lettera alla Repubblica 3/8/2010, 3 agosto 2010
LETTERE
Ogni qualvolta ascolto esponenti del partito della Lega sventolare non solo l’opportunità ma anche l’urgenza della nascita del Federalismo fiscale mi viene da sorridere (amaramente). Tralascio di soppesare il fatto che dall’applicazione dello «scudo fiscale» sia risultato che la stragrande maggioranza che i denari nascosti al fisco siano di provenienza dell’Italia del Nord: non sono dati miei quindi la posizione del dubbio mi sembra opportuna. Tuttavia, poiché ho avuto occasione di lavorare in una piccola agenzia bancaria alla periferia di Treviso posso portare una testimonianza di prima mano: nell’agenzia risultavano aperti 634 rapporti di conto corrente, quindi strettamente nominativi, e ben 27461 rapporti di deposito a risparmio al portatore, tutti con un saldo di 19.000.000 (la legge allora imponeva l’obbligo di segnalazione a Banca d’Italia per movimentazioni di contante oltre i 20.000.000) e tutti regolarmente gestiti dal titolare della Filiale che li conservava accuratamente rinchiusi in una cassetta di sicurezza intestata ad un prestanome. Prima di parlare di vero federalismo fiscale ritengo quindi urgente una lotta serrata e senza bandiere di sorta all’evasione e all’elusione fiscale. Pur essendo ora in pensione credo che la serietà ed il segreto professionale mi vincolino a non specificare oltre. Preciso tuttavia che all’epoca segnalai alla mia Direzione Generale la situazione. E non se ne fece nulla.
Lettera firmata, Casalfiumanese(Tv)