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 2010  agosto 01 Domenica calendario

Quelli che vivono con più di 4 figli - Per essere iscritti all’Associazione famiglie numerose bisogna avere almeno quattro figli, fra i propri, gli adottivi e quelli in affidamento

Quelli che vivono con più di 4 figli - Per essere iscritti all’Associazione famiglie numerose bisogna avere almeno quattro figli, fra i propri, gli adottivi e quelli in affidamento. Benvenuti nello strano mondo di chi ha deciso che «tanti figli è bello» o che semplicemente si è ritrovato ad averli. Come succedeva una volta e non come adesso, nell’Italia a crescita quasi zero, dove la media è di neanche un bambino e mezzo a coppia. Per la loro assemblea nazionale, le famiglie numerose si sono date appuntamento ai parchi Aquafan e Miramare di Riccione: sono arrivate ieri mattina, sfidando il traffico del primo esodo vacanziero marchiato col bollino dei grandi ingorghi, ognuna con a bordo la sua truppa di bambini. Chi quattro, il minimo da statuto (anche se poi è sufficiente averne tre per essere sostenitori e venire ammessi), chi sette, chi addirittura quindici, come un pensionato di Monza atteso anche lui con la sua squadra di calcio più riserve, modello panchina lunga. Al di là dei casi da guinness questa è una storia molto seria, nata cinque anni fa per iniziativa di sei coppie di Brescia con l’obiettivo di difendere i diritti delle famiglie di vaste dimensioni. Col passar del tempo l’associazione è cresciuta in modo esponenziale fino a raggiungere i numeri attuali, con diecimila nuclei familiari e una rete di attività basata sul concetto dell’auto-aiuto e del sostegno reciproco, per cui si forniscono informazioni – tramite il sito internet www.famiglienumerose.org – su consulenze legali e fiscali, ma anche sugli acquisti a condizioni migliori. A questo servono i Gaf, Gruppi acquisti familiari, perché soprattutto in periodi di crisi come questo diventa decisivo sapere come e dove comprare libri di scuola, vestiti e passeggini a prezzi convenienti. Mario Sberna, presidente dell’associazione, racconta che per procurarsi il necessario per la casa e per i figli più piccoli i Gruppi acquisti si organizzano e vanno a ordinare i prodotti in Germania, dove le cose costano molto meno che da noi: «Parlo di macchine per fare il pane o il gelato in casa, strumenti utilissimi se si vuole risparmiare, oppure dei pannolini e dei passeggini: in Germania riusciamo a trovare questi articoli a prezzi inferiori del 50-70% rispetto a quel che si trova in Italia». A Riccione da una parte si gioca, coi ragazzi più grandi impegnati a fare gli animatori per intrattenere i bambini piccoli, mentre dall’altra gli adulti discutono e si confrontano sui modi per far sentire la loro voce alle istituzioni. Si comincia con una messa, anche se i responsabili ci tengono a far sapere che l’associazione è aperta a chiunque, a prescindere dalla fede religiosa: «Ci sono molte famiglie cattoliche, però la nostra è un’associazione laica alla quale sono iscritti anche valdesi, mormoni, atei e musulmani. La presenza di famiglie di migranti è un fatto importante: c’è un calo demografico spaventoso, non c’è sicuramente bisogno di dividersi ulteriormente, con più figli c’è più futuro». Si alternano momenti di festa, come la premiazione del socio numero diecimila e della famiglia più numerosa di tutte, ma anche momenti di dibattito su temi decisivi come il fisco: «Un commercialista una volta ci ha detto che quando mettiamo al mondo un figlio facciamo un regalo all’erario. Noi famiglie numerose di regali ne facciamo moltissimi» dice Regina Maroncelli, bergamasca e madre di quattro figli. Il marito Fabrizio le fa eco: «La tassa su rifiuti e gas è una palese ingiustizia». La questione del passaporto per i minori, che dall’inverno scorso non possono più comparire sul documento dei genitori: «Cento euro per ognuno - afferma un padre di Padova - io ne ho sei e fanno 600 euro». Qui, a Riccione, la chiamano «tassa sui figli»: