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 2010  luglio 28 Mercoledì calendario

NEW YORK ASSEDIATA DALLA SPAZZATURA - NEW YORK

Napoli prenda nota. Qui, nella capitale del pianeta, fino a metà di quegli anni 30 che lanciarono Frank Sinatra e il cinema Usa il problema dei rifiuti lo risolvevano così: tutta la monnezza raccolta sulle chiatte e poi via, al largo, per buttarla a fondo giù giù dove il mare è più blu. Certo, magari la corrente la trasportava sulle coste dei paesi vicini, che non gradivano quell´omaggio di avanzi e composti. Ma la legge del più forte ebbe la meglio fino a quando non dovette intervenire nientemeno che la Corte Suprema. Oggi le 11mila tonnellate al giorno di rifiuti prodotte dalla città che non dorme prendono strade diverse ma sempre lontane: dal New Jersey all´Ohio, dalla Pennsylvania alla Virginia, l´America sta diventando la pattumiera in cui la Grande Mela scarica il suo monumentale torsolo. Ma i costi dell´operazione sono ormai così alti che il sindaco Michael Bloomberg sta pensando l´impensabile: una sorta di tassa pay per throw, paga per quello che getti.
L´alternativa è uno spettacolo da nemesi che già s´affaccia alle porte della città più glamour del mondo: i sacchetti della spazzatura che crescono come montagne sui marciapiedi. A Yonkers, un po´ più su del Bronx, duecentomila persone affacciate sull´Hudson, succede già. I tagli hanno portato l´amministrazione a raccogliere i rifiuti una volta alla settimana invece di due: e la spazzatura nelle strade è diventata una montagna. C´è voluta la rivolta dei cittadini, dice il Wall Street Journal, per tornare ai turni normali. Ma il pericolo è dietro l´angolo. E da Livingston a Paramus, nel vicino New Jersey, le famiglie sono gentilmente invitate a raccogliere da sé la monnezza e consegnarla ai centri di smaltimento: troppo costoso continuare a mantenere quelli che noi chiamiamo operatori ecologici e qui si definiscono della «sanitation».
La tassa al consumo ha già attirato su New York le ira dei soliti urlatori di destra. Un professionista come Rush Limbaugh si è scagliato contro la città dei liberal che adesso vuole far pagare anche la spazzatura: ben guardandosi dal ricordare che il sindaco è un simpatico repubblicano. City Hall spende 1 miliardo e duecento milioni dei suoi 64 miliardi di budget per raccogliere gratuitamente i rifiuti dei suoi residenti, delle scuole e delle associazione nonprofit. I commercianti, per esempio, pagano già. Ma il dibattito è aperto e la Cbs ha raccolto le proteste dei newyorchesi: «Non se la possono prendere con la povera gente: non abbiamo tutti quei soldi, specialmente in questi tempi di recessione», dice Phyllis Dennet del sobborgo di Flushing.
Ma l´alternativa è vedersi concretizzare quell´incubo che ogni sera, e fortunatamente solo per poche ore, per le vie di New York è già una realtà. Quando i portieri dei condomini raccolgono la spazzatura, i marciapiedi diventano impraticabili. Anche perché i newyorchesi riciclano pochissimo. Solo la metà della carta e del cartone, per esempio, finisce negli appositi contenitori. E sulla strada finisce invece di tutto: dalle poltrone ai forni a microonde. Una pacchia per gli scavengers, i poveri scavatori della monnezza paurosamente aumentati con la recessione. E per i topi, che qui sono almeno 7 per abitante. Fatti due conti, forse la monnezza stavolta varrà bene una tassa.