(a. aq.), la Repubblica 31/7/2010, 31 luglio 2010
DIVORZIO TRA TOY STORY E PULP FICTION LA WALT DISNEY SI LIBERA DELLA MIRAMAX - NEW YORK
Da Pulp Fiction a Shakespeare in Love i film che hanno fatto la storia del cinema degli ultimi vent´anni sono finiti nel portafoglio di un costruttore di Los Angeles per cui Hollywood è soltanto il più famoso dei suoi quartieri.
Dopo innumerevoli trattative, lunghe più di un anno, con un accordo da 660 milioni di dollari la Walt Disney&Co è finalmente riuscita a liberarsi della Miramax acquistata 17 anni fa: una compagnia cinematografica indipendente e prestigiosa ma ormai troppo fuori target per l´azienda che il ceo Bob Iger vuole molto più family-oriented. «Siamo molto orgogliosi degli obiettivi raggiunti da Miramax ma ora puntiamo a produrre grandi film sotto i marchi Disney, Pixar e Marvel», il colosso dei fumetti acquistato per 4 miliardi di dollari. Cioè, più Pirati dei Caraibi, Toy Story e Uomo Ragno. E meno pulp e love story.
La compagnia finisce nelle mani di Ron Tutor, un signore che non ha idea di come si faccia un film ma di come fare mucchi di dollari sì. E´ stato lui a trasformare - ribattezzandola Tutor Perini - un´azienda di costruzioni fondata più di un secolo fa da un capomastro italoamericano in quel colosso da 5,6 miliardi che ha tirato su mezza Las Vegas e fatto affari nell´Iraq da ricostruire. E sempre lui è il leader del gruppo di investitori raccolti nella Filmyard Holdings che ha concluso l´accordo con un anticipo di 40 milioni di dollari.
Il contratto andrà perfezionato entro dicembre: Tutor e il partner Colony Capital - un fondo di investimento il cui unico contatto col mondo dello spettacolo è il controllo del Neverland Ranch di Michael Jackson - metteranno 100 milioni ciascuno. Un´altra cinquantina di milioni arriverà dal filantropo Jerome Schwartz e il resto da vari investitori. La compagnia assumerà «un navigato manager di Hollywood» per rilanciare il marchio dopo che Disney quest´anno aveva già chiuso gli uffici di Los Angeles e New York licenziando 80 persone: la neonata Miramax, che assumerà 50 dipendenti, ha bisogno di tornare a produrre qualche film all´anno per rinverdire un catalogo che il crollo delle vendite su Dvd e in tv sta pericolosamente invecchiando.
La chiusura della pratica consentirà invece a Disney di concentrarsi - oltre che sui blockbuster per famiglia - sull´espansione della multimedialità: ha appena acquisito per 563,2 milioni di dollari Playdom, diventando così il primo colosso hollywoodiano a scommettere sul mercato dei social game lanciato da Facebook, e possiede già il 28 per cento della tv internet Hulu.
La vendita di Miramax - un polpettone lungo quanto quello della Metro Goldwin Mayer, il leone ancora a caccia di investitori per evitare la bancarotta a causa di 3,7 miliardi di debiti - è invece uno smacco per Bob ed Henry Weinstein. I due produttori avevano tentato di riprendersi la creatura da loro fondata ma all´ultimo minuto hanno tentato il botto abbassando clamorosamente l´offerta: un colpo di scena che funziona quasi solo nei film.