G.Odd., La Stampa 30/7/2010, pagina 41, 30 luglio 2010
Risse in campo e scontri fra ultrà - Le chiamano amichevoli, ma ultimamente i classici test estivi delle squadre di serie A hanno ben poco di amichevole
Risse in campo e scontri fra ultrà - Le chiamano amichevoli, ma ultimamente i classici test estivi delle squadre di serie A hanno ben poco di amichevole. Risse in campo tra giocatori, scontri tra tifosi rivali fuori dallo stadio e una partita annullata per «problematiche legate all’ordine pubblico» sono le voci recenti di un bollettino sempre più preoccupante per lo stato di salute del pallone italiano. L’ultimo caso si è registrato con Fiorentina-Padova, amichevole prevista per oggi pomeriggio a Dobbiaco (paesino di tremila anime in Val Pusteria) ma cancellata dal calendario per le rimostranze fatte dalla Questura di Bolzano. «Quello stadio - spiega Giuseppe Tricarico, capo gabinetto della Questura bolzanina - era troppo piccolo e senza quei requisiti minimi per poter ospitare un evento con almeno mille tifosi in arrivo». Tifosi divisi da fede politica e avversari per gemellaggi incrociati: la curva della Fiorentina, infatti, è alleata con quella del Verona, a sua volta storica avversaria degli ultrà del Padova. Una miscela esplosiva in un campetto di paese dove non ci sono vie di fuga, senza ingressi separati, con una tribuna piccola tutta da verificare e cataste di legna al fianco dell’impianto. Troppi i pericoli. «Nella specifica commissione provinciale per gli spettacoli - prosegue Tricarico - sono state sollevate delle perplessità ed è stato proposto lo stadio di Bolzano come alternativa, ma gli organizzatori hanno preferito annullare la partita». Una prevenzione particolare, anche perché gli incidenti di Parma-Spal di domenica scorsa a Levico Terme (Trento) erano ancora vivi nella memoria dei funzionari di polizia. Un ferito e alcune auto distrutte hanno macchiato una partita che ha visto le due tifoserie separate durante la gara da un cordone di carabinieri e steward, ma in contatto all’esterno dell’impianto. I dirigenti delle due squadre avevano provato a calmare gli animi: prima gli appelli a mezzo stampa, poi lo scambio di maglie e gagliardetti in mezzo al campo fra tifosi, infine lo spiegamento di steward, arrivati apposta dall’Emilia, per controllare con i carabinieri ogni movimento sospetto sugli spalti. Tutto inutile, perché al termine della partita gli scontri non sono mancati al punto di costringere Parma e Spal a restare per oltre un’ora all’interno dello stadio prima di avere l’autorizzazione a lasciare lo stadio. Tensioni, paure, vecchi conti da regolare e un clima che non si svelenisce neanche d’estate. Gli ultrà non sono mai in ferie, ma neanche i giocatori scherzano visto che l’amichevole Cagliari-Bastia è stata sospesa al 75’ per una mega-rissa in campo provocata dal nervosismo dei corsi. Una serata da Far West che Bisoli, tecnico dei sardi, non dimenticherà facilmente. «Mi dispiace per quello che è successo - ha commentato -, soprattutto per il pubblico che è venuto a vederci ed è andato via prima che la partita finisse». E sabato, ad Arbus, il Cagliari giocherà una nuova amichevole con una squadra corsa: l’Ajaccio. L’attenzione è alta in Sardegna, mentre il Viminale, che oggi presenterà a Roma l’accordo con Ferrovie e Trenitalia sulla «tessera del tifoso», monitora la situazione generale e ha alzato la soglia di verifica. Per Pescara-Roma dell’8 agosto c’è già un allarme a causa di antiche ruggini tra le tifoserie. Ogni estate, però, ha fatto registrare momenti difficili. L’anno scorso, a Cuneo, gli ultrà di Genoa e Nizza si scontrarono duramente mettendo alla prova la polizia, ma tre casi in cinque giorni è una statistica che fa riflettere. Soprattutto in quelle questure «minori» che tra luglio e agosto ospitano i club di serie A per ritiri e partite.