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 2010  luglio 27 Martedì calendario

LA COCA HA UCCISO LE NOSTRE NOTTI

Che schifo, la droga ha rovinato le nostre notti». Il suo vero nome è Rocco Anaclerio ma tutti lo conoscono come Ringo. Fu lui, ex parrucchiere dell’Hair for heroes, che negli Anni 80, stufatosi di tagliar chiome, decise di cambiar vita. Fare il dj era il suo sogno e il sogno divenne presto realtà. Nel 1986, con Giorgio Baldaccini e Roberto Galli, Ringo entra a far parte della società che sulle ceneri della discoteca Mandala si inventa un marchio destinato a far brillare la notte milanese: Hollywood.
Da allora non c’è stata domenica senza che i più importanti campioni di calcio non festeggiassero qui vittorie (e chissà perché anche le sconfitte). Veline, starlette, tronisti ed escort travestite da soubrette, trans e gay, universitari e star, politici e giornalisti, imprenditori e finanzieri: l’Hollywood ha visto passare tutti e di tutto. Non a caso, sulle scale dopo l’ingresso, le pareti sono tappezzate da targhette in ottone con i nomi del gotha dello show business.
Pensate a una star: c’è. Da Prince, che all’Hollywood festeggiò il compleanno con i Rolling Stones, ai Pink Floyd e a Elton John accompagnato dall’amico Gianni Versace per arrivare a George Clooney, Robert De Niro, Spike Lee, gli Oasis. «Ci ho visto passare il mondo - dice Ringo - e forse anche qualcosa di più. Ma era un’altra notte, erano gli Anni 80 e un pezzo di ‘90, poi le cose sono cambiate. La droga e soprattutto cocaina e pasticche hanno stravolto tutto; una sera ho detto basta. Una notte di cinque anni fa sono uscito su corso Como e ho visto una rissa, volanti della polizia a sirene spiegate, ubriachi che vomitavano agli angoli della strada. Mi sono vergognato. Mi faceva schifo, quella non era più la notte che volevo frequentare. La mattina dopo sono andato dai miei soci, volevo essere liquidato».
L’Hollywood, come tutte le discoteche che nel mondo della notte fanno la cosiddetta «chiusura», è finito spesso sulle pagine delle cronache. La crociata anti-Hollywood parte dall’estero. Comincia la Bbc nel 1999 a occuparsi del locale con un documentario con telecamera nascosta dove si mostrano immagini inequivocabili. Le risse fra Adriano dell’Inter e il cestista di Varese Rolando Howell fanno la felicità dei paparazzi alla Corona che qui mette a segno alcuni dei colpi più forti. Le foto di Barbara Berlusconi paparazzata mentre si intratteneva con un ragazzo che non era il fidanzato furono scattate appena fuori dall’Hollywood. Altra vittima fu Alberto Gilardino beccato con una ragazza diversa dalla moglie. Vallettopoli fa il suo corso e ancora una volta siamo tra queste pareti. Al massimo del suo spolvero Lele Mora si fa portare un trono (un trono vero) nel privé e lì appoggia le terga tutte le domeniche. A circondarlo la pletora dei Costantino e degli Interrante, delle Fabiani e delle Yespica. Infine, qualche tempo fa, la chiusura temporanea per la mancanza di uscite di sicurezza.
Ma Ringo come giudica ciò che è successo ieri, i sigilli all’Hollywood ma anche per il «The Club», un po’ la sorella minore, la discoteca che Alberto Baldaccini (il figlio di Giorgio) gestiva da qualche anno? «Del The Club non so niente e l’unica cosa che posso dire è che mi dispiace per Alberto, lo conosco da sempre». In effetti il The Club ha ospitato meno vip. Simona Ventura ha avuto un fugace flirt con il gestore del privé Fabrizio Bono.
Stefano Ricucci annoverato fra i clienti abituali addirittura si schermisce: «Ci sono andato una volta sola, non si può parlar di me come di un habitué». Anche «le Iene» di Italia 1 qualche anno fa e sempre con il sistema usato dalla Bbc avevano fatto un servizio dove era parsa chiara la facilità con la quale gli stupefacenti giravano per i bagni e non solo del locale.
Forse, l’unico vero vip di rango che ha frequentato il «The Club» è stato Pierre Casiraghi (figlio di Carolina di Monaco) studente alla Bocconi di Milano che qualche volta, dicono, si è presentato parcheggiando sul marciapiede la sua Lamborghini bianca targata Montecarlo.
Ma questa ormai è la storia piccola di ore piccole, annebbiate, confuse e forse da dimenticare.