Bruno Ruffilli, La Stampa 26/7/2010, 26 luglio 2010
QUAL È IL MONDO DELLA LOVE PARADE?
Dopo i morti di Duisburg ci sarà ancora la Love Parade?
In molti lo immaginavano, ma la conferma ufficiale è arrivata ieri in conferenza stampa: non ci saranno altre Love Parade dopo quella dello scorso sabato a Duisburg. Rainer Schaller, l’organizzatore della manifestazione, è stato chiaro: «La Love Parade è arrivata alla fine. È sempre stata un evento pacifico e una festa, non si farà più».
Quando è nata la manifestazione?
La prima Love Parade si tiene a Berlino nel 1989, quattro mesi prima del crollo del Muro. Ad organizzarla, il deejay Matthias Roeingh, detto Dr. Motte (Il dottor tarma); con lui appena 150 persone. Come tutte le altre in seguito, la manifestazione ha uno slogan: «Friede, Freude und Eierkuchen» (Pace, libertà e pancakes). La Love Parade cresce velocemente: 2000 partecipanti nel 1990, 120 mila nel 1994, 280 mila nel 1995. Nel 1996 le autorità decidono di spostarla dal Kü’damm alla Strasse des XVII Juni, il lungo viale che collega il centro di Berlino Est con quello dell’Ovest, usato per le parate militari durante il nazismo.
Ci sono stati altri incidenti nelle scorse edizioni?
Nel 1999 per la Love Parade a Berlino arrivano un milione e mezzo di persone: 50 camion e 250 deejay animano la sfilata, che per la prima volta è funestata da un grave incidente: un giovane viene ucciso in una rissa. In precedenza non si erano mai registrati particolari difficoltà, tenuto conto ovviamente del caldo (di solito la Love Parade si tiene fine luglio), dell’alcol, delle droghe e dell’enorme afflusso di ragazzi da tutto il mondo.
Perché la Love Parade veniva considerata una manifestazione politica?
Fin dalla prima edizione, la Love Parade proclama un’ideale di pace e fratellanza da raggiungere attraverso l’amore e la musica techno. Non si tratta di un evento schierato con un partito, ma intanto questa vaga connotazione politica permette di non pagare le ingenti spese per le bonificare il Tierpark e altre aree della città dopo la manifestazione. Spinto dagli ambientalisti, però, il comune di Berlino nel 2001 disconosce la natura politica della Love Parade e chiede agli organizzatori di coprire le spese. Arrivano massicci gli sponsor, ma calano i partecipanti. La manifestazione simbolo degli anni Novanta cambia per sempre faccia.
Che cos’è la musica techno?
La techno è un tipo di musica dance suonata con strumenti elettronici. E’ nata a Detroit alla fine degli anni Ottanta, quando musicisti come Juan Atkins, Kevin Saunderson e Derrick May cominciarono a rielaborare i ritmi di alcune band europee (soprattutto tedesche, dai Kraftwerk ai Can), aggiungendo batterie elettroniche e sintetizzatori. Tra le altre influenze, anche Giorgio Moroder, George Clinton, (il musicista funk, non il presidente), i Devo. La musica pop era già prodotta in gran parte con strumenti elettronici, ma con la techno il processo non è più nascosto. Viene anzi esibito: la techno è il suono della tecnologia, la realizzazione del sogno futurista di Luigi Russolo, che immaginava una musica fatta di rumori.
Quando arriva a Berlino?
La techno sbarca prima nel Regno unito, a Londra e Manchester. L’anno del boom è il 1989, con la «Summer Of Love»: ma quella inglese si chiama Acid House e già nel nome segnala il ruolo che le nuove droghe chimiche (Mdma,nota anche come Ecstasy) hanno nella cultura techno. Si moltiplicano anche i rave party, i raduni illegali organizzati col passaparola. A Berlino la techno arriva nello stesso periodo, passando per Amsterdam: tra i punti di riferimento nella capitale tedesca ci sono le discoteche «Tresor» ed «E-Werk».
Esistono altri raduni di musica elettronica?
Negli anni, in Europa, festival e rassegne si sono moltiplicati: nessuno ha raggiunto i numeri della Love Parade (che nel frattempo è arrivata anche a San Francisco), ma lo spagnolo Sonar gode di ottima salute, come Lovebytes, a Sheffield, o Ars electronica a Linz. Anche l’Italia ha i suoi appuntamenti fissi: tra i più importanti Club to Club a Torino e Dissonanze a Roma.
Cos’è la cultura techno?
La techno ha influenzato la moda, il cinema («Trainspotting»), la letteratura. Ha dato vita a mille generi musicali diversi, dai più popolari ai più sperimentali, e soprattutto ha abbattuto le barriere tra chi produce e chi ascolta: con un computer e una batteria elettronica, tutti possono diventare musicisti. In più ha spezzato il bipolarismo Stati uniti - Inghilterra tipico del pop, tanto che oggi artisti ed etichette interessanti fioriscono a Helsinki come a Buenos Aires, in Canada come in Germania; il web fa il resto, con i negozi on line e gli Mp3.
Consigli per approfondire?
Due libri almeno: «Last Love Parade» di Marco Mancassola (Mondadori, 2005) ed «Energy Flash» di Simon Reynolds (appena riedito da Arcana).