Alessandra Farkas, Corriere della Sera 23/07/2010, 23 luglio 2010
E ORA L’EBOOK AGGIRA GLI EDITORI
Terremoto nel mondo editoriale americano. Amazon.com, la più grande libreria online al mondo, pubblicherà venti classici della letteratura moderna per la prima volta in versione digitale (e al consueto costo di 9,99 dollari a ebook), scavalcando del tutto le case editrici che affermano di detenere i diritti di quelle opere e annunciano fin d’ora una lunga battaglia legale.
Il rivoluzionario accordo, firmato dal superagente letterario newyorchese Andrew Wylie con Amazon (che aggiungerà i venti titoli alla sua libreria di 630 mila ebook di Kindle) durerà due anni e include capolavori come Il nudo e ilmorto di Norman Mailer, Il lamento di Portnoy di Philip Roth, Le avventure di Augie March di Saul Bellow, Finzioni di Jorge Luis Borges, La scimmia sulla schiena di William Burroughs e la serie Coniglio di John Updike.
In comune, tutti questi autori’ e i loro eredi – hanno il fatto di essere rappresentati da Wylie, che chiude la porta in faccia ai colossi dell’editoria, fondando una casa editrice digitale tutta sua, subito ribattezzata Odyssey Editions.
La mossa non ha colto del tutto di sorpresa il circoscritto universo degli editori newyorchesi. In un’intervista concessa il mese scorso all’«Harvard Magazine» il sessantaduenne Wylie aveva, infatti, minacciato di «tagliare fuori» i colossi della carta stampata, qualora non avessero riconsiderato i margini di profitto, giudicati eccessivamente esigui, offerti ai loro autori per la pubblicazione degli ebook. «Porterò via i miei 700 clienti», aveva intimato, «e creerò un’impresa a loro favore per vendere le loro opere digitali direttamente a Google, Amazon o Apple».
La mossa è senza precedenti per vari motivi. Molte delle opere digitali incluse nell’accordo hanno visto la luce nella loro versione cartacea sotto l’egida della potentissima Random House Inc., filiale del colosso Bertelsmann. Ma la svolta finisce per tagliare fuori anche le grandi catene di distribuzione quali Barnes and Nobles e Borders. Classici quali Lolita di Vladimir Nabokov e Paura e disgusto a Las Vegas di Hunter S. Thompson da oggi saranno disponibili esclusivamente attraverso Amazon.com.
La risposta della Random House è stata immediata. «Siamo molto delusi dall’iniziativa di Wylie», ha dichiarato Stuart Applebaum, portavoce della compagnia, che si prepara a intraprendere le vie legali. «Ieri sera abbiamo spedito una lettera alla Wylie Agency’ prosegue – per contestare il suo diritto a vendere legalmente quei titoli che sono soggetti agli accordi vigenti con la Random House».
Ma Wylie, noto negli ambienti letterari americani come «lo sciacallo», «lo squalo» e «la volpe», fa appello ai lettori di tutto il mondo per giustificare le sue azioni. « importante portare i classici della letteratura contemporanea nel mercato degli ebook», spiega in un comunicato, aggiungendo che «il mio programma editoriale è volto a colmare questa grande lacuna, aiutando milioni di lettori di ebook in tutto il mondo a realizzare una libreria digitale di letteratura classica contemporanea». Come dire: mi batto perché il futuro dei libri sia più democratico. Un futuro che appare sempre più digitale, se la stessa presidente di Random House, Gina Centrello, ha ammesso ieri sera che gli ebook supereranno il 50 per cento del mercato entro i prossimi cinque anni. Ma un futuro che spaventa Jason Pinter, giallista autore di bestseller, che teme «un effetto domino» capace, in brevissimo tempo, «di mettere a repentaglio la sopravvivenza stessa dell’industria editoriale».
D’altronde il contenzioso tra scrittori e editori sui proventi derivanti dai diritti d’autore degli ebook va avanti ormai da tempo. All’inizio di questo mese lo storico Tom Holland, presidente della Society of Authors britannica aveva denunciato come «inique» le royalties (tra il 10 e il 25 per cento) offerte agli autori per gli ebook. «Vogliamo il 50 per cento», aveva detto, spiegando che i costi di stoccaggio e distribuzione affrontati dai colossi editoriali per i libri digitali sono praticamente inesistenti. Non a caso Amazon.com offre agli autori royalties del 70 per cento per i loro titoli distribuiti su Kindle. E va aggiunto che negli ultimi tre mesi le vendite degli ebook sul sito di Amazon hanno superato di gran lunga quelle dei volumi cartacei, il che dà l’idea di quanto promettente si presenti il business nel quale Wylie è ora entrato a gamba tesa.
La goccia che aveva fatto traboccare il vaso era arrivata lo scorso dicembre, quando Markus Dohle, amministratore delegato della Random House, spedì una lettera a vari agenti letterari della Grande Mela in cui affermava perentorio che «i diritti digitali di tutti i libri pubblicati da Random House appartengono a noi, anche quando ciò non è specificato nel contratto tra editore ed autore». La guerra è iniziata il giorno dopo e di certo non è finita.
Alessandra Farkas