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 2010  agosto 01 Domenica calendario

PARTY VIETATI AL MILIONARIO DELLA PISCINA AL COGNAC

Dal suo punto di vista è una vittima. Perseguitato dalla giustizia inglese che gli impedisce di fare del bene. Quello che il ricco Edward Davenport intende per «bene»: organizzare spassose feste, in location fantastiche, con ospiti famosi, a base dei classici ingredienti che rendono (o dovrebbero rendere) una serata eccitante: tanto alcol e party con sesso. Così dopo diverse controversie legali, il Westminster City Council ha condannato l’esuberante quarantaquattrenne Edward, con l’accusa di non «aver rispettato le modalità d’uso di una residenza del XVIII secolo». La condanna è singolare: Davenport non può più organizzare feste nelle sua casa da circa 30 milioni di euro. Condannato nel 1990 per evasione fiscale, prima di diventare imprenditore di feste ha acquistato un titolo feudale. Non che si sia montato la testa: ha solo chiesto di essere chiamato «Lord». Nel’96 ha avviato negoziati con il governo della Sierra Leone per acquistare l’ambasciata (centro di Londra) che poi è divenuta sua proprietà: 110 camere, frequentate da gente come Paris Hilton, Kate Moss, Naomi Campbell, dove organizza feste modaiole. «Lord» Edward non bada a spese. Nell’ultimo evento, a dicembre, ha riempito la piscina di 1.000 litri di cognac (Courvoisier). Per l’Alta Corte di Londra l’imprenditore avrebbe utilizzato in modo improprio una dimora del XVIII secolo. E’ il caso della «discoteca porno» con biglietto d’ingresso a 140 euro. Nel 2005 il Mirror aveva accusato un deputato conservatore di aver preso parte ad uno di questi festini. Davenport si difende dicendo che la sua casa «è usata per manifestazioni divertenti e sociali». Saira Kabir Sheikh, del Westminster Council, è soddisfatta della sentenza («la legge è rispettata»). I vicini molto di più: ora potranno dormire.