Notizie tratte da: Eric Frattini # I papi e il sesso # Ponte alle Grazie 2010 # pp. 442, 16,50 euro., 23 luglio 2010
Notizie tratte da: Eric Frattini, I papi e il sesso, Ponte alle Grazie 2010, pp. 442, 16,50 euro.Rif
Notizie tratte da: Eric Frattini, I papi e il sesso, Ponte alle Grazie 2010, pp. 442, 16,50 euro.
Rif. Libro Biblioteca sch. n. 1386314
Rif. Libro in Gocce sch. n. 1386309
Male «Gli uomini non fanno mai il male così completamente ed entusiasticamente come quando lo fanno per convinzione religiosa» (Blaise Pascal).
Bibbia «Solo nell’Antico Testamento esistono novantasei versi in cui si parla di violenza carnale sulle donne, di concubine usate come oggetto sessuale, di donne rapite come bottino di guerra, di donne costrette a prostituirsi e di assassini di massa di donne e bambini innocenti. A questi versi potremmo aggiungerne altri 1170, sia dell’Antico che del Nuovo Testamento, che menzionano diverse tecniche per uccidere, tra le quali lapidare, sgozzare, passare a fil di spada; oppure i 515 versi che parlano di anatemi, massacri, stermini o di come non lasciare sopravvissuti, annichilire, radere al suolo e distruggere; oppure i 144 versi, 141 nell’Antico Testmento e 3 nel Nuovo, in cui si parla di schiavitù e assoggettamento; senza dimenticare i 787 versi in cui si fa riferimento a casi ben precisi di vendetta, disprezzo della vita, odio, collera e inimicizia».
Incesto In diverse parti della Bibbia, l’incesto sembra una cosa normale. Per esempio, Abramo fece sesso con la nipote Melca; Isacco, figlio di Abramo e Sara, sposò la cugina Rebecca; Lot fece sesso con le sue due figlie e le ingravidò; Ammon, figlio di Davide, violentò e ripudiò sua sorella Tamar.
Orge Papa Damaso (366-384), aristocratico, brillante e colto, organizzava grandi banchetti durante i quali faceva sesso con le spose dei nobili che desideravano ascendere alla cerchia ecclesiastica.
Preti improfumati San Girolamo di Stridone (340-420), vero credente e asceta: «Ci sono alcuni che si fanno consacrare diaconi e preti solo per poter fare visita liberamente alle donne. Pensano solo a vestirsi bene e profumarsi di mille odori. Si arricciano i capelli col calmistro; le dita sono sfolgoranti di anelli».
Donne pure Raccomandazione di san Girolamo alle donne che volevano restare pure: «Una donna romana faccia in modo di non rimanere mai sola con un sacerdote. Qualora si creasse questa situazione, dovrebbe dire che ha bisogno di uscire per orinare o evacuare. Deve schivare i monaci che camminano scalzi e le monache che indossano abiti trascurati. Digiunano durante il giorno, ma di notte s’ingozzano fino a vomitare».
Vergine Galla Placidia, per compiacere Leone I (440-461), gli fece dono della verginità della figlia quattordicenne. Quando si scoprì che la giovane era incinta, con l’aiuto del papa fu rinchiusa per sempre in un convento.
Eretiche Quando si diede ordine di perseguitare il manicheismo, una setta pagana, Leone I, in seguito definite «magno», chiese ai suoi uomini di poter presenziare alle torture a cui erano sottoposti gli eretici. «Il papa, però, assisteva solo quando l’eretico era una giovane dal corpo slanciato. Al buon papa Leone I piaceva esigere dalle sventurate l’ammissione di usare sperma durante i loro riti, mentre le colpiva sulle natiche».
Indulgenze in vendita Gregorio I detto «magno» (590-604) fu il primo papa a vendere indulgenze e assoluzioni.
Sacche per testicoli Nell’Inghilterra del VII secolo gli uomini indossavano giubbe corte che non coprivano le natiche, mentre il pene e i testicoli erano raccolti in una sacca attillata. Le donne indossavano vestiti molto aderenti dalla vita in su, sollevando e stringendo tanto i seni che «nel mezzo si poteva mettere un cero», stando alla descrizione di un ecclesiastico del tempo.
Harem privato Arcimboldo, potente vescovo di Sens, si incapricciò tanto di un’abbazia che mandò via i monaci e la trasformò nel suo harem privato.
Dieci martellate Giovanni VIII, eletto papa il 14 dicembre dell’872, noto omosessuale, a un certo punto divenne l’amante del marito di una giovane nobile genovese. «I genitori della donna, per evitare uno scandalo, il 12 dicembre dell’882 avvelenarono il papa durante un banchetto. Il papa mangiò diverse pernici avvelenate, ma non furono sufficienti per ucciderlo. Per tre giorni fu vegliato dai suoi medici, che gli raccomandarono una dieta ferrea, credendo che si trattasse di un’indigestione. Con grande dispiacere della famiglia disonorata il pontefice non moriva per cui la notte del 15 dicembre il suocero dell’amante del papa entrò nell’abitazione e con un martello si avventò su Giovanni VIII, colpendolo alla testa. Nonostante le dieci martellate ricevute, il papa morì solo dopo diverse ore».
Bordello al Laterano Giovanni XII (955-963), bisessuale insaziabile, amava circondarsi di giovani nobili di entrambi i sessi, che poi costringeva ad avere rapporti davanti a tutti. Godeva osservando come gli animali, cani o asini, assalivano le giovani prostitute condotte al Laterano a questo scopo. Con il denaro della Tesoreria papale organizzò un bordello nel palazzo del Laterano. Ordinava vescovi bambini di dieci o dodici anni con i quali poi aveva rapporti sessuali di ogni tipo. Regalava calici d’oro alle proprie amanti. Manteneva una scuderia di un migliaio di cavalli che faceva alimentare con mandorle e fichi inzuppati nel vino.
Mazzate Il 14 maggio del 964, Giovanni XII s’accoppiava con una nobile dama romana quando all’improvvisò entro nella stanza il marito di lei che afferrato un piccolo pugnale colpì il papa alla schiena. Siccome il pontefice non moriva, prese una mazza e gli spezzò il collo. «Completamente nudo, all’età di 24 anni, Giovanni XII cadde morto sul tappeto dlela camera da letto della sua amante. Quando la notizia si sparse per le strade di Roma provocò il sarcasmo dei cittadini: si diceva che, considerando il modo in cui aveva vissuto, Giovanni era stato fortunate a morire nel letto, ”anche se non era il suo”».
Nipotine Benedetto VIII (1012-1024), criticato dal clero perché viveva con le nipotine negli appartamenti del Laterano. «Le due adolescenti erano solite correre nude per le stanze papali, sotto lo sgaurdo incredulo degli aiutanti del Sommo Pontefice. Lui, al contrario, le ammirava e godeva carnalmente di loro nelle sue notti romane». Quando diversi vescovi, cardinali e arcivescovi vollero processarlo per libertinaggio nel Concilio generale di Lione, lui rifiutò di presentarsi sostendendo che un papa non poteva essere giudicato in terra e ancor meno da comuni mortali. Morì il 9 aprile 1024, si dice vittima delle febbri, ma altre fonti affermano che il cadavere era ricoperto di piaghe, conseguenza della sifilide trasmessagli da una delle sue amanti.
Il Nerone di San Pietro Benedetto IX, incoronato papa nel 1032 a 11 anni, noto come il «papa fanciullo», secondo i cronisti dell’epoca era un seguace della stregoneria e del satanismo, sodomizzava animali, commissionava delitti, commetteva stupri e aveva rapporti sessuali con la sorella di 15 anni, amante come lui della lussuria (sembra che gli piacesse anche guardarla quando faceva sesso con altri uomini, mentre lui benediceva quelle unioni). San Pier Damiani lo definì «il Nerone di san Pietro».
Dante Dante Alighieri riteneva che, durante il pontificato di Benedetto IX, il papato avesse raggiunto il massimo della degenerazione possible.
Atti del diavolo Leone IX (1049-1054), papa spirituale, convocò il Concilio di Reims nel quale si condannò la sodomia, considerata un atto del diavolo, e si discussero le penitenze da applicare a religiosi e laici che «praticavano la masturbazione, avevano pensieri impuri, inghiottivano sperma, bevevano sangue mestruale, impastavano il pane sul culo nudo delle bambine o tra le cosce di giovani donne».
Sesso con la gallina L’abate Eugenio di Brest, solito avere rapporti sessuali con le suore di un convento vicino al suo. Anziché la penetrazione vaginale, che poteva essere punita dalla Chiesa, praticava quella anale, per non commettere peccato e per non ingravidare le sorelle. Si narra che nella sua vita avesse sodomizzato circa duecento donne e le loro figlie. Morì di infarto mentre faceva sesso con una gallina.
Persecuzioni Papa Alessandro II, incoronato nel 1061, incitò i fedeli a perseguitare i preti sposati «fino a spargerne il sangue». Nel febbraio del 1063 la folla, inferorvorata dalla parole del pontefice, strappò dall’altare i preti peccatori, li spogliò, li bastonò, e ne uccise alcuni in mezzo alla strada assieme alle mogli e ai figli.
San Satana Gregorio VII (1073-1085), ribattezzato da un cardinale ”san Satana”, simoniaco e avvelenatore di vescovi, sebbene avesse per amante Matilde di Canossa nelle sue arringhe si dichiarava favorevole a «uccidere i sacerdoti sposati». Le sue parole provocarono un’ondata di omicidi e anche l’abbandono di migliaia di mogli, molte delle quali si suicidarono o diventarono prostitute o cortigiane.
Sant’Uffizio Gregorio IX (1227-1241) nel 1231 creò il Sant’Uffizio, più noto come Inquisizione, strumento di terrore e repressione che funzionò per sei secoli e di cui si servirono altri ottanta papi.
Torture Innocenzo IV (1243-1254), noto sadico, autorizzò apertamente l’uso della tortura, «trasformando le celle dell’Inquisizione in segrete dell’inferno».
Prostitute Urbano IV (1261-1264) ebbe l’idea di riunire tutte le prostitute di Roma e farle lavorare nella cappella sotterranea della Chiesa di santa Maria, circondate da oggetti sacri: parte degli introiti, naturalmente, erano destinati alla tesoseria papale.
Inferno Bonifacio VIII (1294-1303), che Dante mette nell’inferno, mangiava carne durante la Quaresima e aveva una passione per il vino, l’oro, le pietre preziose. Nel 1303 il consiglio reale di Francia presentò contro di lui un elenco di imputazioni tra cui eresia, tirannia, sodomia, omosessualità, ingordigia.
Cullagium Giovanni XXII, incornato papa nel 1316, decise di estendere il cullagium, l’imposta annuale versata dai sacerdoti per poter praticare sesso o avere una concubina. Poiché non eran molti i religiosi che pagavano la tassa, il pontefice la ampliò anche ai clerici celibatari.
Banchetti Giovanni XXII aveva una passione per i banchetti fastosi. Si narra che per le nozze di sua nipote Jeanne de Trian con il nobile Guichard de Poitiers, i cento invitati ingurgitarono quattromila porzioni di pane, otto capi di bestiame, cinquantacinque pecore, otto maiali, quattro cinghiali, duecento capponi, seicentonovanta polli, quaranta pivieri, trentasette anatre, cinquanta colombi, quattro cicogne, due fagiani, due pavoni, duecentonovantadue uccelletti, tre quintali di formaggio, tremila uova, duemila frutti, undici barili di vino.
Pellicce d’ermellino Francesco Petrarca a proposito di abiti e ornamenti ordinati da Clemente VI per celebrare la vittoria sulla flotta turca (nel 1347): «Le pelli sono un lusso, ma Clemente utilizzò 1800 pellicce d’ermellino: 68 per i cappucci, 430 per un mantello papale, 310 per un manto, 150 per altri due cappucci, 30 per un cappello, 80 per un cappuccio grande e 88 per mantelli papali».
Guardone Paolo II (1464-1471), noto omosessuale, amava osservare giovani uomini nudi sottoposti a ogni tipo di tortura dagli aguzzini dell’Inquisizione.
Tiara Gli storici del tempo riferiscono che Paolo II sfoggiava una tiara così ricca di gioielli e oro che sarebbe bastata per comprare un intero palazzo o sfamare migliaia di persone.
Quattrocento amanti Paolo II trascorreva le giornate nei suoi appartamenti in compagnia di giovani amanti che poi nominava protodiaconi, segretari, assistenti, maggiordomi. Si diceva che a metà del suo pontificato, durato sette anni, avesse avuto circa quattrocento «aiutanti personali».
Imposta sulla nobiltà Tra le fonti d’introiti ideate da Sisto IV (1471-1484), l’«imposta sulla nobiltà» versata al pontefice dai ricconi che volevano avere accesso al letto di qualche bella vergine di famiglia altolocata.
Figli 1 Sisto IV nominò cardinali sei «nipoti» che in realtà erano suoi figli illegittimi.
Figli 2 Innocenzo VIII (1484-1492) ebbe otto figli maschi e altrettante figlie femmine, ma a differenza di altri papi li riconobbe tutti e li battezzò a San Pietro.
Voti comprati Rodrigo Borgia, per farsi eleggere papa col nome di Alessandro VI (1492-1503), ottenne il voto del cardinale Orsini in cambio dei castelli di Monticelli e Soriano; quello del cardinale Sforza lo comprò con una grande quantità di monete d’argento e la nomina a vicecancelliere; quello del cardinale Colonna con l’abbazia di San Benito, nelle cui proprietà erano compresi anche villaggi e fedeli; quello del cardinale Sant’Angelo con l’episcopato di Porto; quello del cardinale Gherardi di Venezia, novantacinquenne, in cambio di cinquantamila ducati e una notte con la sua bella figlia Lucrezia, all’epoca dodicenne.
Avvelenamenti Papa Borgia, avidissimo, a un certo punto prese ad avvelenare i cardinali per spogliarli di tutti i loro beni e rivendersi i titoli cardinalizi.
Sorella Noto venditore di indulgenze, Papa Borgia fece pagare a un nobile fiorentino ventiquattromila scudi d’oro per un’indulgenza che gli avrebbe permesso di avere rapporti sessuali con la sorella.
Papa Sifilide VI Papa Alessandro VI, ribattezzato papa Sifilide VI.
Giulio il Terribile Giulio II (1503-1513), bisessuale, diversi figli illegittimi avuti da più amanti, beveva moltissimo, imprecava di continuo, praticava la sodomia, era malato di sifilide e a causa della sua passione per la guerra era soprannominato «il Terribile».
Passivo Il cronista veneziano Girolamo Priuli su Giulio II: «Si accompagnava ai suoi ganimedi, cioè bellissimi giovani, con i quali si diceva pubblicamente avesse rapporti carnali in cui era passivo».
Da ragazzo a donna Un cronista dell’epoca raccontava di un nobile tedesco che era andato in visita da papa Giulio II e sul quale i romani si erano scatenati con la loro passione per i versi: «Venne in Italia stimato di indole rara un tedesco; ne ritornò, da ragazzo, donna fatta».
Piaghe Giulio II morì nel 1513. Già dal 1508 il maestro di cerimonie del papa esonerava i nobili in visita dal baciargli i piedi, tutti coperti dalle piaghe della sifilide.
Ulcere anali Quando fu eletto papa, per Leone X era già dolorosissimo sedere sul trono a causa delle ulcere anali di cui soffriva dopo molti anni di pratiche sodomitiche. Il 21 marzo 1503, alla cerimonia d’incoronazione, fu portato in lettiga.
Balli in costume Leone X amava organizzare balli in costume allietati da giovani uomini e donne col volto coperto e il corpo nudo. Un amabasciatore che aveva partecipato a una di queste feste raccontò che durante il banchetto erano state servite sessantacinque portate, ognuna delle quali composta da tre piatti. Tra le prelibatezze gustate dai commensali: cervello di scimmia, lingue di pappagallo, pesci vivi, carne di quaglia e di cervo cosparsi di ricche salse. Il tutto, annaffiato con vini aromatici.
Monete d’oro Tra i maggiori divertimenti di Leone X: organizzare partite a carte coi cardinali e imbrogliare. Se vinceva una mano, afferrava un pugno di monete d’oro e le lanciava al pubblico. Il tenore di vita del papa e le campagne militari portarono il Vaticano alla bancarotta, ma nessuno protestava perché il papa annotava in un grande archivio i «peccatucci» di tutti i cardinali.
Sei donne Ai tempi di Leone X molti religiosi convivevano con sei donne, sostenendo che svolgevano «servizi domestici».
Versamenti Per cercare nuove fonti di guadagno, Leone X relegò le oltre settemila prostitute di Roma in un quartiere controllato dalle truppe papali. Ogni donna, a fine giornata, doveva versare alla Chiesa il 40 per cento dei guadagni.
Tariffe Leone X nel 1517 promulgò la cosiddetta Taxa camarae contenente le trentacinque tariffe da pagare in cambio dell’indulgenza. Qualche esempio di tariffe per i religiosi:
- L’ecclesiastico che incorresse nel peccato carnale sia con suore, sia con cugine, nipoti o figliocce, sia, infine, con qualsiasi altra donna, sarà assolto mediante il pagamento di 67 libbre, 12 soldi.
- Il sacerdote che deflorasse una vergine pagherà 2 libbre, 8 soldi.
- La religiosa che ambisse alla dignità di badessa dopo essersi data a uno o più uomini simultaneamente o successivamente, sia all’interno del convento, sia fuori, pagherà 131 libbre, 15 soldi.
Martin Lutero Gli eccessi di Leone X portarono Martin Lutero ad affiggere alla porta della chiesa di Wittenberg le sue novantacinque tesi, per le quali il 3 gennaio 1521 fu scomunicato.
Divieti Al tempo di Paolo IV (1555-1559) fu proibito alle donne avere accesso ai corridoi vaticani.
Libri proibiti Paolo IV, noto per il suo nepotismo e perché, nel 1557, creò l’Indice dei libri proibiti.
Ebrei Suo nipote, il corrotto cardinale Carlo Carafa, ebbe l’idea di obbligare gli ebrei a indossare un cappello giallo per distinguersi dai cristiani.
Ghetto Al tempo di Paolo IV gli ebrei, per la prima volta, furono costretti a vivere nei ghetti. Prima di trasferirsi, oltretutto, subivano pressioni perché cedessero «volotariamente» tutte le loro proprietà ai cristinai.
Astinenza Pio V (1566-1572), guardiano dell’astinenza, ordinò a tutte le prostitute di sposarsi (altrimenti sarebbero state espulse da Roma dopo essere stare flagellate in pubblico), vietò la sodomia nel clero, proibì alle suore di tenere in convento asini e cani maschi per evitare atti di zoofilia, ecc.
Santa Alleanza Pio V creò il primo servizio d’intelligence del Vaticano, noto come Santa Alleanza, per uccidere la regina Elisabetta I, detta «l’eretica d’Inghilterra», e mettere sul trono Maria Stuarda.
Nudi Clemente XIII (1758-1769) fece coprire a Roma tutte le statue e i dipinti in cui erano rappresentati dei nudi, inclusi gli affreschi della Cappella Sistina.