Frammenti, 29 luglio 2010
Tags : Marcello D’Orta
FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE “D’ORTA
MARCELLO"
2007
«Io speriamo che me la cavo»: il famoso libro del maestro Marcello D’Orta dove erano raccolti i temi dei ragazzi delle elementari sulla vita alla periferia di Napoli.
Fonte: Nova Il Sole 13/12/2007, pag.5 Sandro Mangiaterra
2006
[Giuliano Vigini] Che cosa decreta il successo di un libro?
«Un titolo azzeccato incide per il 60-70%. Io speriamo che me la cavo del maestro napoletano Marcello D’Orta avrebbe dovuto vendere, nelle intenzioni di chi lo stampò, 6.000 copie. Invece, spinto da quella frase scritta da uno dei suoi alunni, nel primo anno d’uscita era già arrivato a 680.000».
Fonte: Stefano Lorenzetto, Il Giornale 14/05/2006
2003
Il fascino provato da ragazzo davanti ai disegni dei sussidiari è una sensazione che Marcello D’Orta, autore di “Io speriamo che me la cavo, ha ben impresso nella memoria: «Ammetto di essere un nostalgico. Quando posso vado nei mercatini alla ricerca di questi vecchi libri. Ricordo ancora lo stupore infantile davanti a quei disegni semplici: una rondine che vola sul tetto, un uomo con l’ombrello. Credo siano stati proprio quei bei colori a tinte pastello che mi hanno spinto a iscrivermi all’istituto d’arte». E quando è diventato maestro che sussidiari ha trovato? «Ho sempre privilegiato libri che si avvicinassero al modello degli anni ’50 e ’60, testi che facessero largo uso di fotografie, ma in cui c’era anche il disegno. La foto lascia poco spazio per l’immaginazione».
Fonte: Severino Colombo Macchina del Tempo, settembre 2003 (n.9)
1998
ཿIn nome del papa re, […]film che Elvio Porta ha liberamente tratto dall’omonimo libro di Marcello D’Orta.
Fonte: La Stampa, 29/07/1998