Francesco Semprini, La Stampa 2/8/2010, pagina 1, 2 agosto 2010
Gli Amish alla conquista del West - Salgono sui loro tradizionali carri di legno trainati da cavalli e vanno alla ricerca di luoghi dove insediarsi e dar vita a nuove comunità
Gli Amish alla conquista del West - Salgono sui loro tradizionali carri di legno trainati da cavalli e vanno alla ricerca di luoghi dove insediarsi e dar vita a nuove comunità. È la conquista del West degli Amish, la corsa verso terre fertili e meno costose che spinge una parte sempre più ampia della comunità tradizionale cristiana, originaria della Pennsylvania, a cercare un futuro migliore nella aree più giovani del Paese. Sono parecchie decine i nuovi insediamenti fondati in 28 Stati americani e in Ontario dai pionieri in carretto, alcuni dei quali si sono spinti persino nelle terre di frontiera dell’Alaska o del lontano Messico. La conquista del West degli Amish nasce dalla veloce crescita demografica che ne caratterizza la comunità, con un aumento della popolazione del 10% solo negli scorsi due anni. In America ora gli Amish sono oggi circa 249 mila, contro i 227 mila del 2008 e i 124 mila del 1992. Secondo lo Young Center for Anabaptist and Pietist Studies, circa due terzi di loro vive ancora nei centri storici dell’Indiana, dell’Ohio e soprattutto della Pennsylvania, dove in gruppi ristretti arrivarono per primi intorno al 1730. Ma l’esodo ad ovest e in particolare verso la «Midwestern corn belt», la zona degli Usa più densamente coltivata a grano e altri cereali, è in continua ascesa, anche perché in quelle aree gli appezzamenti di terreno possono costare cinque volte meno di quelli della Pennsylvania. «All’interno della comunità, specie tra i più giovani, si sta facendo largo una sorta di sfida tra il rispetto dei principi fondamentali che li contraddistinguono come il rifiuto del progresso da una parte, e dall’altra il desiderio di avere una vita migliore, di raggiungere la felicità», spiega Don Kraybill, professore dell’Università di Elizabethtown e direttore dello studio condotto dal Young Center. «Il loro - prosegue l’esperto - non è solo un tentativo di sopravvivere, ma una sorta di rinascita e di espansone pur sempre nel solco della tradizione». I principali tassi di crescita di Amish si sono registrati in Minnesota, Missouri, Wisconsin ed Illinois, ma ad aumentare sensibilmente negli ultimi anni sono state in particolare le comunità di Kentucky, Kansas e Iowa. È il South Dakota la meta più giovane individuata dalle comunità tradizionali per iniziare una nuova vita: a mettere piede per primi nello Stato del Mount Rushmore sono state sei famiglie, che dopo un lungo viaggio dalle terre di origine hanno acquistato alcune fattorie nei pressi di Tripp, nelle aree Sud-orientali. Producono foraggio per le proprie mucche, costruiscono granai, e una volta a settimana organizzano piccoli mercati per la vendita di pane e di altri prodotti tradizionali. Ma il South Dakota non è la meta più lontana dove i nuovi pionieri della tradizione si sono spinti. All’inizio dell’estate un gruppo di Amish residenti a Prattsburg, nello Stato di New York, ha deciso di compiere una traversata in piena regola per esplorare le terre dell’Alaska. Per far questo si sono però dovuti arrendere alla modernità, lasciando a casa carri e cavalli ed optando per un più pratico e veloce furgoncino. L’avventura verso le terre di «Into the wild», non ha dato tuttavia risultati dal momento che i pionieri della tradizione non hanno trovato nulla che facesse al caso loro. E la stessa cosa è successa a un altro gruppo di Amish che dall’Illinois e dal Missouri si sono spinti sino in Messico per una simile missione. «Non ci sono congregazioni in Alaska, mentre alcuni insegnanti delle comunità dell’Ohio e della Pennsylvania si sono trasferiti da anni in Messico per aiutare a migliorare il livello di istruzione dei giovani in una piccola comunità mennonite delle vecchie colonie», spiega Don Kraybill, professore dell’Università di Elizabethtown e direttore dello studio condotto dal Young Center. Secondo il suo rapporto i criteri seguiti dai pionieri mennoniti, la più numerosa delle chiese anabattiste, sono la ricerca di nuovi terreni agricoli di buona qualità e dai prezzi vantaggiosi, le potenzialità che l’area offre per impieghi non agricoli, la possibilità di preservare il più possibile lo stile rurale della vita, e la vicinanze ad altre comunità Amish. I motivi che spingono queste persone a lasciare le proprie terre d’origine non sono infatti solo economici, ma è anche il rischio di contaminazione del loro stile di vita, dovuto al turismo selvaggio, crescita delle imprese e conflitti interni alla chiesa. Fattori che spingono a vedere nella conquista del West l’unico modo per preservare la loro secolare tradizione.