Emanuele Scarci, Il Sole-24 Ore 3/8/2010;, 3 agosto 2010
CONCESSIONARI AUTO IN ALLARME
Colpo di freno dell’auto in luglio: 152.752 le immatricolazioni. Un dato mensile così basso non si vedeva dal 1995, ma soprattutto spalanca un scenario di mercato per il 2010 in calo dell’11,8% e una perdita per l’erario di circa due miliardi. I concessionari auto paventano un taglio di 45mila addetti, compreso l’indotto.
In luglio in Italia, secondo i dati Anfia, le vendite di auto sono calate del 26% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. A partire da aprile, la fine degli incentivi 2009 (i cui effetti si sono esauriti nel marzo scorso) sta determinando contrazioni, di mese in mese, sempre più consistenti. E così, dopo un primo trimestre in crescita del 23%, il quadrimestre aprile-luglio chiude con un calo del 18,8% che annulla il buon risultato del primo trimestre. Il bilancio dei primi sette mesi segna una contrazione dell’1,5%.
Questo calo è però destinato ad appesantirsi nei prossimi mesi. Gli ordini a luglio, sulla base delle anticipazioni Anfia-Unrae, sono stati 130mila, il 22% in meno. Nel cumulato da inizio anno, i contratti siglati sono circa 1,060 milioni, il 24% in meno rispetto ai primi sette mesi del 2009.
Il Centro studi Promotor Gl events prevede una accelerazione della caduta delle immatricolazioni dovuta alla debolezza della domanda interna di beni di consumo durevoli e non durevoli. «Per l’intero 2010 - Osserva Gian Primo Quagliano, presidente del Csp – è prevedibile che le immatricolazioni si attestino a quota 1,9 milioni con una contrazione dell’11,8% sul 2009: un dato che peserà sui bilanci del settore automobilistico, ma anche sul gettito fiscale: 2 miliardi in meno. Una cifra di gran lunga superiore a quanto lo Stato dovrebbe stanziare per varare ecoincentivi che potrebbero ridare impulso alla domanda e avere rilevanti effetti positivi sull’occupazione, sulla ripresa dell’economia e sull’ambiente».
Secondo Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, l’associazione dei concessionari auto, questi dati condurranno nei concessionari «a tagliare 15mila posti di lavoro, cui se ne aggiungeranno almeno 30mila dell’indotto. Per fermare l’effetto domino, servirebbe rilanciare i bonus pluriennali per incentivare le vetture a basso impatto ambientale. E riallineare la tassazione delle vetture aziendali agli altri paesi europei». Federauto stima 3.800 concessionari ufficiali in Italia che nel 2009 avrebbero generato 96 miliardi di fatturato con 178mila addetti. A oggi Unioncamere registra invece 3.217 venditori al dettaglio di auto, in netto calo rispetto ai circa 5.300 del 2004.
Nel totale delle immatricolazioni, le marche nazionali collezionano 45.012 vendite a luglio (-35,5%) e registrano una quota di penetrazione del 29,5%. Nel cumulato da inizio anno, le immatricolazioni calano del 9,1%, per un totale di 408.629 unità. Le vetture immatricolate da Fiat Group Automobiles in luglio sono state 44.400, pari al 29,1% del mercato. Anche in questo caso il risultato è in calo rispetto a luglio 2009 (69mila vendite e quota al 33,5%). Va tuttavia considerato nel confrontare i dati che un anno fa Fiat Group Automobiles aveva beneficiato dell’apporto della sua gamma di vetture a basso impatto ambientale che usufruivano degli eco-incentivi.