RAFFAELLO MASCI, La Stampa 3/8/2010, pagina 4, 3 agosto 2010
Marinella sindaco La Napoli del Pdl si mette la cravatta - E finalmente Napoli si mette la cravatta
Marinella sindaco La Napoli del Pdl si mette la cravatta - E finalmente Napoli si mette la cravatta. Potrebbe essere questo lo slogan delle prossime elezioni comunali nel capoluogo partenopeo, che si terranno in primavera. Il Pdl, infatti, ha in animo di candidare il «re delle cravatte», Maurizio Marinella, un uomo che ha messo un «nodo al collo» (anche questo un altro slogan possibile?) ai potenti della terra. Nel suo piccolo ed elegantissimo atelier sul lungomare, si servono i Borbone di Napoli e quelli di Spagna, le famiglie reali di tutto il Nord Europa e una lunga teoria di capi di Stato (ed ex), da Sarkozy a Clinton, da Mubarak a Cossiga, a Gorbaciov oltre a tutti gli uomini elegantemente incravattati del mondo. 55 anni, bell’uomo di modi raffinati e di gradevolissima conversazione, Marinella rappresenta, in effetti, l’altra immagine di Napoli: quella perbene, civile, internazionale, colta. Ed è proprio per questo che il premier Berlusconi l’ha visto a cena giovedì scorso, in occasione dei 50 anni di Gianfranco Rotondi e gli ha fatto balenare l’idea. «Io da sempre mi impegno per Napoli, insieme ad alcuni amici - racconta Marinella - restauriamo monumenti, risaniamo aree verdi dismesse. Adoro la mia città e mi pesa moltissimo vederla nello stato in cui versa e con l’immagine che ha: delinquenza, immondizia, degrado». Da questa considerazione anche il desiderio, maturato negli ultimi tempi, di «impegnarsi», ma una cosa è il volontariato altro è fare il sindaco. «La proposta del presidente Berlusconi - dice il candidato - francamente mi onora ma mi spaventa anche molto: dal nuovo sindaco, chiunque esso sia, la gente si aspetta i miracoli e io sono solo un imprenditore». Ma poiché una persona del suo calibro e della sua notorietà non può cavarsela col dire semplicemente di no, Maurizio Marinella ha detto, per ora «ni»: «Intanto ce ne andiamo in vacanza - ho risposto al presidente del Consiglio - e ne approfittiamo per riflettere. Poi a settembre prenderemo una decisione». Ma che la cosa gli piaccia, lo solletichi, lo lusinghi e lo appassioni anche, Maurizio Marinella lo fa capire abbastanza chiaramente: «Mi piacerebbe molto che la mia città potesse voltare pagina, potesse non essere più identificata con le gravi carenze di questi ultimi anni. Ma io sono anche un uomo trasversale ai partiti, anche per la mia esperienza professionale: ho venduto cravatte a destra e a sinistra, mantenendo un rapporto civile e spesso affettuoso con personalità di entrambi gli schieramenti. La mia ambizione sarebbe quella di non essere identificato come un candidato di un partito ma come un “tecnico” che, insieme ad altri, possa dare una mano a Napoli». L’afflato, dunque, per ora è assolutamente ecumenico, ma poi Marinella, se dirà di sì dovrà fare i conti con camarille, partiti e partitini, che reclameranno assessori, presidenti, direttori, soprintendenti, consiglieri di amministrazione ... E il signore delle cravatte vorrebbe evitare di essere sgradevolmente preso per il collo.