Gabriela Jacomella, Corriere della Sera 3/8/2010, 3 agosto 2010
MATURITÀ CON LA LODE IL PRIMATO RESTA ALLE SCUOLE DEL SUD
Maturità: la mappa dell’«Italia dei cento e lode» è, ancora, fortemente sbilanciata verso il Sud.
Fotocopia.
Il ministero dell’Istruzione ha ormai ultimato l’elaborazione dei dati relativi alla maturità 2009-10 che il Corriere è in grado di anticipare. I risultati confermano una tendenza già in atto a favore del Sud 12 mesi fa.
I dati.
Sono 4.037, allo stato, i diplomati cum laude negli istituti superiori italiani; di questi, 2.016 — quasi la metà esatta — provengono dalle Regioni meridionali e dalle isole.
Classifica.
Il primo posto sul podio spetta alla Puglia con 631 studenti d’eccellenza, mentre la Calabria è al primo posto (con 362 lodi) se pensiamo ai bravissimi in percentuale: ben il 2,1 per cento sul totale dei diplomati. La Lombardia, solo 256 «lodi», lo 0,5%. MILANO — Anno nuovo, voti vecchi. Ottimi, per carità. Ma che portano con sé l’ombra di qualche dubbio. Il ministero di viale Trastevere ha elaborato i dati relativi alla maturità 2009-10 — qualche manciata di schede è ancora in dirittura d’arrivo, ma quelli che il Corriere è in grado di anticipare sono vicinissimi ai risultati definitivi — e quel che ne esce è, in pratica, un quadro-fotocopia degli esami di 12 mesi fa.
La mappa dell’«Italia dei cento e lode» è, ancora, fortemente sbilanciata. Verso il Sud, soprattutto. Sono 4.037, allo stato, i diplomati cum laude negli istituti superiori italiani; di questi, 2.016 — quasi la metà esatta — provengono dalle Regioni meridionali e dalle isole. Più del doppio di quelli del Nord. Se il record «secco», in base ai numeri, spetta alla Puglia (631), in realtà a voler guardare la percentuale sul totale dei diplomati la medaglia d’oro spetta alla Calabria: «solo» 362 lodi, che però rappresentano ben il 2,1% sull’ammontare complessivo dei diplomati. La Puglia si ferma poco sotto, con l’1,8%. Salendo un po’ lungo lo Stivale, si scopre che anche Umbria e Marche si difendono bene, rispettivamente con l’1,6 e l’1,4 per cento (che corrispondono a 89 e 156 ragazze e ragazzi); e persino l’Emilia si attesta sull’1,4%, pari a 336 «bravissimi».
I 100 E LODE ALLA MATURITÀ: AL SUD IL DOPPIO CHE AL NORD-
È, però, incontestabile che una differenza geografica, per quanto sfumata e con tutti i distinguo del caso — la Basilicata, per dire, si è fermata a 43 studenti eccellenti, lo 0,8% del totale —, ci sia eccome. Una conferma di quanto era già emerso ai primi di agosto del 2009. Allora, le lodi si erano «fermate» a quota 3.529; nel 2008 erano state 4.008 (ma il numero complessivo dei maturandi era più alto). Un piccolo salto in avanti, che si riflette anche nella percentuale di chi ha ottenuto il massimo dei voti: 1,1%, contro lo 0,92 di un anno fa. I cento senza lode aumentano anch’essi di una manciata di unità, da 19.078 a 20.238.
Resta, invece, un dato di fatto: nelle Regioni del Nord, di norma, gli studenti al top sono — in percentuale — meno di quanto non avvenga al Sud. Dell’Emilia-Romagna si è già detto, ed è — insieme alla Liguria, ferma all’1% — l’unica a doppiare la boa del punto percentuale. La Lombardia, con 256 «lodi», si aggiudica uno 0,5%; il Piemonte, con 208, è allo 0,9%. L’impressione è confermata se si vanno a spulciare i dati relativi ai «centisti», quelli che la lode l’hanno sfiorata, e che comunque rientrano a pieno diritto nel novero delle eccellenze. Sono il 4,9% dei diplomati piemontesi, il 3,7% dei lombardi, il 4,6% dei veneti, il 5,2% dei liguri. E l’8,1% dei calabresi, il 6,4% dei siciliani, il 6,7% dei pugliesi, il 6,7% dei marchigiani, il 6,4% degli umbri. La Basilicata, solita «mosca bianca», è ferma al 4,6%.
E se in Piemonte, Veneto e Friuli-Venezia Giulia nessun istituto ha assegnato più di 7 lodi, in Sardegna e Toscana soltanto uno ha raggiunto quota 9 e in Molise non c’è chi sia andato oltre quota 5, nelle Regioni del Sud le cifre hanno un andamento ben diverso: in Sicilia, 4 scuole hanno elargito più di 11 lodi, in Calabria 7 hanno superato il 14, e in Puglia 10 hanno oltrepassato la boa dei 10 «eccellenti».
Sono calabresi 7 istituti su 10 nella top ten dei «lodisti»: 26 bravissimi nel solo liceo Da Vinci di Reggio, che l’anno scorso si era «fermato» a quota 17. La prima Regione del Nord a spuntare nella classifica è l’Emilia-Romagna, con il liceo Ulivi di Parma: 13 lodi, erano 10 nell’agosto 2009. L’Abruzzo e le Marche si infilano ai numeri 32 e 33 (con il classico D’Annunzio di Pescara e lo scientifico Marconi di Pesaro, 11 lodi a testa); da lì in giù, fanno capolino più o meno tutte le Regioni. Ma da lì in su, c’è spazio solo per Calabria, Sicilia, Puglia e Campania. E per chi avesse tempo e voglia di scorrere l’elenco fino alla parte bassa della graduatoria, i nomi noti non mancano: lo scientifico Righi di Bologna, ad esempio, è al 124° posto, con 6 «lodi»; a pari merito il classico Mamiani di Roma; a Torino, l’Alfieri è fermo a quota 5, mentre il Parini e il Volta di Milano hanno 4 eccellenze a testa. Il classico Tito Livio di Padova, tra gli istituti più ambiti del Nordest, ne vanta solo tre.
LA RIFORMA
La sufficienza
In base all’ordinanza ministeriale del 5 maggio scorso quest’anno per essere ammessi alla maturità bisogna avere la sufficienza in tutte le materie: «Sono ammessi alla maturità solo gli alunni che conseguono nello scrutinio finale una votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina». Occorre ottenere tutti sei, compresa la condotta. L’anno scorso, bastava ottenere la media del sei. Tutte le prove scritte sono state sostenute nella stessa settimana
Il voto finale
La sufficienza si raggiunge con la votazione di 60/100. Il voto finale si compone delle seguenti voci: credito scolastico, prove scritte, colloquio e il bonus di 5 punti, che può essere assegnato dalla Commissione in aggiunta al voto finale a condizione che il candidato abbia un credito scolastico di almeno 15 punti e un risultato complessivo nelle prove d’esame di almeno 70 punti. È consentita l’attribuzione della lode ai candidati che all’esame finale hanno conseguito il punteggio massimo di 100 punti senza fruire del bonus integrativo dei 5 punti