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 2010  agosto 03 Martedì calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "CUNEGO

Damiano"

Giuseppe Saronni: Tra i corridori contemporanei, Cunego è quello che più spesso mi è stato accostato, anche se io ero soprattutto un passista-veloce, mentre lui è più passista-scalatore.
(Nino Minoliti, "La Gazzetta dello Sport" 23/9/2007).

Lance Armstrong verrà spavaldo al Giro d’Italia o ha paura di Cunego e delle novità?
(Gianni Mura, "la Repubblica" 30/7/2001).

Gianni Motta se deve fare un confronto con l’oggi, pensa a sé come a un Cunego e a Gimondi come a un Basso.
Fonte Paolo Di Stefano, "Corriere della Sera" 19/5/2006)

Luigi Pozzato da junior era il capitano della Nazionale che nel 1999 vinse il Mondiale di Verona con Cunego.
Luigi Perna, "La Gazzetta dello Sport" 11/7/2004

Yaroslav Popovyc nel 2004 ha indossato la maglia rosa (strappandola a Damiano Cunego).
Paolo Di Stefano, "Corriere della Sera" 23/5/2004.

Igor Astarloa, che al Brixia Tour ha conquistato la prima vittoria da quando è campione del mondo (10 mesi), nega che la maglia iridata porti sfiga: «Anzi. Il fatto è che cambia tutto attorno a te. Ci sono più attenzioni, più impegni, e meno tempo per prepararti. Lo ha imparato anche Cunego che mi ha confessato che tutti i doveri post maglia rosa lo hanno stressato».
Fonte Claudio Ghisalberti, "La Gazzetta dello Sport" 24/7/2004

«Mentre Damiano ricordava Pantani, dalle nostre spalle, come un lampo, è sbucata una persona su una bicicletta pieghevole. Vi assicuriamo che era identico al Pirata, occhiali neri, orecchie a sventola, pizzetto biondo, bandana gialla, soltanto leggermente invecchiato. Ha stretto la mano a Cunego e basta, non ha chiesto autografi, non ha detto niente. E poi è tornato verso gli alberi. Avevamo vicino Michele Pallini, il massaggiatore di Cunego, ed entrambi abbiamo sentito un brivido sulla schiena. No, non era un’allucinazione»
(Luca Gialanella, inviato in Giappone della "Gazzetta" per la Utsunomiya Cup)
Fonte Luca Gialanella, La Gazzetta dello Sport 25/10/2004;

« Tra i corridori di oggi quello che mi piace di più è Paolo Bettini. A cronometro non va e sulle grandi salite soffre, però è uno che ci mette sempre l’anima. Come me corre con il cuore. Poi mi piaceva Damiano Cunego. Ma che fine ha fatto, è già sparito?» (Moser).
Claudio Ghisalberti, La Gazzetta dello Sport 11/6/2005;

In una recente intervista Damiano Cunego (vincitore dell’ultimo Giro) ha così risposto a una domanda in proposito: «Il sesso prima delle gare? Direi che almeno ventiquattro ore di riposo assoluto ci vogliono!».
Fonte MACCHINA DEL TEMPO APRILE 2005

Egidio Fior, il ristoratore che con la sua squadra di dilettanti ha lanciato nel grande ciclismo Basso e Cunego, chiede a Pillon di provare ad allenare in Promozione.
Paolo Tomaselli, Corriere della Sera, 18/11/2005

Giordano Cottur: dei corridori di oggi "mi piace Bettini perché dà sempre battaglia, da Cunego mi aspettavo di più, Simoni c’è e non c’è, Basso è un po’ come me che andavo forte in salita e a cronometro, con la differenzac he lui ha una squadra organizzata e io, se foravo, ero perduto [...]"
(Marco Pastonesi, La Gazzetta dello Sport 7/3/2006).

Il team manager Luciano Rui ha allenato, da dilettanti, sia Basso che Cunego: «Già ai tempi, Ivan correva 368 giorni all’anno. Non lo ferma nessuno. � uno che mangia pasta in bianco anche in vacanza. Damiano era più garibaldino».
Fonte Corriere della Sera 6/5/2006;

Marco Filacchione: «A parte Basso, le speranze italiane confluiscono su Cunego e Di Luca. Opzioni rischiose: il primo è dato a 15, il secondo (in rosa a Milano due anni fa) a 25. Lavagna impietosa per Simoni, due Giri vinti, offerto a 40. Ancora minori le chance di Bruseghin, 3° l’anno scorso, bancato a 50».
Marco Filacchione, La Gazzetta dello Sport 9/5/2009

Nell’ufficio di Max Biaggi sono appese le maglie - con rispettive dediche - di Francesco Totti (quella della Roma, numero 10) e di Damiano Cunego (la rosa del giro d’Italia).
Fonte Moreno Pisto - Riders n. 16 Febbraio 2009

«La Nazionale ha corso bene. Ballerini è stato bravo a cambiare le carte in tavola da una situazione sfavorevole, la fuga dei 10 senza azzurri, nella fuga dei 28 con 4 dei nostri. A due giri dalla fine avevamo ancora sei corridori. Il problema è che Cunego non è stato in grado di concretizzare il lavoro dei compagni. La squadra, pur senza fare cose eccezionali, ha portato l’uomo giusto nel posto giusto al momento giusto. Se io a Zolder avessi perso, la colpa non sarebbe stata di Lombardi, Petacchi e gli altri». (Il flop azzurro ai Mondiali di ciclismo di Mendrisio secondo Mario Cipollini).
Fonte Claudio Ghisalberti, "La Gazzetta dello Sport" 29/9/2009);

Cunego soffre l’antagonismo: partire senza pensare alla classifica, gli toglierà quella tensione negativa». (Il futuro del vincitore del Giro 2004 secondo Beppe Saronni, manager della Lampre)
Marco Pastonesi, La Gazzetta dello Sport 4/12/2009

«Il circuito finale da ripetere più volte è quasi identico a quello che si affronta alla Freccia del Brabante. E chi si trova a suo agio alla Freccia del Brabante? Un uomo su tutti, Freire. Quello australiano è un tracciato che si appiccica addosso a Oscarito, il quale sicuramente andrà alla ricerca del poker iridato. Ma potrebbe piacere molto a uomini come Visconti e Cunego, tanto per citarne due dei nostri». (Il prossimo mondiale di ciclismo secondo il neoct azzurro Paolo Bettini)
Paolo Viberti, “Tuttosport” 29/7/2010;