ROSALBA CASTELLETTI, repubblica.it 27/7/2010, 27 luglio 2010
[Zynga, la miniera d’oro che fa giocare Facebook] L’ultima creazione è stata lanciata il mese scorso: si tratta di un gioco online che catapulta i suoi concorrenti in un Far West digitale trasformandoli in pionieri virtuali
[Zynga, la miniera d’oro che fa giocare Facebook] L’ultima creazione è stata lanciata il mese scorso: si tratta di un gioco online che catapulta i suoi concorrenti in un Far West digitale trasformandoli in pionieri virtuali. In un mese FrontierVille, questo il nome del giochino, ha attratto 20 milioni di utenti che rivaleggiano per guadagnare punti da investire nella bonifica del proprio appezzamento di terreno o nella costruzione della propria capanna. Il tutto gratuitamente. Molti però, per far più in fretta, hanno fatto ricorso alla propria carta di credito per comprare una stalla o un orto: quattro polli costano 5,6 dollari, un trattore 3,5 e del carburante appena 60 centesimi. Piccole somme che moltiplicate per milioni di utenti fanno sì che ad appena due anni dalla sua fondazione Zynga, piccola softwarehouse di San Francisco, casamadre di altri giochi popolarissimi tra gli utenti di Facebook e MySpace come FarmVille e Mafia Wars, venga oggi valutata oltre quattro miliardi e mezzo di dollari e che il suo fondatore Mark - come scrive il New York Times - possa diventare "il prossimo miliardario della Silicon Valley". Con i suoi 44 anni, Pincus sembra quasi attempato per gli standard della Silicon Valley, dove Zuckerberg o Page e Brin hanno fondato Facebook e Google intorno ai vent’anni. Ma il suo obiettivo è ancora più ambizioso rispetto a quello dei più giovani colleghi imprenditori: trasformare Zynga in "un’icona permanente di Internet che sia sinonimo di divertimento" in grado di rivaleggiare con giganti del web come eBay, Amazon, Google e Yahoo. Internet, ha detto questo mese ai suoi nuovi impiegati, può essere molto di più che "una vendita di oggetti usati, una libreria e un motore di ricerca". Fino a tre anni fa, le sue aspirazioni sarebbero sembrate ridicole. Originario di Chicago, dopo una laurea in Economia conseguita a Wharton e un master in Business Administration ad Harvard, Pincus aveva sì guadagnato milioni di dollari grazie a compagnie come Freeloader, Support.com o Tribe, ma non aveva mai creato una società in grado di competere con i giganti del web sino a quando nel 2007 navigando su Facebook non pensò: "È come un cocktail party dove hai fatto incontrare tutti, ma non c’è niente da fare". Da qui l’idea di una partita di poker da poter giocare con i propri amici online, Texas Hold’Em Poker. Un successo replicato e anzi superato da FarmVille, un mondo rurale digitale dove circa 80 milioni di utenti di Facebook vestono i panni di contadini, o Café World, ritrovo di virtuali ristoratori. Oggi Zynga è la start-up più interessante della Silicon Valley: conta mille impiegati contro i 375 di un anno fa e circa 400 posizione aperte, 211 milioni di giocatori al mese, ossia quattro volte di più rispetto al suo diretto rivale Electronic Arts, e solo quest’anno intascherà profitti per 500 milioni di dollari. Un successo che inizia a far gola a tanti giganti dei media e della tecnologia, come Softbank e Google che di recente hanno investito a testa circa 150 milioni di dollari, e che ha portato il confondatore della DreamWorks, Jeffrey Katzenberg, a dire in una recente intervista: "Se dovessi iniziare la mia carriera da capo, vorrei essere Mark Pincus".