(m. cr.), la Repubblica 29/7/2010, 29 luglio 2010
COREANI PUNITI: SEI ORE ALLA GOGNA E CT IN CANTIERE
Esci al primo turno ai mondiali e ti mettono in piedi su un palco, immobile per sei ore, esposto all´insulto di quattrocento tifosi feroci. E se sei l´allenatore, ti sbattono a faticare in un cantiere. Non è accaduto agli azzurri, ma ai calciatori nordcoreani e al loro commissario tecnico, Kim Jong-Hun. Siccome è il commissario politico ad andare più di moda a Pyongyang, la punizione è stata esemplare. La colpa: avere tradito la fiducia del "caro leader" (così lo chiamano) Kim Jong-Il.
I dirigenti comunisti hanno allestito un palco davanti al Palazzo della Cultura Popolare, e lo hanno trasformato in gogna. Lì sopra hanno messo i nazionali, tutti meno il centravanti Jong Tae-Se (quello che piangeva come una fontana prima di Brasile-Corea: non era emozione, ma premonizione) e An Yong-Hak, tornati direttamente in Giappone. Così riferisce Radio Free Asia.
I nordocoreani non se la passavano benissimo neppure prima di perdere contro brasiliani (assai onorevolmente, 1-2), ivoriani (0-3) e soprattutto portoghesi (0-7). Non potevano rilasciare interviste, muoversi dal ritiro ed entrare in contatto con nessuno, continuamente filmati da strani funzionari e marcati a vista (a uomo) per evitare fughe o richieste d´asilo.
Però, se una cosa del genere fosse accaduta da noi, la cerimonia dell´insulto sarebbe stata almeno trasmessa in diretta tivù, alternando immagini (Cannavaro sul palco) e pubblicità (Cannavaro con la schiuma da barba). Forse, un´occasione perduta.