GIULIO MANGANO, La Stampa 1/8/2010, pagina 43, 1 agosto 2010
L’insidia occulta dei colpi di sonno “Ho guidato dormendo per 24 km” - Jean Todt, nella sua fresca carica di Presidente della Fia (la Fédération Internationale de l’Automobile), oltre ad occuparsi dello sport automobilistico promette di impegnarsi anche nella sicurezza della circolazione: «Vogliamo salvare un milione di vite l’anno», in ossequio alla risoluzione dell’Onu dello scorso 2 marzo, «Decade of Action for Road Safety», che impegna i membri a ridurre drasticamente i morti sulle strade
L’insidia occulta dei colpi di sonno “Ho guidato dormendo per 24 km” - Jean Todt, nella sua fresca carica di Presidente della Fia (la Fédération Internationale de l’Automobile), oltre ad occuparsi dello sport automobilistico promette di impegnarsi anche nella sicurezza della circolazione: «Vogliamo salvare un milione di vite l’anno», in ossequio alla risoluzione dell’Onu dello scorso 2 marzo, «Decade of Action for Road Safety», che impegna i membri a ridurre drasticamente i morti sulle strade. Sono stati complessivamente, nel mondo, 1,3 milioni nel 2009 (il 90% dei quali nei paesi in via di sviluppo, dove cinture, airbag, abs ed esp, oltre a pneumatici controllati e caschi per le moto, sono praticamente sconosciuti). Senza interventi drastici diventerebbero 1,9 milioni nel 2020. L’obiettivo è invece di non superare le 900mila unità per quella data che rappresenta un traguardo. Significa un milione di morti in meno ogni anno, rispetto alle proiezioni delle attuali statistiche. Intanto, proprio in questi giorni, milioni di automobilisti europei, con le loro famiglie, sono impegnati in maxi-spostamenti anche di molte centinaia di chilometri, per raggiungere o lasciare i differenti luoghi di vacanza. Per questo è particolarmente utile ricordare che in autostrada un incidente mortale su tre è causato dal sonno, contro 1 su 6 dovuti all’alcol e 1 su 10 alla velocità. Recentemente è stato effettuato uno sconcertante esperimento sui 930 km che separano Parigi da Nizza, via Lione e Aix en Provence. Un giornalista-collaudatore del settimanale «L’Argus» ha compiuto questo percorso - guidando una Peugeot 3008 - dopo una buona dormita nella notte precedente (qualità del sonno registrata al 93%), dunque in forma fisica eccellente e rispettando rigorosamente limiti di velocità e codice della strada. Prima della partenza il pilota ha trascorso circa un’ora presso un Centro specializzato nello studio del sonno, per venire «equipaggiato» con tutta una serie di elettrodi e sensori collegati a un computer-registratore. A fine viaggio e dopo aver decifrato le registrazioni, una dichiarazione sconcertante: «Mentre guidavo, ho dormito per 24 km!», che è anche il titolo del suo reportage. Su dieci ore di marcia - dalle 9 alle 19, con lunghi periodi di pioggia intensa e una sosta prolungata per il pranzo - sono stati registrati otto periodi di sonnolenza o perdita totale del controllo per 11 minuti complessivi. Come dire che l’auto ha percorso circa 24 km senza nessun responsabile alla guida. Da raggelare il sangue, e far riflettere.