Frammenti, 30 luglio 2010
Tags : Alessandro Dalai
FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "DALAI
ALESSANDRO"
2010
[Sono 34 gli editori che finora hanno aderito allཿappello lanciato sabato al Salone del libro da Stefano Mauri e da Giuseppe Laterza contro il disegno di legge sulle intercettazioni.] Cཿè chi invece, come Alessandro Dalai, presidente della Baldini Castoldi Dalai, pur aderendo allཿappello, critica «il personalismo» dellཿiniziativa.
Fonte: Dino Messina, Corriere della Sera 18/05/2010
2009
[Franceschi di Grafica veneta] Si consola con Faletti. «Non mi spiego come faccia a vendere milioni di copie. Sarà che è facile da leggere. Bravissimo lཿeditore Alessandro Dalai ad averlo lanciato».
Fonte: Stefano Lorenzetto, il Giornale, 13/9/09
GALLI BALDINI CASTOLDI BORELLA LUCINI MALTINI LE PETIT ZELIG DEL BUONO LUPOLI DALAI EDITORE: Chilometrica casa editrice fondata a Milano nel 1897 sulle ceneri della storica editrice Galli (della quale rilevò nome e catalogo) da Ettore Baldini, associatosi prima con Antenore Castoldi poi con Alceste Borella e quindi Gian Pietro Lucini che complessivamente portarono il capitale sociale alla ragguardevole somma per lཿepoca di 60.000 lire. Ispirata letterariamente da personalità quali Antonio Fogazzaro, Giovanni Bertacchi e Salvator Gotta, la casa editrice, la cui sigla intanto iniziava pericolosamente ad allungarsi in maniera inversamente proporzionale alla quota di fatturato, si specializzò nel primo periodo nella pubblicazione di narrativa e poesia, ma senza disdegnare i libri di viaggio, di avventure e le memorie belliche. Messa in ginocchio, nel 1916, dal clamoroso flop di Mimì Bluette fiore del mio giardino di tale Guido da Verona (oltre 100mila copie invendute finite al macero), la casa editrice conobbe una lenta ripresa nel secondo dopoguerra grazie al lavoro indefesso degli eredi di Antenore Castoldi fino a tornare a rivivere gli antichi fasti negli anni Settanta dopo la fusione con le edizioni La tartaruga di Laura Maltini Le Petit il cui nome, come da tradizione, fu conglobato nella sigla della casa-madre specializzate in libri di cucina, cucito e bon ton (ཿI libri della perfetta donna di casa era il fortunato slogan della collana). Ma è solo con il rilancio operato, a partire dal 1991 da Alessandro Dalai - già amministratore delegato di Electa e Einaudi - che lo storico marchio, abbandonata la strada commercialmente sterile dei libri scritti da comici e reciso il contratto-capestro con una scrittrice narrativamente originale ma troppo elitaria come Susanna Tamaro, può finalmente conoscere una sua gloriosa seconda vita. Tra i grandi successi dellཿepoca, vale la pena ricordare la silloge di aforismi filosofici Anche i lettori nel loro piccolo dopo un poཿ si rompono i coglioni. Febbrile, infine, lཿattività editoriale degli ultimi anni: nel 1994 la nascita, allཿinterno del gruppo, della sigla Zelig Editore, dཿimpostazione decisamente accademica e scientifica, nel 1995 lཿacquisizione dello storico mensile per adulti Linus da lungo tempo diretto da Oreste del Buono (subito cooptato nel consiglio di amministrazione del gruppo) e infine la nascita di ཿLe mele, la collana di volumetti di poco prezzo, molto popular, ideata e diretta, dal 2002, da Maria Cristina Lupoli Dalai.
Fonte: Luigi Mascheroni, http://www.satisfiction.it/details.php?id=43&t=1 16/7/2009
Lo conferma Alessandro Dalai, che con Va´ dove ti porta il cuore di Susanna Tamaro e Io uccido di Giorgio Faletti vanta un palmarès di tutto rispetto.
«Ogni libro è un caso a sé � racconta Dalai �L´editore legge il testo, intuisce una potenzialità, decide di crederci. Ma nessuno sa prima quanto venderà. Si comincia con tirature di 20 mila copie, e bisogna essere pronti a star dietro al mercato se la domanda cresce. Il "monstrum" nasce quando scatta il "passaparola", che è il meccanismo imprescindibile di tutti i grandi successi. A farlo partire, nel caso della Tamaro, è stato per esempio il favore di Federico Fellini e dei suoi amici». Ma può capitare che il futuro best seller conosca anche opposizioni furibonde. accaduto a Anche le formiche nel loro piccolo si incazzano (3.000.000 in totale nei diversi volumi), protagonista sempre Dalai. «Ero appena arrivato in Einaudi, che usciva dall´amministrazione controllata. Il suo formidabile catalogo non garantiva vendite adeguate. Quando proposi "le formiche", firme storiche della casa come Natalia Ginzburg e Giulio Carlo Argan si mobilitarono per scongiurare "lo stupro dello Struzzo". Il libro si è fatto, ma poi me ne sono andato e con la Baldini Castoldi e Dalai ho pubblicato le puntate successive». […] O ancora, ha raggiunto inaspettatamente 1.800.000 copie Enrico Brizzi con Jack Frusciante è uscito dal gruppo (1995, ancora Baldini Castoldi e Dalai) che supera di poco Niccolò Ammaniti con Io non ho paura (1.650.000 Einaudi, 2001).
Fonte: Leopoldo Fabiani, la Repubblica, 25/3/2009
2008
[DE MICHELIS CESARE] Va’ dove ti porta il cuore esce per la Baldini & Castoldi di Alessandro Dalai: «Dissi che Dalai era la vergogna dell’editoria italiana, lui mi querelò, ma non fui condannato perché il fatto non costituisce reato. Ho poche antipatie ma durevoli e Dalai non l’ho mai salutato in vita mia».
Fonte: Paolo Di Stefano, Corriere della Sera 8/9/2008
FAZIO Lorenzo. «Incroci del destino, porte girevoli, sentieri che si biforcano. Era il 1991 e Alessandro Dalai, amministratore delegato di Electa e di Einaudi, stava praticamente facendo le valigie da viale Biancamano, assieme al suo alter ego Piero Gelli. Tornò a Milano con in tasca il titolo pronto per una raccolta di aforismi, ཿAnche le formiche nel loro piccolo sཿincazzano, che allཿEinaudi, dove resisteva ancora un poཿ di puzza culturale sotto il naso, non volevano sapere di pubblicare. Rilevò un marchio storico e defunto, Baldini & Castoldi, e nacque il fenomeno editoriale che tra satira televisivizzata e antiberlusconismo incipiente e poi militante avrebbe fatto da mosca cocchiera alla sinistra girotondina ante litteram degli anni di Tangentopoli. [...] i destini di Dalai e Fazio sono tornati a sfiorarsi, per quanto alla lontana e in modo più che altro simbolico. Nel 2001 Dalai era stato il promotore del salvataggio dellཿUnità, riportata in edicola con la direzione di Furio Colombo e del vice Antonio Padellaro. Il resto è cronaca: a maggio 2008 a rilevare il giornale ཿfondato da Antonio Gramsci e sfondato da Walter Veltroni arriva Renato Soru, e il 25 agosto Concita De Gregorio firma il suo primo numero da direttore. In verità la cronaca è un poཿ meno lineare di come la riassumiamo noi, se nel 2005 Peter Gomez e Marco Travaglio la raccontarono con ben altri veleni e altri non-detti in un libro dal titolo Lཿinciucio, in cui la storia dellཿUnità dalla rinascita targata Dalai alla cacciata di Furio Colombo veniva riletta come un gran complotto della cricca affaristico-dalemiana. Il libro era pubblicato dalla Bur di Lorenzo Fazio. […] capello grigio-lungo e vagamente anni Ottanta di un Alessandro Dalai [...].
Fonte: SCH. 160178 (FAZIO Lorenzo)
ll solido rapporto tra il futuro vicedirettore GIANOLA RINALDO e lཿeditore Alessandro Dalai.
Fonte: SCH.153664 (GIANOLA RINALDO)
2001
[…] Alessandro Dalai, il boss della Baldini&Castoldi, ne è così soddisfatto [AVALLI Ippolita autrice de La Dea dei baci (Baldini & Castoldi, ’97), finalista dal Premio Strega], da pubblicare anche il libro successivo della Avalli, Amami».
Fonte: SCH. 15607 (AVALLI IPPOLITA), Laura Maragnani, ཿPanorama 29/3/2001
DEL BUONO Oreste. Qui aveva ricominciato a fare lavoro editoriale, per la Baldini & Castoldi del nipote Alessandro Dalai.
Fonte: SCH. 13898 (DEL BUONO Oreste)