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 2010  luglio 28 Mercoledì calendario

AGLI ONOREVOLI 1.000 EURO IN MENO FIDUCIA ALLA CAMERA SULLA MANOVRA - ROMA

La manovra arriva al traguardo della fiducia, mentre continua la protesta delle categorie con in prima linea i diplomatici e la Camera decide il taglio di 1.000 euro dello stipendio di ciascun deputato. In vista del varo definitivo della «Finanziaria d´estate» scende in campo anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per avvertire che la manovra, «seppur pesante», non esaurisce l´obiettivo di riduzione del debito pubblico che richiederà uno «sforzo costante», «buona lena» e revisione di «indirizzi di governo e comportamenti collettivi». La crisi economica internazionale, ha osservato il Capo dello Stato, impone sacrifici e la rinuncia ad «aspettative» e «abitudini» radicate nel tempo. Al tempo stesso Napolitano, che ieri ha parlato alla conferenza degli ambasciatori, ha messo in guardia contro la pratica dei tagli «indifferenziati» e ha invitato a «non mortificare politica estera e diplomazia». Toccando un tema cruciale in questi giorni, ha aggiunto: «Il federalismo non è dare la diplomazia alle Regioni: lo Stato non può privarsi di funzioni e strutture necessariamente unitarie a livello nazionale». Ultimo appello a difesa delle «feluche» anche da parte del ministro degli Esteri Frattini: «Non togliamo risorse vitali alla Farnesina».
Tornando all´iter della manovra, il previsto annuncio della fiducia (la 36° in due anni) è arrivato ieri a Montecitorio per mezzo del ministro per i Rapporti con il Parlamento Elio Vito. Nelle stesse ore Berlusconi si è incontrato a lungo con Tremonti anche allo scopo, si dice, di serrare i ranghi alla vigilia del voto ed evitare eventuali sorprese. Come previsto oggi il provvedimento, che vale 25 miliardi in due anni, avrà il voto di fiducia e domani, con l´approvazione definitiva, sarà convertito in legge dello Stato. Tempi rispettati anche grazie alla «tagliola» minacciata da Fini sulla discussione degli ordini del giorno sui quali le opposizioni sono intervenute a raffica.
Nel giorno della fiducia, come accennato, si muove anche il Parlamento sul terreno dei «costi della politica»: l´ufficio di presidenza ha deciso un taglio di mille euro netti al mese della retribuzione dei deputati sulla base delle indicazioni della manovra, una analoga misura sarà adottata anche dal Senato. Molte le misure contenute nel provvedimento: il blocco degli stipendi per i dipendenti pubblici, la riforma delle pensioni (in vecchiaia a 70 anni nel 2050), i contestati tagli per Regioni, Province e Comuni. Prevista una stretta sull´evasione fiscale (per circa 10 miliardi) e per le assicurazioni. Entrano anche le norme per la libertà d´impresa, i rincari dei pedaggi autostradali, la sanatoria per oltre 2 milioni di «case-fantasma» e la dilazione per le multe sulle quote latte che ieri è stata nuovamente contestata da Bruxelles. Obiettivo della manovra: ridurre il deficit dal 5% del Pil del 2010 al 3,9% nel 2011 e al 2,7% nel 2012.Per l´opposizione si tratta di un testo «iniquo». «La pagano tutti tranne chi ha i soldi», accusa il leader Pd Bersani.