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 2010  luglio 30 Venerdì calendario

Obama: «Le nozze di Chelsea? Non sono stato invitato» - «Non mi hanno invita­to ». Scegliendo con cura le parole, cercando di dare al contesto un tono il più spigliato e amichevole possi­ble, il presidente americano Barack Obama ha messo a tacere le chiac­chere sulla sua presenza al matrimo­nio del secolo, spiegando che Bill e Hillary Clinton non lo hanno invita­to alle nozze della figlia Chelsea

Obama: «Le nozze di Chelsea? Non sono stato invitato» - «Non mi hanno invita­to ». Scegliendo con cura le parole, cercando di dare al contesto un tono il più spigliato e amichevole possi­ble, il presidente americano Barack Obama ha messo a tacere le chiac­chere sulla sua presenza al matrimo­nio del secolo, spiegando che Bill e Hillary Clinton non lo hanno invita­to alle nozze della figlia Chelsea. «Non saranno invitati al matrimo­nio di Malia e Sasha - ha poi aggiun­to ridendo- ma soprattutto, due pre­sidenti sarebbero troppi. Vi immagi­nate cosa potrebbero fare gli uomini dei servizi segreti con i metal de­tector, costretti a rovinare i pacchi re­galo per controllare che contengano realmente doni?» La dichiarazione di Obama ha, in una certa misura, tranquillizzato l’America in subbuglio al pensiero di poter avere un matrimonio in stile casa reale. Tutte le anime in pena che credevano di contare qualcosa per i Clinton e da settimane aspetta­vano l’agognato invito, adesso sono tranquille. Essere tagliati fuori da un evento al quale addirittura Obama è stato escluso non è poi così grave. L’America in questi giorni guarda con invidia l’Upstate New York dove sabato pomeriggio, a Rhinebeck, sul­le rive dell’Hudson, Chelsea Clinton sposerà Marc Mezvinsky, l’unico fi­danzato che abbia mai avuto. Mark ha parecchio in comune con Chelsea: entrambi non amano la pubblicità, hanno avuto problemi di immagine a causa dei genitori. Il pa­dre dello sposo, Ed Mezvinsky, ex de­putato ormai 73enne, nel 2003 è fini­to nei guai per una frode da dieci mi­lioni di dollari ed è uscito di galera nel 2008. Sul matrimonio, a meno di 48 ore dall’evento, è ancora mistero. I circa 400 eletti che sono stati invitati non sanno ancora bene cosa succederà e come si dovranno muovere. Per te­nere ancora più avvolta nel segreto la cerimonia giovedì mattina il porta­voce della Federal Aviation Authori­ty, Jim Peters, ha annunciato che lo spazio aereo sull’Hudson sarà chiu­so al traffico dalle 15 di sabato alle 3 di domenica mattina, per motivi di sicurezza. L’unica cosa che sembra certa è il luogo. Chelsea e Mark si giu­r­eranno amore eterno sotto una ten­da nel parco della tenuta di John Ja­cob Astor IV. Si tratta di una delle te­nute lungo il fiume Hudson rese fa­mose dal film di Martin Scorsese «L’età dell’innocenza».Il catering ge­stito in tre parti dal Blue Ribbon re­staurant, Il St.Regis Hotel e la socite­tà Olivier Cheng avrà, in onore della sposa che è vegana, piatti vegetaria­ni, vegani e senza glutine, con l’ag­giunta di carne di vitello biologica per le buone forchette. Dallo scorso aprile, Chelsea ha messo papà Bill a dieta con la prete­sa di fargli perdere sette chili. Sia la sposa sia mamma Hillary sono pre­occupate perché Bill, che con gli ami­ci fa il duro- «l’unica cosa che mi han­no chiesto­è di accompagnare la spo­sa all’altare e pagare il conto », è emo­z­ionato e potrebbe non essere in gra­do di trattenere la lacrime. Sull’abito della sposa, segreto di pulcinella vi­sto che due giorni fa Chelsea è stata vista, nascosta da un cappellaccio a larghe falde, entrare nei locali di Ve­ra Vang. I bene informati sostengo­no che Hillary vestirà Oscar della Renta. Fra i nomi noti dei 400 invitati scelti da Chelsea e non da mamma e papà, ci sono Oprah Winfrey, Barbra Streisand, Steven Spielberg, i due ex primi ministri inglesi Tony Blair e John Major, Ted Turner e la storica Doris Kearns Goodwin. Sui costi del­la cerimonia le voci ricorrenti parla­no di tre milioni di dollari. La popola­zione di Rhinebeck e dintorni è con­tenta. I locali della zona hanno mes­so in menu piatti con i nomi di Chel­sea, Bill ed Hillary. «È splendido - ha commentato John Tisch, direttore del museo di Rhinebeck- il matrimo­nio porta eccitazione, la gente sorri­de. A noi piacciono gli ospiti». L’uni­ca triste è Emn Haddad-Friedman, la sfortunata ragazza che due anni fa ha prenotato il suo matrimonio per il 31 luglio a cinque minuti dal posto dove si sposerà Chelsea. «Dopo la no­stra cerimonia - ha spiegato Emn ­dovremo passare davanti alla tenuta Astor per andare al ristorante e sicu­ramente sarà una cosa da incubo».