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 2010  luglio 30 Venerdì calendario

ZUCCHI, BUFFON IN CAMPO (PER L’AUMENTO DI CAPITALE)

Le banche hanno dato altri quattro mesi di tempo a Zucchi per mettere a punto il piano industriale che porti in salvo l’azienda. Il piano dovrà naturalmente essere condiviso con gli istituti di credito verso cui la società è esposta. Ma anche con il nuovo primo singolo azionista della società, il portiere della Juventus Gianluigi Buffon, disposto a investire in questo storico marchio di biancheria per la casa altri 4-5 milioni di euro. Oggi, intanto, il consiglio approverà i conti del semestre, da cui si attendono notizie migliori dopo i 75milioni di perdite accumulate al 31 marzo scorso (2009 compreso). Intanto Zucchi ha firmato con le banche finanziatrici (in primo luogo Unicredit) un accordo con validità fino al 15 novembre che prevede il mantenimento delle linee di credito in essere e una moratoria per una rata di 5 milioni scaduta a fine giugno. «Si tratta di un importante elemento di stabilizzazione, che mette in sicurezza l’azienda nei prossimi mesi», dice l’amministratore delegato Matteo Zucchi. Non si sbilancia, invece, su un eventuale aumento di capitale: «Adesso stiamo completando con il nostro advisor industriale le verifiche del piano, e tra agosto e settembre monteremo la manovra finanziaria dalla quale poi emergeranno le necessità eventuali». Il debito netto totale è pari a 110 milioni.
Chi in ogni caso è disposto a scommettere sul gruppo è Buffon, oggi primo singolo azionista con una quota che sfiora il 15% (la società fa capo ai diversi rami della famiglia Zucchi riuniti un patto di sindacato rinnovato un anno fa). «Ribadiamo la nostra disponibilità a sottoscrivere un eventuale aumento di capitale - conferma Marco Valerio Corini, l’avvocato che tutela gli interessi del giocatore - e abbiamo calcolato che l’impegno ulteriore che sarebbe richiesto è di 4-5 milioni. Ma Gianluigi crede nella società, a maggior ragione adesso che la situazione è più tranquilla dopo l’ammissione della controllata francese Descamps alla procedura di riorganizzazione e ristrutturazione aziendale da parte del tribunale di Parigi poche settimane fa».
M.S.S.