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 2010  luglio 30 Venerdì calendario

«Dopo gli Stones sono diventato un fotografo rock» - La passione di Bill Wyman, ex bassista dei Rolling Stones, è sempre stata, oltre che la musica, la fotogra­fia

«Dopo gli Stones sono diventato un fotografo rock» - La passione di Bill Wyman, ex bassista dei Rolling Stones, è sempre stata, oltre che la musica, la fotogra­fia. Ma la sua vita piena di gloria e di successi con gli Stones non gli ha lasciato molto tempo per praticare altre forme d’arte ol­tre alla musica. Nel corso dei suoi 30 anni di carriera con il gruppo Wyman ha viaggiato sempre con una macchina foto­grafica al collo esplorando l’ar­te della fotografia. Tutti questi scatti sono complessivamente quasi ventimila: dai Rolling Sto­nes agli Who, da John Lee Hoo­ker a John Lennon, da Bob Dy­lan a Elton John e BB King oltre a quelli degli artisti Chagall, Ar­man, César, che sono tipica­mente rappresentativi di que­sta collezione unica. Tanto uni­c­a che quasi cento di questi me­morabili scatti sono esposti in una rara mostra a Saint Paul de Vence, in Costa Azzurra, fino al 30 settembre. E per inaugurar­la, Bill Wyman, che ha quasi 74 anni e ha lasciato la band nel 1993, ha anche tenuto un con­certo eccezionale, pieno di rock e blues, il suo modo più sincero di ringraziare anche il Festival del Jazz di Juan les Pins che que­st­’anno ha festeggiato mezzo se­colo di vita. Bill Wyman, molte persone pensano che l’Italia sia la culla dell’arte, della musica e della cultura. E’ d’accordo? «Io amo molto l’Italia in effet­ti, anche se non l’ho ancora visi­tata come desidererei, ho però capito che la gente è molto acco­g­liente in qualunque posto si va­da. E io ne ho girati parecchi». Per lei la musica viene al primo posto, ma ha anche altre passioni. Perché pro­prio una mostra fotografi­ca? «Avevo chiesto al sindaco di poter fare una mostra in due luoghi della cittadina: uno nel quartiere dei miei amici famosi e l’altra in quello dei miei amici artisti che ho conosciuto qui quarant’anni fa. E ho voluto co­minciare a fare questo a St. Paul de Vence. Ed è stato un vero pia­cere realizzare questa mostra ed esibirmi in concerto in una città artistica come St. Paul do­ve ho parecchi amici che vivo­no qui. E’ stata anche un’occa­sione per stare con loro che non avrei avuto esibendomi in un al­tro posto. Inoltre in questa splendida città ho conosciuto mia moglie Suzanne, tanti anni fa». Quali sono le canzoni dei Rolling Stones che lei prefe­risce? «Con la mia attuale band, an­che in St. Paul de Vence, noi ab­biamo eseguito due brani degli Stones: Melody e Honky Tonk Women ». Si ricorda la prima volta che incontrò Mick, Keith e Charlie? «Incontrai per la prima volta Brian Jones, leader allora dei Rolling Stones, assieme a Mick Jagger e Keith Richards quando ci unimmo: nel dicembre 1962». Dopo migliaia di concerti in tutto il mondo riesce an­cora ad avere delle emozio­ni oggi quando si esibisce sul palcoscenico? «Sì per­ché con la mia attuale band in ogni città in cui siamo stati ab­biamo passato dei bellissimi momenti e suonato la musica per amore e non per fama o per soldi». Il rock è sempre molto ap­prezzato: cosa pensa di fa­re in futuro per questo tipo di musica? «Nella mia band attualmente suoniamo un rock leggero, co­me si aspetta il pubblico se ascolta i nostri cd o dvd». Per cosa vorrebbe essere ri­cordato? «Per il cinque per cento di Le­onardo da Vinci che ho dentro di me. Quello che ha fatto fa si che io abbia avuto e abbia una grande varietà di progetti tra cui: la musica, archeo­logia, fotografia, astro­nomia, i ristoranti, scri­vere libri e molti altri progetti». Oggi cosa ama di più e cosa odia? «Amo mia moglie Su­zanne e la mia fami­glia. I ho tre figlie: Katie (15 anni), Jessie (14), Matilda (12) e un figlio, Stephen. Io odio la fa­ma mediocre, tipo: Grande Fratello , X Factor , e tutte queste cose per fare soldi fine a se stesse, dove non c’ètalento.Non le ho mai guar­date queste cose». E nel futuro che cosa l’atten­de (dal punto di vista musi­cale)? «Io ho sempre molti progetti e idee per il futuro. Pe­rò preferisco mantenerli segreti fino a quando non li avrò realiz­zati. Vi terrò aggiornati appena li concluderò».