Fiamma Tinelli, Oggi, n. 31, 4 agosto 2010, pag. 34, 4 agosto 2010
SUPERNICHI
«Presidente, questi ragazzi nel 2013 saranno tutti maggiorenni. Tifiamo per lei!». Bari, 37 gradi all’ombra. In una mattinata al seguito di Nichi Vendola, il governatore della Puglia viene applaudito, nell’ordine, da un’insegnante con classe al seguito, da una pensionata entusiasta che gli strizza le guance («E bravo il mio Nichi!»), da 5 mila attivisti della Coldiretti. A 72 ore dalla sua candidatura alle primarie del centrosinistra, la gente pugliese è con lui.
Ha dichiarato: «Vincerò le primarie e batterò Berlusconi». Ci crede davvero?
«Non è spavalderia: ho già rovesciato tutti i pronostici e rappresento una politica che è il contrario di idee lontane dal quotidiano, che non affasciano. Io produco un’emozione».
Basta un’emozione a dirigere un Paese?
«Intanto ci vuole quella. Di fronte a Berlusconi, il centrosinistra si è presentato come un gruppo di amministratori di condominio. Serve un racconto alternativo».
Che sarebbe?
«Cultura, immaginario. Saper suscitare speranza».
Bello. Ma vago.
«Allora: serve un progetto politico capace di vincere. Per vincere, bisogna convincere. E per convincere, bisogna aver capito i bisogni dei cittadini».
Bersani dice che la sua candidatura è «fuori contesto».
«Va bene così. Non mi aspettavo certo che i vertici del Pd cantassero l’Inno alla gioia».
Dire che Carlo Giuliani è «un eroe» come Falcone e Borsellino è stato un errore?
«Non ho detto questo. Ho detto che Giuliani è un "eroe ragazzino, alla ricerca di un futuro migliore, e dico eroe fra molte virgolette". E’ diverso».
Ma è stato un errore?
«No. Giuliani è morto in giorni in cui in Italia è stata sospesa la democrazia».
Lei si definisce comunista?
«Va fatta una critica impietosa di ciò che è stato. Ma credo che la domanda che il comunismo poneva, e a cui offrì una risposta terribilmente sbagliata, sia ancora valida».
Quindi?
«Sono un uomo di sinistra».
L’errore del Pd?
«Apparire come una consorteria della conservazione. Con vocazione al suicidio».
Le prime tre cose che farebbe se fosse premier.
«Stabilizzazione del mercato del lavoro; tassazione delle transazioni finanziarie; un piano che coinvolga 100 mila giovani sul riassetto idrogeolico del Paese. E vorrei il reddito di cittadinanza per i disoccupati».
E il conflitto d’interessi? Non mi dica che se lo scorda lì come fece D’Alema.
«Quanto tempo mi ha dato per governare?»
Matrimonio gay, pro o contro?
«I progetti di legge depositati in Parlamento sono già la risposta giusta».
E il testamento biologico?
«Ho il diritto di decidere. Un respiro è una vita senza vita».
La legge sulle intercettazioni non difende la privacy? L’Italia fa quattro volte le intercettazioni della Gran Bretagna.
«In Italia ci sono quattro organizzazioni mafiose come Cosa Nostra, Camorra, ’Ndrangheta e Sacra Corona Unita. La legge-bavaglio voleva difendere i Cosentino, non la privacy».
Di Berlusconi ha detto: «E’ simpatico, geniale». Pare quasi che il Cavaliere le piaccia.
«Distinguo fra la persona e la politica. Le persone sono più complesse degli stereotipi. Un bandito è un bandito, ma è anche tante altre cose. Magari è un padre, affettuoso».
Quindi le piace.
«Non mi piace il suo machismo, non mi piace mai quando parla delle donne. E’ offensivo».
Meglio Fini?
«Fini rispetta la Costituzione, con lui si può discutere».
Come mai questo Governo, accusato di collusioni con la mafia, miete successi contro la criminalità?
«Non sono certo i ministri che arrestano i mafiosi, ma quelle Procure che il premier attacca ogni giorno».
Cosa pensa della condanna a Marcello Dell’Utri?
«Dell’Utri è l’evoluzione del rapporto fra politica e mafia. Al pari di Ciancimino nella Prima Repubblica».
Nel 2009 la sua giunta è finita in mezzo allo scandalo Sanità.
«E a differenza di Formigoni che ha difeso il suo assessore Prosperini, accusato di corruzione, io ho detto che la questione morale era cruciale e ho azzerato la giunta».
Si dice cattolico: va in chiesa?
«Quando posso, sì».
Com’era il Nichi bambino?
«Buono, mai dato uno schiaffo. Ho rotto amicizie con bambini che accendevano le micette in bocca alle lucertole. Forse sono diventato comunista pensando ai diritti degli animali».
Mai un capriccio?
«Le mie uniche polemiche erano contro Babbo Natale».
Perchè?
«Perché trovavo che avesse una concezione castale dei bambini. Io ero buono, e vedevo bambini cattivissimi ricevere molti più regali. Gli ho anche scritto una lettera indignata, mia madre se la ricorda ancora».
Che donna è sua madre?
«Vulcanica. A 85 anni continua a essere una calamita di simpatia e di unione. Anche per le sue virtù enogastronomiche».
Cucina bene?
«Benissimo. E io, che ho fatto anche l’aiutocuoco in un ristorante, ancora non riesco a copiarla. Sospetto che introduca deglli ingredienti segreti nella pentola appena mi distraggo».
Se non avesse fatto politica cosa avrebbe fatto?
«Alle medie puntavo alla carriera ecclesiastica, poi volevo fare il giornalista».
Ha dichiarato la sua omosessualità nel 1978, in provincia. Dura?
«Certo. E’ dura ancora oggi, perché devo rispondere alle domande su questo».
I suoi come la presero?
«Ci sono stati contrasti. Ma quando ci fu il Gay Pride a Roma, nel 2000, mio padre mi disse: "Sono troppo vecchio, ma sarei venuto volentieri"».
Non ha mai presentato qualcuno come il suo partner.
«Si deve rompere il filo spinato del pregiudizio e, purtuttavia, preservare spazi di privacy».
E il filo spinato del pregiudizio?
«Ci sono scelte che vanno condivise: non posso decidere io se il mio eventuale compagno deve comparire o no».
Eventuale.
«Eventuale».
Avrebbe voluto un figlio?
«Sì, assolutamente sì».
Le spiace non averlo avuto?
«Sono attaccatissimo ai miei nipoti e ai loro amici».
Un politico a sinistra con cui non andrebbe mai a cena.
«Non mi metta in imbarazzo».
Scrive ancora poesie?
«Non ho proprio il tempo».
Il libro della vita?
«Il Diario di Anna Frank, quando ero ragazzo».
Cosa c’è nel suo iPod?
«Lirica. Puccini, soprattutto».
Film preferito?
«Arancia meccanica di Kubrik».
Tg preferito?
«Se devo, SkyTg24, di notte».
Quello che non guarderebbe nemmeno sotto tortura?
«Il Tg1. Per ragioni d’igiene».
La vacanza più bella.
«A Key West, a guardare il mare di Hemingway».
Quella che vorrebbe fare.
«Salvador de Bahia, Brasile».
Cosa non ha tempo di fare?
«Rileggere I sepolcri di Foscolo».
Qualcosa di più leggero, no?
«Non mi viene in mente».
Fa sport?
«Nooo...».
Le piace l’imitazione che fa di lei Checco Zalone?
«Tantissimo».
Chi chiama quando ha voglia di fare due chiacchere?
«Le mie migliori amiche. L’empatia è una virtù più femminile che maschile».
Un rimpianto.
«Aver partecipato a una riunione, il 5 gennaio del 2009. Se non ci fossi andato, avrei passato con mio padre le ultime ore della sua vita. Quando sono arrivato, non c’era più».