Varie, 23 luglio 2010
Tags : Ernesto Sica
Sica Ernesto
• Salerno 27 agosto 1971. Politico. Assessore regionale campano all’Avvocatura, si dimise nel luglio 2010 quando fu accusato di aver complottato contro la candidatura a presidente di Stefano Caldoro • «[...] ex enfant prodige della politica salernitana - guascone amante di mondanità e scorribande in Sardegna, e a Pontecagnano regista delle brillanti feste dell’allora Margherita, prima che il vecchio De Mita lo scaricasse - deve difendersi dall’ipotesi di ”violenza privata”. L’uomo ombra voluto dal premier Berlusconi nella giunta Caldoro compare in decine di telefonate mentre, per il giudice, cura l’attività di dossieraggio su uno scandalo sessuale, fatto ”di incontri con trans e coperture di camorra”, che avrebbe dovuto mettere fuori gioco Caldoro, insieme con il faccendiere Flavio Carboni, e i ”soci” Pasquale Lombardi ed Arcangelo Martino. [...]» (c. sa., ”la Repubblica” 12/7/2010) • «Forse non è affatto ”o cchiù scemo da ”a compagnia, come, con comprensibile minimalismo, ha provato a definirsi adesso [...] il falstaffiano ex ragazzo prodigio della politica campana (dicono che abbia perso 40 chili per compiacere i canoni estetici di Berlusconi e sedersi così su uno scranno da assessore regionale) [...] non pare una piccola rotella dell’ ingranaggio questo transfuga demitiano dalle molte cariche [...] Voci di dentro del Pdl sussurrano che avesse portato direttamente ai massimi livelli romani il dossier su Stefano Caldoro, un puro tarocco grazie al quale Denis Verdini avrebbe poi premuto sul futuro governatore della Campania per farlo ritirare dalla corsa a vantaggio dell’impresentabile Nicola Cosentino. Vera o falsa che sia la circostanza [...] è difficile non intravedere dietro l’ambizioso giovanotto, folgorato dal berlusconismo ma un tempo noto per le faraoniche feste nazionali della Margherita a Pontecagnano, uno sponsor ben più prestigioso di Nick U’ Mericano. Infatti fu direttamente Berlusconi a sollecitare con Caldoro, appena eletto, un assessorato (’al nulla”, dirà maligno il pd Enzo De Luca) per il buon Ernesto, dopo averne addirittura vagheggiato la candidatura a presidente della Regione per una notte, quando sul bivio Caldoro-Cosentino parevano incagliarsi le scelte del partito. ”Che ne dici di Sica?”, suggerì dunque felpato il Cavaliere al suo governatore fresco di vittoria. Una fonte racconta che Caldoro non sapesse nemmeno chi fosse Sica ma sapesse interpretare senza equivoci i toni del leader. E per Ernesto fu assessorato all’’Avvocatura, utile chissà a cosa. Comincia così la tammurriata che in pochi giorni ha terremotato tanto gravemente il sistema di potere alle falde del Vesuvio [...] In un’intercettazione, narrando di avere caldeggiato la propria candidatura a governatore, si spinge a raccontare d’ avere ”minacciato Verdini”: ”Io sono un sindaco di paese ma sappia il Presidente che non mi fermo, racconterò da agosto 2007 fino a oggi cos’ è accaduto... Berlusconi può fare tutto”. Che cosa voleva dire? E cosa c’ entra un ”sindaco di paese” con l’uomo più potente d’ Italia? Risalendo, di estate in estate e di amico in amico, da Sica si arriva fino a un altro personaggio ricco e potente, il re del cellophane Davide Cincotti: papà costruttore edile, azienda di famiglia a Battipaglia (due passi da Pontecagnano), riservatezza leggendaria rotta solo da un’incursione di Panorama che [...] anni fa lo proclamò ”quarto Paperone d’Italia”, villa in Sardegna e frequentazioni storiche con Paolo e Silvio Berlusconi. Cincotti [...] è secondo molti l’ uomo che introduce il giovane e intraprendente Sica nel gran mondo. [...]» (Goffredo Buccini, ”Corriere della Sera” 14/7/2010).