Fiorenza Sarzanini, Corriere della Sera 29/07/2010, 29 luglio 2010
SI APRE UN NUOVO FRONTE SULL’EOLICO. I PM: AGI’ DA CORRUTTORE PER GLI APPALTI —
L’imputazione gli è stata notificata al momento dell’interrogatorio avvenuto tre giorni fa. Tra le accuse contestate a Denis Verdini dai magistrati della procura di Roma non c’è soltanto la partecipazione all’associazione segreta e l’aver ricevuto finanziamenti dal faccendiere Flavio Carboni. Il coordinatore del Pdl è indagato anche per «aver promesso o corrisposto a un pubblico ufficiale o a un incaricato di pubblico servizio denaro o altra utilità in relazione all’assegnazione degli appalti legati all’affare dell’eolico in Sardegna». Dunque di essere un corruttore.
L’inchiesta sulla società occulta che sarebbe stata creata dallo stesso Carboni insieme a Pasquale Lombardo e Arcangelo Martino, ma nella quale un ruolo di vertice lo avrebbe avuto Marcello Dell’Utri, è entrata in una fase cruciale. Venerdì a palazzo di Giustizia arriverà il sottosegretario alla Giustizia Giacomo Caliendo che dovrà chiarire i rapporti con gli altri indagati, le promesse di intervento per alcune nomine e le pressioni che sarebbero state esercitate sui giudici della Corte Costituzionale per orientarne il giudizio sul cosiddetto "Lodo Alfano" dopo un pranzo che si svolse il 23 settembre scorso proprio a casa di Verdini. Lunedì toccherà invece al governatore della Lombardia Roberto Formigoni, che al momento è stato convocato soltanto in veste di testimone.
Nella ricostruzione dell’accusa gli incontri organizzati nell’abitazione romana rappresentano uno snodo cruciale per la messa a punto delle strategie del gruppo. E in questo quadro viene inserito anche l’intervento di corruzione che il politico, in concorso con Carboni, avrebbe messo in atto «a partire dal marzo 2009». Nel documento firmato dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e dal suo sostituto Rodolfo Sabelli non vengono aggiunti ulteriori dettagli, ma il professor Coppi che assiste il parlamentare, già preannuncia nuove iniziative «per dimostrare che il mio cliente è totalmente estraneo a quanto viene ipotizzato dai pubblici ministeri». E non esclude «di poter chiamare a testimoniare anche il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a conferma di quanto abbiamo già sostenuto nel verbale, soprattutto per quanto riguarda la vicenda che ha coinvolto il governatore della Campania Stefano Caldoro. E cioè che furono proprio loro due a decidere di confermare la sua candidatura dopo aver ricevuto quei fogli anonimi sui suoi incontri in alberghi con alcuni uomini e dunque a porre fine all’attività di dossieraggio circa la frequentazione di transessuali».
La scelta dei magistrati di non indicare nel capo di imputazione di Verdini nè le somme versate, nè l’identità di chi le avrebbe ricevute sembra far parte di una strategia che mira a tenere coperta almeno una parte dell’indagine. E infatti su questo punto nessuna domanda è stata posta a Verdini durante le nove ore di interrogatorio avvenuto martedì scorso. Del resto gli accertamenti affidati ai carabinieri del nucleo investigativo non sono ancora terminati e si concentrano sugli intrecci di società che sarebbero state individuate per gestire l’affare dell’energia eolica. Di fronte ai pubblici ministeri Verdini ha negato di essere mai stato interessato e di aver dato il via libera alla nomina di Ignazio Farris all’Arpas soltanto «perché Carboni mi disse che glielo aveva promesso».
«Se avesse voluto fare affari in questo settore - aggiunge l’avvocato Coppi - Verdini non aveva certamente bisogno di affidarsi a Carboni». Più articolata è invece la contestazione sulla partecipazione all’associazione segreta «diretta alla commissione di diversi delitti», ma anche su questo il legale è pronto a controbattere «punto su punto e dimostrare che tutte queste accuse non reggono. Lo faremo rispettando le regole della procedura penale. Esiste un’ipotesi di lavoro della Procura e noi lavoreremo per fornire le prove contrarie. Consegneremo anche una memoria per ricostruire tutti i versamenti effettuati sul Credito Cooperativo Toscano in modo da ricostruire la destinazione dei soldi e documentare che tutto è in regola».
Fiorenza Sarzanini