, Pier Paolo Piccioli e Maria Grazia Chiuri, 43 e 46 anni, coppia creativa di Valentino. «Ci siamo conosciuti all’Istituto europeo e abbiamo capito che insieme funzioniamo meglio. Tutti i colloqui in due, Fendi e poi Valentino». Aldo e Giovanni si conoscono dai tempi dell’oratorio. «Io sono aggiunto dopo — confida Giacomo — quando si è amici si sente la fiducia, anche se si sbaglia».
Il sociologo Domenico De Masi assicura che è dimostrato dalla sociometria, messa a punto un allievo di Freud, Jacob L. Moreno. Spiega: «Si è inventato un metodo per scoprire due tipi di legami nei gruppi che lavorano insieme. La prima domanda svela i rapporti di stima. "In caso di lavoro complesso, chi sceglieresti?". La seconda svela il rapporto affettivo "A chi confideresti un fatto personale?". Se la stima e l’affetto coincidono nella stessa persona, allora si tratta di un vero caso di amicizia. L’aviazione canadese praticò questo test per creare i plotoni delle squadriglie aeree, constatando che questi legami sopravvivevano meglio nei duelli dei cieli».
«La forza dell’amicizia è tale che è anche alla base delle bande criminali — interviene il sociologo Sabino Acquaviva —. Nei gruppi i comportamenti si enfatizzano come dimostrano i casi di bullismo». Sul lavoro, però, De Masi non ha dubbi: «Ci sono aziende che contrastano stupidamente i legami affettivi, invece sono una forza produttiva».