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 2010  luglio 28 Mercoledì calendario

OBRADOVIC Zelimir Cacak (Serbia) 9 marzo 1960. Ex giocatore di basket. Con la nazionale jugoslava vinse l’argento alle Olimpiadi di Seul (1988) e il campionato del mondo del 1990

OBRADOVIC Zelimir Cacak (Serbia) 9 marzo 1960. Ex giocatore di basket. Con la nazionale jugoslava vinse l’argento alle Olimpiadi di Seul (1988) e il campionato del mondo del 1990. Allenatore, ha vinto sette volte l’Eurolega: Partizan Belgrado (1992), Joventut Badalona (1994), Real Madrid (1995), Panathinaikos (2000, 2002, 2007, 2009). Con la nazionale jugoslava oro ai Mondiali del 1998 e agli Europei del 1997, argento alle Olimpiadi del 1996 (Atlanta). Con la Benetton Treviso vinse la coppa Saporta del 1999 • «[...] Ottimo giocatore, carriera frenata da un anno di carcere: un incidente stradale, un passante investito e ucciso per sua colpa. Chiunque altro ne sarebbe uscito decisamente male, Zelimir, detto Zeljko, ha invece cercato nel suo sport il riscatto tentando - e riuscendo - di cancellare nella gente il ricordo di quel tragico evento a suon di risultati. Era entrato nel Partizan nel 1986, dopo sei stagioni nella squadra della sua città, il Borac di Cacak, fratello maggiore di una nidiata composta da Divac, Djordjevic e Paspalj. Cinque anni più tardi, dopo essersi fatto le ossa ad allenare le minori del club più prestigioso di Belgrado, il passaggio in panchina, subito trionfale perchè il Partizan vinse scudetto e coppa jugoslavi e poi, a Istanbul, sorprese tutti eliminando la Philips Milano e andando a vincere la finale (di un solo punto) con il Badalona. A 32 anni appena compiuti, esatta mente come Bogdan Tanjevic nel 1979 con il suo Bosna Sarajevo (in campo Pesic, Delibasic, Radovanovic, Varajic) diventava il più giovane coach europeo a conquistare una Coppa dei Campioni: questione di giorni, Boscia è infatti nato il 13 feb braio 1947. Ma, ancora più importante, Obradovic è stato il coach che ha donato alla Serbia il primo e, per ora, unico titolo europeo per club dopo le vittorie dei bosniaci di Tanjevic e dei croati del Cibona di Novosel e della Jugoplastika di Kukoc e Radja. Per Zeljko fu la prima grande affermazione personale. Il Badalona si ricordò di lui e della beffa di Istanbul un anno più tardi: in Spagna Obradovic portò subito la Joventud a vincere la Coppa dei Campioni per accettare immediatamente dopo l’invito del Real Madrid e donare anche al club madrileno la gioia della Coppa maggiore, l’ultima vinta dal Real. Strada spianata per Zeljko: due anni a Treviso orfana di Mike D’Antoni, con la soddisfazione di prender parte a Parigi all’Open di Michael Jordan, ma senza grossi risultati. Infine l’invito di Atene e del Panathinaikos, da dove non si è più mosso. [...] Obradovic ha anche guidato la nuova Jugoslavia tra il 1996 e il 1999 a un argento olimpico, un oro mondiale e un oro e un bronzo europei. Quando è tornato sulla panchina dell’ormai Serbia & Montenegro, non ha avuto altrettanta fortuna: male ai Giochi di Atene, malissimo agli Europei di Belgrado. [...]» (Mario Arceri, “Corriere dello Sport” 5/5/2009).