Luca Dello Iacovo, Il Sole-24 Ore 28/7/2010;, 28 luglio 2010
ATTACCHI INFORMATICI, RUSSIA AL TOP
Dall’inizio dell’anno la Russia conserva il primato come nazione di origine degli attacchi informatici, seguita da Stati Uniti e Cina. È da Mosca che parte il 12% del traffico internet generato per scopi criminali, come le truffe online e il furto di identità digitali. Sul secondo gradino restano gli Usa, luogo di provenienza di un decimo delle incursioni elettroniche e, terza in classifica, la Cina con il 9,1% dei blitz informatici. L’Italia è nella "top ten": ha ospitato il 4,4% dei raid digitali. Sono dati rilevati da Akamai, la società che attraverso i suoi server gestisce un quinto del traffico globale su internet. E permettono di costruire una mappa che rivela la geografia del web criminale: il 60% degli assalti elettronici parte dalle prime dieci nazioni nell’elenco redatto dall’azienda del Massachusetts. E, in particolare, la metà arriva dall’Europa.
Lo studio di Akamai mostra i principali obiettivi degli attacchi: tre quarti sono concentrati sul sistema operativo Microsoft, utilizzato dal 91% dei computer nel mondo secondo Netapplications. È diventato, quindi, il principale obiettivo per gli hacker. L’avanzata del cybercrimine ha spinto i giganti del web a innalzare le misure di protezione. Un pirata informatico russo, soprannominato Kirllos, ha tentato di vendere lo scorso aprile 1,5 milioni di accessi ai profili di Facebook, ma è stato fermato. E il team di sicurezza del social network ha incrementato le difese tecnologiche. Per esempio, chi si connette per la prima volta dall’estero alla rete sociale online fondata da Mark Zuckerberg deve superare un test per verificare la sua identità. Non è necessario, però, rispondere a domande o inserire parole chiave. Gli ingegneri di Facebook hanno escogitato una soluzione più originale: l’utente deve riconoscere le persone nelle fotografie pubblicate dai suoi contatti all’interno del social network. E,se è in grado di indicarne l’iden-tità, può accedere al suo profilo. Altrimenti deve riprovare in seguito. In Francia, invece, è agli arresti Francois Coustoix, un hacker che dice di aver violato alcuni profili personali su twitter, come quelli di Britney Spears e del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. Coustoix sostiene che per scavalcare le difese del social network non ha utilizzatoun’abilità informatica, ma un software in grado di calcolare le password con sofisticate formule matematiche. L’obiettivo delle sue incursioni, dice, era di mostrare le vulnerabilità della sicurezza online.
Inoltre, l’esplorazione di Akamai sulle infrastrutture di internet accende i riflettori sulla continua evoluzione del web. A partire dall’Asia. La città con le connessioni più veloci è Masan, in Corea del Sud: ex area dell’industria tessile, ospita un prestigioso campus universitario. Il primo centro urbano europeo in classifica, invece, si trova in diciottesima posizione: è Umea in Svezia, sede di un ateneo e capitale europea della Cultura fra quattro anni.