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 2010  luglio 29 Giovedì calendario

BASTA CON GLI INCUBI NOTTURNI ECCO COME GUIDARE I SOGNI

Sta guidando a folle velocità per le strade di una grande città e un essere raccapricciante, con dei bulbi oculari giganti, la insegue ed è sempre più vicino. È un sogno, ovviamente. Emily Gurule, 50 anni, insegnante, lo ha raccontato al dottor Barry Krakow.
Barry Krakow è il fondatore della P.T.S.D. Sleep Clinic presso il Maimonides Sleep Arts and Sciences ad Albuquerque, esperto nello studio degli incubi. Ma lui non le ha chiesto di provare a interpretarlo. Semplicemente, l´ha invitata a sognare ancora. «Si concentri qualche minuto, chiuda gli occhi e modifichi il sogno come vuole». E l´automobile nera diventa una Cadillac bianca, che viaggia a velocità moderata, senza essere inseguita. I bulbi oculari diventano bolle di sapone che si librano placide in cielo. «Ecco, è un nuovo sogno», prosegue Krakow. «Quello brutto è laggiù», dice indicando l´altro lato della stanza. «Non ci interessa più ormai, ora ci occupiamo del sogno nuovo».
Questa tecnica, utilizzata a paziente sveglio, si chiama scripting o dream mastery, sceneggiatura o gestione del sogno, e fa parte della imagery rehearsal therapy (IRT), ripetizione immaginativa, che Krakow ha ideato, assieme ad altri, per curare le persone soggette ad incubi. Da qualche anno gli incubi sono considerati una patologia precisa, e i ricercatori hanno prodotto una mole crescente di dati empirici che testimoniano come questo tipo di terapia cognitiva possa contribuire a ridurre la frequenza e l´intensità degli incubi, o addirittura eliminarli. Alcuni terapeuti, però, soprattutto di scuola junghiana, sono contrari alla strategia di mutare i contenuti onirici, sostenendo che i sogni inviano messaggi importantissimi alla mente sveglia. Gli incubi "evidenziano in grassetto temi particolari", spiegano gli psicologi. Eliminarli significa "perdere l´opportunità di trarne un significato". Nel caso di Emily Gurule, trasformando in bolle di sapone i bulbi oculari minacciosi, la paziente non saprà mai cosa quegli occhi cercavano di dirle.
Da secoli gli incubi affascinano e lasciano perplessi, terapeuti e analisti di ogni scuola si sono confrontati su come interpretarli. Un incubo terrificante può perseguitare un individuo per tutta la vita. È un´esperienza onirica inquietante, osservano gli scienziati, "che stuzzica e avvelena lo spirito e ha un substrato di potenza, lussuria, oralità aggressiva e morte". Tra il 4 e l´8 per cento degli adulti riferisce incubi episodici, una volta la settimana o più. Ma l´incidenza passa al 90 per gli ex combattenti e le vittime di stupro. Krakow sostiene che nelle terapia dello stress post-traumatico bisognerebbe agire più attivamente nei confronti degli incubi. Kracow e altri clinici ricorrono con sempre maggior frequenza alla IRT per la cura dei veterani e dei militari in servizio attivo in Iraq e in Afghanistan.
Il mese scorso il ricercatore ha tenuto un seminario sulla IRT ed altre terapie del sonno per 65 terapeuti, medici e psichiatri, molti dei quali attivi in ambito militare. Anne Germain, professore associato di psichiatria presso la facoltà di medicina dell´Università di Pittsburgh, ha posto a confronto la terapia comportamentale, che include la ripetizione immaginativa, e la terapia farmacologica con il prazosin, un anti-ipertensivo che si è rilevato valido nel ridurre l´evenienza di incubi. I risultati preliminari dello studio, condotto su 50 veterani, hanno dimostrato l´efficacia di entrambe le terapie. Deirdre Barrett, psicologa della Harvard Medical School, esperta del rapporto tra trauma e sogni, si dice colpita dal sempre maggiore interesse riposto negli incubi che sono esito di traumi bellici e torture. «Oggi i terapeuti sanno che si possono influenzare i sogni, interrogarli su particolari tematiche e anche modificare gli incubi». Hollywood ha subito colto lo spunto del controllo dei sogni con "Inception", un thriller che si muove sui terreni più oscuri del mondo onirico. La trama si basa sul concetto del sogno lucido, una tecnica utilizzata per aiutare i pazienti che hanno paura dei propri sogni a capire che di sogni si tratta. La Barrett è favorevole all´uso della tecnica di Krakow, sostiene però che andrebbe integrata da terapie psichiatriche e comportamentali. Il metodo Krakow prevede in genere quattro sedute di terapia di gruppo, intervallate da 10 colloqui individuali, anche se, a detta del ricercatore, in media sono sufficienti dai tre ai quattro incontri. Afferma che su centinaia di pazienti trattati, circa il 70 per cento ha riferito notevoli miglioramenti nella frequenza degli incubi, dopo una terapia da due a quattro settimane.
(Traduzione di Emilia Benghi
Copyright New York Times)