Marianna Aprile, Novella 2000 29/7/2010, 29 luglio 2010
Maria Gabriella Podestà, ex moglie di Sandro Bondi, dice che da maggio il ministro non vede e non chiama il loro figlio dodicenne: «Gli ha giusto inviato qualche sms, qualche e-mail»
Maria Gabriella Podestà, ex moglie di Sandro Bondi, dice che da maggio il ministro non vede e non chiama il loro figlio dodicenne: «Gli ha giusto inviato qualche sms, qualche e-mail». Motivo: il ragazzino non vuole che ai loro incontri ci sia anche l’attuale fidanzata del padre, Manuela Repetti. Così, dice la mamma, «se il ragazzo non accetta di vedere la sua compagna, il ministro si rifiuta di vedere lui». Tra l’altro nell’accordo di separazione, firmato nel luglio 2009, c’è una postilla che impone al ministro di frequentare suo figlio in assenza di estranei e di persone alle quali sia legato da rapporti sentimentali. Siccome però il ministro porta sempre con sé la Repetti, il ragazzino non ha voluto che fosse presente nemmeno alla sua comunione. Adesso la signora Podestà ha querelato l’ex marito per obbligarlo a rispettare gli accordi. Con Bondi si conobbero ai tempi del liceo: «Ma allora non ci filavamo». Rincontrati nel 1993, si innamorarono e fidanzarono subito. Le nozze arrivarono nel 1994. Di cosa si era innamorata: «Era perfetto, romantico, pieno di attenzioni. Avevamo in comune la passione per arte, cultura, viaggi». I problemi arrivarono presto: «Giurò che non avrebbe più fatto politica ma due settimane dopo le nozze si trasferì a Roma, dove non mi volle, a lavorare al Centro studi di Forza Italia». Quando poi lei decise di interrompere i rapporti con i genitori di Bondi, giudicati troppo invadenti, «il ministro decise che per questo dovevo essere punita»: le faceva trovare indizi di possibili tradimenti e poi negava tutto. Provarono a fare terapia di coppia, inutilmente, tanto che arrivarono perfino a picchiarsi: «Mi ha preso a schiaffi, glieli ho restituiti. Lui disse che se glieli avevo resi allora non lo amavo. Disse di aver visto uomini picchiare le mogli e quelle abbracciarli un momento dopo». La signora racconta anche che il ministro aveva «“amiche” impresentabili. E lasciava in giro per casa scontrini dei regalini che faceva loro. Non avrei mai pensato che avrebbe instaurato una relazione normale». Poi lei partì per un incarico universitario a Boston portando con sé il bambino: al rientro, nel 2008, cinque anni dopo la sua partenza, apprese della love story del ministro con Manuela Repetti. All’inizio lui le parlò di una «storiella senza importanza, diceva di non aver voglia di convivere e, testuale, “Dio non voglia sposarmi di nuovo”». Infine, il 5 dicembre 2008, la rottura: «Mi ha inviato una mail per comunicarmi che aveva trovato il vero amore della sua vita».