La Stampa 1/8/2010, pagina 23, 1 agosto 2010
Italia a due velocità. Il Pil del Mezzogiorno vale la metà del Nord - Italia a due velocità dove una parte del Paese produce una ricchezza doppia rispetto all’altra; dove, se si vive in una delle Regioni del Sud, si ha oltre un terzo in meno di reddito disponibile per i consumi e gli investimenti
Italia a due velocità. Il Pil del Mezzogiorno vale la metà del Nord - Italia a due velocità dove una parte del Paese produce una ricchezza doppia rispetto all’altra; dove, se si vive in una delle Regioni del Sud, si ha oltre un terzo in meno di reddito disponibile per i consumi e gli investimenti. Non solo: un Italia dove a fronte di Regioni che piazzano bene i loro prodotti fuori dai confini territoriali, ce ne sono altre con tassi di dipendenza dall’esterno di oltre il 30%. A fotografare l’Italia «duale», come la definisce spesso il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, è l’Istat che ha depositato negli scorsi giorni una serie di dati in Parlamento nell’ambito degli approfondimenti in corso sul federalismo fiscale. Il prodotto interno lordo nel Sud Italia vale la metà rispetto al Nord: a fronte dei 17.900 euro pro-capite di ricchezza prodotta nel Mezzogiorno, al Nord l’economia è di oltre 31.000 euro a persona. Cenerentola d’Italia è la Campania dove il Pil pro-capite è 16.900 euro. In fondo alla classifica anche la Calabria dove il Pil vale 17.000 euro a persona. In testa, invece, Bolzano con 34.400 euro e la Lombardia con 33.600 euro a testa. I dati si riferiscono al 2008, all’inizio della crisi. La situazione non migliora se si guarda al reddito delle famiglie consumatrici: al Mezzogiorno è pari al 64,1% rispetto a quello del Centro-Nord, il che vuol dire che un abitante del Sud può spendere e investire quasi il 36% in meno rispetto al Nord.