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 2010  luglio 23 Venerdì calendario

IL METEO, PER VOCE ARANCIO




In Italia il termine ”meteo”, su Internet, è più cercato di ”porno” (da Google Trends, il servizio che monitora la parole più richieste sul web).

Digitando su Google ”siti meteo” il motore di ricerca estrae oltre 2,3 milioni di risultati. Digitando solo ”meteo”, i risultati sono circa 36,9 milioni.

I siti che offrono le previsioni (più o meno attendibili) sono migliaia e vanno da quelli che pubblicano semplici disegni a quelli che forniscono immagini da satellite come il tedesco Wetterzentrale o l’italiano EuroMeteo. Ci sono anche siti che commentano le previsioni (Meteo Giornale), che danno informazioni sui Poli (The Cryosphere Today), che rilevano i fulmini (MeteoPoint). Sul sito Meteo Webcam, poi, c’è la possibilità di controllare oltre 1.800 telecamere sparse in tutta Italia. Non solo: da quasi tutti i grandi portali Internet italiani, versioni on line dei quotidiani compresi, c’è la possibilità di accedere a una sezione meteo fornita da uno dei tanti provider specializzati.

I centri scientifici che ogni giorno eleborano previsioni meteo in Italia sono una quarantina. Oltre all’Aeronautica militare, alla Protezione civile, al ministero dell’Agricoltura, ci sono una ventina di Arpa e una serie di centri privati.

Luca Mercalli, climatologo, presidente della Società meteorologica italiana: «Fino a tre giorni è possibile fare previsioni molto buone, con un’affidabilità superiore all’85%. A sei giorni scendiamo a un’affidabilità del 60%. Oltre i sette giorni è come tirare una monetina».

«Chi fa le previsioni del tempo in televisione e mette il dito sul Veneto, pensi dieci volte prima di dire che piove. I meteorologi che pensano che non ci sia differenza tra Trieste, Chioggia, Verona e Trento, fanno dei danni incalcolabili al turismo. Milioni di visitatori possono essere scoraggiati da un’indicazione meteo errata» (il presidente del Veneto Luca Zaia, che dopo una serie di indicazioni troppo pessimistiche riservate alla sua regione ha chiesto il «federalismo meteorologico»).

L’Arpa veneta, per evitare confusioni ai turisti, ha varato su Internet due nuovi servizi ad hoc, Meteospiagge e Meteo Garda (per l’area del lago). Ma i siti che propongono informazioni meteorologiche di natura locale sono miriadi, ad esempio meteo Trentino oltre al classico bollettino del tempo permette di consultare quello delle valanghe e quello dei pollini.

Bernardo Gozzini, ricercatore del Cnr all’Istituto di biometeorologia di Firenze, dice che nelle previsioni del tempo molto è cambiato, rispetto al passato, sia in termini tecnologici che d’affidabilità. «Innanzitutto abbiamo acquisito una capacità di calcolo enorme: i modelli matematici, software che simulano l’evoluzione dell’atmosfera a livello globale partendo dai dati iniziali raccolti, girano su computer sempre più potenti utilizzando un numero incredibile di calcoli, algoritmi, parametri. Dividono il globo, lo trasformano come fosse una griglia con tante maglie, ogni punto della griglia è una verticale (l’atmosfera è verticale) di cui si prevede l’evoluzione. La griglia è andata via via riducendosi: prima i punti erano ogni 200 km, oggi il modello europeo gira a 25 km di risoluzione». La fase finale, l’interpretazione dell’uomo, resta fondamentale. Neppure il miglior modello matematico, al momento attuale, riesce a rappresentare tutte le caratteristiche di un territorio, come le montagne che fanno muro (vedi in Liguria o in Versilia) o conformazioni particolari delle vallate. Una geografia del territorio che il buon previsore - quello che deve analizzare e interpretare i bollettini e le carte utilizzando le sue conoscenze e anche la memoria di situazioni passate analoghe - deve conoscere in modo dettagliato. L’Italia, da questo punto di vista, è particolarmente difficile perché è un Paese verticale montuoso. Meglio dunque il meteo locale di quello nazionale? «Farò arrabbiare molti colleghi, ma dirò di più. Un pescatore che ha trent’anni di esperienza e conosce perfettamente il suo pezzo di mare ha sicuramente una sensibilità maggiore su determinate situazioni locali, di quella che potrei avere io» (Bernardo Gozzini al Corriere Magazine).

Tra i siti italiani più frequentati ilmeteo.it, che offre oltre alle previsioni la possibilità di visualizzare la località prescelta tramite webcam o di ricevere le informazioni meteorologiche via sms.

Ilmeteo.it è stato fondato nel 2000 da Antonio Salò, «appassionato di meteorologia fin da bambino»: «Solo lo scorso giugno abbiamo avuto 16,8 milioni di visitatori. Un risultato straordinario, considerando che in Italia i navigatori sono 23 milioni e mezzo al mese».
Come fate le vostre previsioni?
«A differenza di molti siti non utilizziamo previsioni già pronte, elaborate ad esempio da Epson meteo o Aeronautica militare. Riceviamo i dati atmosferici da due grandi centri: l’americano National Center for Environmental Prediction, e l’European Centre for Medium-Range Weather Forecasts. A quel punto inseriamo i dati nel nostro supercomputer che attraverso una complicata serie di calcoli predice l’evoluzione più probabile del tempo in ogni località d’Italia e del mondo con bollettini che vengono aggiornati ogni dodici ore».
Come si finanzia il sito?
«Quasi integralmente con la pubblicità, e poi vendiamo le previsioni a giornali, tv, ecc. Nel 2000 abbiamo fatturato 2,7 milioni di euro: 2 milioni dalla pubblicità, 0,7 dalla vendita di servizi. Le stime per il 2010 parlano di un fatturato totale di 4 milioni di euro (con una crescita del 60 per cento): 3 milioni dalla pubblicità, 1 dai servizi».
Quanto costa acquistare le previsioni da un sito online?
«Da noi i prezzi variano a seconda delle richieste del cliente. I dati relativi a tutta Italia, località per località, costano 9 mila euro l’anno più Iva. Ma se il cliente è interessato a una sola località, il prezzo scende a 125 euro l’anno. Per avere i dati di tutta Europa, invece, ci vogliono 3 mila euro al mese. Se poi un privato ha un blog e ci chiede, anziché i dati da elaborare, le nostre previsioni bell’è fatte, non spende nulla: gliele inviamo gratis» (Antonio Salò a Vocearancio).

Altro sito molto frequentato, meteo.it, raggiungibile anche dal sito del Sole24ore.com (gli ultimi dati della concessionaria di pubblicità WebSytems lo accreditano di più di sei milioni di visitatori unici mensili): dalla pagina di apertura si può accedere alle previsioni settimanali di varie località italiane o alle sezioni che riguardano il tempo che fa e che farà su scala europea e mondiale.

Fra i siti i più popolari ed autorevoli Meteo Am, curato dal Servizio meteorologico dell’Aeronautica militare, e Meteo Italia, che fornisce previsioni fino a 16-20 giorni e decine di migliaia di dati previsionali continuamente aggiornati. Altri indirizzi web da non trascurare perché ricchi di infografiche e notizie in tempo reale sono 3bmeteo, tempoitalia, meteo webcam e meteo in diretta (quest’ultimo offre anche un servizio di webcam per visualizzare vari tratti della rete viaria di Autostrade per l’Italia).

Per capire quanto le previsioni meteo siano diventate un’ossessione, basta fare un giro per l’AppStore, negozio on line della Apple dove sono in vendita software per l’iPhone o per l’iPod Touch. Nella sezione ”Previsioni del tempo” ci sono oltre 70 programmini che offrono immagini satellitari, situazione dei venti (in mare o sulla terra ferma) e degli uragani, epicentri degli eventi sismici e nevicate in corso. Ci sono perfino software che rilevano la temperatura a partire dall’intensità del frinire dei grilli o che calcolano, durante un temporale, quanto dista dal cellulare il luogo di caduta dei fulmini.

Secondo Michel Maffesoli, filosofo, sociologo, fondatore del Centre d’tudes sur l’Actuel et le Quotidien di Parigi, dietro l’ossessione per la meteorologia «si esprime la preoccupazione per questo mondo. Non i più distanti mondi della politica o della religione, ma quello che ci è dato di vivere nel solo modo del quale siamo sicuri: questo […] un ritorno alla vecchia filosofia del ”Kairos”, del saper vivere fino in fondo l’istante, l’occasione, il momento giusto. Quello che io definisco ”l’istante eterno”». In questo interesse per il tempo, pesa la consapevolezza che la natura ”sta male”: «E’ in gioco un nuovo rapporto con la natura. La modernità aveva dominato la natura (Cartesio diceva: ”L’uomo è maestro e padrone della natura”). Ma ciò ha portato a una devastazione del mondo. L’attenzione di tutti è sul clima, ed è espressione di un’attenzione per la natura. Si tratta meno di dominare e più di rispettarla. Questo "accordarsi" con essa è al cuore della sensibilità degli ambientalisti e si manifesta, tutti i giorni, nell’ascolto delle previsioni del tempo: abitudine che diventa una sorta di comunione con la natura» (Michel Maffesoli a Sabina Minardi e Federico Ferrazza sull’Espresso).