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 2010  agosto 02 Lunedì calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "CURCIO

Renato"

Alberto Franceschini, che ancora ricorda quando Renato Curcio presentò il suo programma rivoluzionario in un’osteria: «Avevamo bevuto troppo e mangiato un risotto pieno di peperoncino, che a lui piaceva tanto».
Fonte Enzo Biagi, "L’Espresso", 12/9/2002 pagina 68.

So che Dalla Chiesa, per fortuna nostra, era prima di tutto un formidabile cacciatore di terroristi. E quando occorreva non andava per il sottile. Per prendere Renato Curcio e Alberto Franceschini, nel settembre 1974, gli mandò contro un infiltrato, "frate Mitra".
Fonte Giampaolo Pansa L’espresso, 13/03/2003

[Armida Miserere] Il ministro l’aveva sempre spostata nei posti più complicati nei momenti più infelici. A Torino dopo la fuga di Renato Curcio, all’Ucciardone dopo la morte di un agente, a Pianosa quando Falcone e Borsellino erano appena stati ammazzati.
Fonte Emanuela Fontana il Giornale, 20/04/2003

Al processo di Torino contro il nucleo storico delle Brigate rosse il pm Luigi Moschella chiese per Nadia Mantovani una pena più lieve dei suoi compagni d’armi: solo tre anni. «è una donna innamorata di Curcio - spiegò - vittima soltanto del suo sentimento». [... Margherita Cagol] nel 1975 faceva irruzione nel carcere di Casale Monferrato con un mitra sotto il cappotto per liberare Renato Curcio, sposato con rito cattolico sei anni prima, riuscendoci senza sparare nemmeno un colpo.
Fonte Stefano Cappellini il Riformista, 04/11/2003

Il tradizionale indulgere nel sociologismo («funzionalizzare», «rifunzionalizzare» e così via) che deriva dal sociologo Renato Curcio.
Fonte Lodovico Festa Il Sole-24 Ore, 06/11/2003

Fumo di guerra, nei formidabili anni delle assemblee: fu con una sigaretta in mano che Renato Curcio, a Trento, decise di fondare le Br.
Fonte Francesco Battistini Corriere della Sera, 23/12/2004

Il 30 giugno 1971, a Pergine di Valsugana, Mario Moretti partecipa con Curcio a una rapina per autofinanziamento. � la sua prima azione. Dopo l’arresto di Curcio e Franceschini, e poi di Ognibene e Gallinari, diventerà il capo più autorevole delle Br, fino a gestire il sequestro, la prigionia e la morte di Moro e a concludere con quella tragedia la fase culminante della sua attività operativa [...]»
Fonte: Sergio Zavoli, La Notte della Repubblica.

Intervista a Maurizio Puddu
Hanno scarcerato anche quelli che non si sono ravveduti?
"Altroché. Renato Curcio non sཿè né pentito né dissociato".
Però non ha mai ucciso.
"Uno condannato per concorso in omicidio, lei come lo chiama? Io lo chiamo assassino. Curcio fu il mandante dei primi due delitti delle Brigate rosse. Il 17 giugno 1974, nella sede del Msi a Padova, per colpa sua furono uccisi i militanti di destra Graziano Giralucci e Giuseppe Mazzola, che lasciarono due vedove e cinque figli orfani. Questa è sentenza dello Stato, passata in giudicato".
[...]
Che cosa pensa del fatto che questi signori vengano di continuo intervistati dai giornali, ospitati nei salotti televisivi, invitati a tenere conferenze nelle scuole?
"Sono inorridito. Oreste Scalzone e Toni Negri da Parigi predicano ancora, stavolta dal video, la liceità della lotta armata. A Milano nel 2002 ha preso il via un cantiere, coordinato da Curcio con la partecipazione di lavoratori di varie aziende, sui "dispositivi relazionali totalizzanti all’opera nelle grandi catene della distribuzione commerciale e sulle risposte di sopravvivenza a tali dispositivi". L’anno dopo questo cantiere ha riaperto i lavori per affrontare il nodo del dominio aziendale attraverso la flessibilità, con i malesseri che esso genera". Sembra di leggere i loro comunicati di trent’anni fa"
[...]
Flaminio Piccoli mi confessò che Curcio, prima di fondare le Br, lavorò per la Dc a Trento.
"Di Piccoli non ho mai avuto simpatia. Ero fanfaniano".
Fonte Il Giornale 28/01/2007, Stefano Lorenzetto

Giovanni Russo Spena, capogruppo di Rifondazione al Senato, ha chiesto in sostanza che Cesare Battisti, autore materiale di almeno due omicidi secondo sentenza definitiva, venga lasciato tranquillo. Renato Curcio, diventato editore anche se sui generis, è stato a Napoli per presentare un volume nell’ambito della fiera del libro "Galassia Gutenberg" diretta da Franco Liguori.
La figlia di Antonio Ammaturo, capo della squadra mobile assassinato dalle Br nel 1982, è insorta denunciando ’con sgomento’ che già in una precedente occasione aveva visto Curcio festeggiato mentre stringeva mani e firmava autografi. Durante la presentazione del libro ci sono stati tafferugli, Curcio è stato contestato da un gruppo di militanti di An guidati dal consigliere regionale Pietro Diodato che poi ha dichiarato di non riuscire a considerare "normale" che alcuni «ex terroristi in giacca e cravatta siano più o meno entrati nelle istituzioni». Curcio era accompagnato da Francesco Maranta dirigente del partito dei Comunisti Italiani.
Fonte Lettera a Corrado Augias, la Repubblica 21/3/2007, pagina 22

E pure stavolta Fanny Ardant una delle francesi più amate dagli italiani non si smentisce. «Per me Renato Curcio è un eroe» ha confidato candidamente al settimanale A (in edicola), intervistata da Cristiana di Sanmarzano. Non le è bastato. Ha aggiunto pure: «Ho sempre considerato il fenomeno Brigate rosse molto coinvolgente e passionale ». [...] Per questo Curcio è il suo «eroe»: «Lui non è diventato un uomo d’affari», come è successo in Francia ai poeti del ’68, «ora sono i più grandi uomini d’affari!», si lamenta la francese che invece con vigore dice di non amare i soldi, «sporcano tutto, dico sempre che devono assicurare la tua libertà». Sbotta incredulo Michele Placido: «Nessun eroe, né Curcio né la Petrella!».
Fonte Corriere della Sera 23/08/2007, pag.13 Claudia Voltattorni

Renato Curcio Fondatore e ideologo delle Br, gira lཿItalia facendo conferenze in scuole, università, consigli comunali, presenta i suoi libri ai festival dei partiti. In tv, sulla berlusconiana Canale 5, è arrivato a dire che le vittime degli anni 70 sono i suoi compagni di lotta morti sul campo. Da dieci anni è a capo della coop editoriale «Sensibili alle foglie» che si occupa di studi sulla lotta armata, carcere e droga, tema questཿultimo cavalcato da don Gallo, il parroco antagonista di Genova, che ha presentato il libro edito da Curcio insieme a Dario Fo. Condannato a 30 anni, ne ha scontati 24, è semilibero dal 1993.
Fonte www.ildue.it 12/1/2008

Martedì 27 febbraio alle 23.40, Studio Aperto, il tg diretto da Mario Giordano, ha presentato uno speciale dal titolo ’’Il ritorno delle Brigate rosse’’, condotto da Claudio Martelli, che ricostruiva la nascita delle Br con una lunga intervista ad Alberto Franceschini, fondatore storico del gruppo terroristico nel lontano 1970 insieme a Renato Curcio. All’interno dello speciale un’intervista al Franceschini veniva realizzata proprio a via Fani, luogo in cui furono uccisi cinque servitori dello Stato.
Ci ha inorridito vedere un terrorista accanto alla lapide che ricorda l’eccidio, ci ha disgustato sentirlo parlare di Brigate Rosse proprio in quel luogo di «memoria storica» per la Nazione.
Lettera inviata a Corrado Augias dai familiari dei carabinieri e degli agenti della Polizia di Stato caduti il 16 marzo 1978 nella oramai famosa «Strage di via Fani».
Fonte la Repubblica 9/3/2007 Lettere

Il nucleo speciale di polizia giudiziaria a Torino, un gruppo che non aveva alcuna corrispondenza nell´Arma dei carabinieri. Esisteva soltanto lì a Torino, dove il generale Dalla Chiesa era comandante (Tavaroli lo chiama sempre il Generale, e sembra di vedere la maiuscola). E´ nel "nucleo" che nascono l´operazione di Frate Mitra che conduce all´arresto di Renato Curcio o all´arresto di Patrizio Peci. In quest´occasione furono "infiltrati" in Fiat con l´assenso e la collaborazione della "sicurezza" dell´azienda cinque operai "collaborazionisti": uno di essi fu poi reclutato dalle Brigate Rosse; fu l´uomo che indicò al Generale il "covo" di Peci.
Fonte Giuseppe D’Avanzo, Repubblica, lunedì 21 luglio 2008

In questi giorni due notizie di cronaca ci confermano purtroppo (o forse per fortuna) che tutto quel che succede da noi finisce sempre in barzelletta. Renato Curcio si è lamentato per non avere una pensione: «Eppure - ha detto - ho lavorato in vari carceri, ma risulta che non sono stati versati i contributi». E chissà come mai, non li hanno versati. Forse per lo stesso motivo per cui in tutti quegli anni a Curcio non è stato chiesto di pagare l’affitto.
Fonte Luca Crovi, il Giornale 20/01/2009

La notte di San Valentino del 1984 Bettino Craxi trovò forza e consenso per alleggerire il punto unico di contingenza. La Cgil reagì male. Insieme al Pci impose il referendum per abrogare la riforma voluta dal governo. Una sconfitta catastrofica per la sinistra.
Evade Renato Curcio
Fonte Nino Sunseri, Libero 13/3/2009

A Dogliani vive da tempo in libertà anche il fondatore delle Brigate Rosse, Renato Curcio. Benvoluto dagli abitanti, che la domenica lo vedono sempre a messa.
Fonte Fosca Binker, Libero 13/3/2010