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 2010  luglio 29 Giovedì calendario

Tulliani rinchiuso a finestre sprangate: minaccia querele e si nasconde ai cronisti - Le imposte grigioazzurre sono chiuse, il campanello squilla a vuoto

Tulliani rinchiuso a finestre sprangate: minaccia querele e si nasconde ai cronisti - Le imposte grigioazzurre sono chiuse, il campanello squilla a vuoto. Chissà perché Giancarlo Tulliani ha scelto di vivere blinda­to in una città vivace come Montecarlo. I vici­ni lo vedono poco, il suo nome è sconosciu­to all’associazione Monaco- Italia (tra gli am­ministratori nomi come Biancheri, Braggiot­ti, Bernheim, Andreotti) che ha sede a pochi metri di distanza, nel prestigioso palazzo Le Victoria sull’altro lato di Boulevard Princes­se Charlotte. Una trafficatissima strada nel cuore del Principato controllata da decine di telecamere. La palazzina giallognola con l’apparta­mento passato dieci anni fa dalla contessa Anna Maria Colleoni ad Alleanza nazionale e quindi alla famiglia della compagna di Gianfranco Fini ha tre piani. Casa Tulliani sono 75 metri quadrati a piano terra in fon­do a un corridoio più 10 metri quadrati di un terrazzo che dà su un cortiletto laterale, con tre grandi porte-finestre e una fila di eleganti colonnine. Ieri niente Sureté Publique a tute­lare la riservatezza di Tulliani, ma proprio sotto le persiane di casa sua è teso un nastro biancorosso che impedisce la sosta delle au­to. I cartelli segnalano che il divieto doveva essere limitato alla giornata del 9 luglio scor­so, qualcuno deve averlo dimenticato. I cognomi sui citofoni sono quasi tutti ita­liani. «Tulliani» spicca a caratteri cubitali, si vede che è stato messo da poco. I pochi in­quilini che ieri sono andati e venuti sanno tutto su quell’appartamento. Ricordano che è rimasto disabitato per anni, fino al 2009, quando improvvisamente sono partiti i lavori di ristrutturazione affidati a un’im­presa del gruppo Engeco, colosso dell’edili­zia. Opere radicali, dai tramezzi interni ai pa­vimenti, controllate dallo stesso Giancarlo Tulliani e dalla sorella Elisabetta. I vicini ri­cordano bene anche lei e le sue capatine du­rante e al termine dei lavori, che sarebbero costati oltre 100mila euro. Rammentano pu­re i tentativi che alcuni di loro fecero per ac­quistare quell’immobile durante gli anni di abbandono, e più recentemente per pren­derlo in affitto. Tutto invano. La proprietaria della casa, una misteriosa società finanzia­ria off- shore denominata Timara Ltd con se­de in qualche paradiso fiscale, ha deciso di cederla ai familiari del presidente della Ca­mera. Dopo le rivelazioni del Giornale di ieri, Giancarlo Tulliani ha diffuso una nota in cui annuncia di voler «agire nei confronti di chiunque abbia concorso e concorra a lede­­re l’onorabilità, l’onestà e la correttezza»del­le sue azioni. Gli avvocati Michele Giordano e Carlo Guglielmo Izzo precisano che il «co­gnato »di Fini«ha la disponibilità dell’immo­bile in forza di un regolare contratto di loca­zione registrato presso le autorità competen­ti e versa regolarmente il canone indicato nel contratto». Per avere una casa in affitto, come spiega un agente immobiliare della zo­na, Tulliani deve avere la residenza fiscale a Monaco, e per averla occorre che per sei me­si e un giorno abbia dimostrato di non esser­si allontanato dal Principato. Nessuno aveva messo in dubbio che Tul­liani occupi legittimamente quelle stanze monegasche.Tuttavia i dubbi da fugare sul­l’operazione sono ancora parecchi. Tulliani non chiarisce chi riscuota l’affitto e quindi chi stia dietro la Timara Ltd. Non si dice nul­l­a su chi abbia condotto la trattativa immobi­liare. Urge un’operazione trasparenza, co­me quella auspicata da Fini poche settima­ne fa nella visitaall’Aquila e ripetuta appena l’altro giorno quando ha invitato «chiunque abbia un incarico politico, per correttezza e trasparenza, se indagato, a lasciare il pro­prio ruolo ». Dunque: per quale somma il par­tito di Alleanza nazionale, prima della fusio­ne con Forza Italia nel Pdl, ha ceduto alla Ti­mara Ltd la casa del Principato? Chi control­la questa finanziaria? Ci sono stati passaggi di proprietà intermedi? Come mai questa so­cietà ha ignorato le richieste degli inquilini di Boulevard Princesse Charlotte 14, dispo­sti a sborsare somme probabilmente supe­riori a quelle versate da Tulliani? A quale tito­lo il cognato di Fini presidiava i lavori di ri­strutturazione, essendo un semplice affit­tuario e non il proprietario? E se non ha nul­­la da nascondere, perché Giancarlo Tulliani vive barricato in casa a finestre sprangate e chiama la Sureté appena un giornalista lo av­vicina?