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 2010  luglio 23 Venerdì calendario

MARCONI Umberto

• Scafati (Salerno) 20 febbraio 1943. Magistrato. Presidente della Corte d’Appello di Salerno. Fra il 1986 e il 1990 leader nazionale di Unicost, componente del Csm. Nel 2010 fu accusato di aver partecipato al complotto per affossare la candidatura di Stefano Caldoro (poi eletto) alla presidenza della Regione Campania: pur dichiarandosi innocente, chiese subito il trasferimento («dopo quello che è successo ritengo, pur non avendo alcuna colpa, di non poter continuare a svolgere le mie funzioni con la dovuta serenità») • «Una Procura, quella di Napoli, aveva chiesto l’arresto del sottosegretario all’Economia Nicola Cosentino. Un altro palazzo di giustizia, quello di Salerno, invece, difendeva lo stesso Cosentino e preparava insieme ai componenti della “P3” il dossier diffamatorio nei confronti del candidato alla Presidenza della Regione Campania Stefano Caldoro. Ed il “regista” e “consulente giuridico” del dossieraggio altri non era, incredibilmente, che il presidente della Corte d’Appello di Salerno, Umberto Marconi. Lo hanno scoperto i carabinieri di Roma mentre intercettavano l’ex assessore della Regione Campania Ernesto Sica e l’imprenditore Arcangelo Martino, arrestato con Pasquale Lombardi e Flavio Carboni per associazione a delinquere e associazione segreta. Sica, “coordinatore” del dossier a luci rosse che avrebbe dovuto convincere Caldoro a ritirarsi dalle elezioni regionali, si consultava con Marconi per stilare quella che, in codice, la “triade” della “P3” definiva il dossier anti Caldoro. Il 22 gennaio 2010 i carabinieri intercettano una telefonata di Marconi che chiama Martino. E descrivono così la scena. “Il Presidente Marconi che si trova nel suo ufficio del palazzo di giustizia di Salerno, in compagnia di Ernesto Sica, chiama Arcangelo Martino e gli chiede un incontro per fare il punto sulla situazione”. “Pronto - dice il magistrato - sono il Presidente. Quando ci possiamo vedere che sono con l’amico... coso (Sica-ndr), che tra l’altro sta qui con me per quella situazione? Insomma quando ci possiamo vedè?”. Martino risponde di essere a conoscenza di quello che stanno preparando, cioè il dossier contro Caldoro. I due si danno quindi appuntamento l’indomani mattina al bar Riviera di Salerno, per parlare “da vicino”. Durante la conversazione telefonica il magistrato di Salerno informa Martino che Sica è li vicino a lui, nel suo ufficio, e glielo passa. Sica informa Martino che “abbiamo fatto quella cosa” e aggiunge: “Quando ci vogliamo vedè?”. Marconi e Martino continuano a parlare d’altro e poi il presidente della Corte d’Appello di Salerno chiede a Martino di andarlo a prendere l’indomani mattina per incontrarsi. Martino poi parla con Carboni e lo informa di come procede l’attività di dossieraggio anti-Caldoro. Anche Sica aggiorna gli altri due su come procedono le cose. L’iniziativa viene condotta utilizzando quella che viene definita l’“assistenza” di Marconi. Qualche giorno dopo, quest’ultimo viene chiamato da Martino. Questi lascia un messaggio in segreteria telefonica dopo essersi incontrato con Carboni: “Ciao - sono le parole di Martino a Marconi - sono a Roma e ti ho servito…”. E quando il “dossier” contro Caldoro è completato, Sica informa Martino di essersi incontrato con Denis Verdini “al quale si sarebbe proposto come candidato alla Presidenza della Regione Campania, minacciandolo - scrivono i carabinieri nella loro informativa allegata all’ordinanza d’arresto - che nel caso in cui non avesse preso in considerazione la sua candidatura avrebbe messo in piazza tutto quello che sa a partire dal 2007”» (Francesco Viviano, “la Repubblica” 16/7/2010) • «“Un incontro per tramare contro Caldoro, per giunta nel mio ufficio? Ma non scherziamo”. Il presidente della Corte d’Appello di Salerno Umberto Marconi, respinge indignato gli accostamenti fra il suo nome e il complotto contro il governatore della Campania: “Non sapevo nulla dei dossier, altrimenti avrei denunciato tutto. Tra l’altro stimo Caldoro”. Marconi è intercettato mentre parla con Arcangelo Martino alla presenza di Ernesto Sica e prendono appuntamento per il giorno successivo. “Conosco Sica, mi aveva chiesto un giudizio sull’affidabilità di Martino, che asseriva di avere influenza politica presso Berlusconi. Solo per questo siamo incontrati, a Napoli non certo in ufficio. Ho già scritto al Csm, sono pronto a chiarire e a pagare se avessi commesso qualche ingenuità”» (“la Repubblica” 17/7/2010).