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 2010  luglio 29 Giovedì calendario

COPYRIGHT, PATTO TRA SIAE E YOUTUBE «SI TRATTA DI UN ACCORDO STORICO»

«Si tratta di un accordo storico». Non usa mezzi termini Giorgio Assumma, presidente della Siae, dopo che la società di cui è a capo e YouTube hanno ieri annunciato di aver siglato un accordo di licenza della durata di tre anni (fino al 31 dicembre 2012) che copre e rimborsa l’uso della musica protetta da copyright nei video diramati in Italia attraverso la piattaforma americana. Cosa significa tutto questo? In sostanza, gli autori e gli artisti tutti avranno per la prima volta in Italia una compensazione monetaria per le tracce musicali che vengono caricate sul cliccatissimo sito web dai vari utenti. Che, tuttavia, continueranno a non pagare nulla per accedere alla piattaforma acquisita dal colosso californiano Google.
YouTube prenderà i soldi per i compensi pattuiti dalla pubblicità del sito e così consentirà di avviare anche in Italia l’inserimento di spazi pubblicitari all’interno di video, generando ricavi sia per se stessa ma, da adesso, anche per i partner. «Per YouTube il valore dell’accordo è quello di rispettare i diritti degli autori. Chi è il proprietario dei diritti della musica di un video su YouTube riceverà un compenso», ha aggiunto una portavoce di Google. Che, nei mesi scorsi, ha messo a punto un sofisticato sistema di rilevamento audio-video che permette di riconoscere automaticamente quando sui suoi server vengono caricate tracce coperte da copyright.
Un accordo che tuttavia non colma il vuoto legislativo italiano in materia. Ma che comunque è un primo passo, speculare a quelli raggiunti in altri paesi europei, verso la difficile regolazione dei rapporti tra artisti e internauti abituati al tutto, subito e gratis. Christophe Muller, direttore delle Partnership di YouTube per Europa, Medio Oriente e Africa, ha aggiunto: «Abbiamo dedicato grande attenzione ad instaurare relazioni che permettano agli utenti di YouTube di godere della loro musica preferita e scoprirne di nuova sulla piattaforma. Siamo davvero molto soddisfatti di aver raggiunto un accordo con Siae, che aiuta gli artisti rappresentati a guadagnare e può consentire a nuovi talenti musicali di emergere».
Tuttavia, se Assumma è raggiante, il direttore generale della Siae Gaetano Blandini storce un po’ il naso: «Dal punto di vista economico l’accordo non ci soddisfa pienamente, ma era una straordinaria opportunità che non potevamo lasciarci scappare». Le cifre del patto, a livello ufficiale, non sono state rivelate. Ma stando ad alcune indiscrezioni, l’accordo tra YouTube e Siae si baserebbe su una compensazione di circa 400mila euro per i due anni passati e, per il futuro, di una retribuzione minima pari a un milione di euro circa in favore della società degli autori. Non quello che forse la Siae voleva, ma sicuramente molto di più della posta iniziale di YouTube e di quello che è riuscito a ottenere, ad esempio, l’equivalente spagnolo della Società Italiana degli Autori ed Editori. Un accordo che aumenta il suo indubbio valore di fronte alla sempre più crescente quota di italiani visitatori di YouTube. L’ultima rivelazione, secondo la Federazione dell’Industria Musicale Italiana, dice che il video sharing musicale è diffuso tra il «34% degli italiani».