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 2010  luglio 23 Venerdì calendario

Bachmann MicheleMarie

• (Amble) Waterloo (Stati Uniti) 6 aprile 1956. Politico. Repubblicano. Membro del Congresso Usa, presidente del gruppo “Tea Party”, movimento ultraconservatore e anti-immigrati nato nel 2009, subito dopo l’elezione del primo presidente nero degli Stati Uniti, e ispirato al cosiddetto “Boston Tea Party” del 1773, le leggendaria rivolta dei coloni americani contro le imposte britanniche sul tè, scintilla che fece iniziare la rivoluzione americana • «[...] se oggi è considerata una versione più colta e persino più agguerrita di Sarah Palin, nel pedigree della Bachmann [...] spunta l’influenza dell’odiato partito democratico. “Sono cresciuta in una famiglia democratica di origini norvegesi e luterane”, confessa in un’intervista allo Star Tribune di Minneapolis, in cui attribuisce allo scrittore liberal Gore Vidal il merito della sua conversione politica. “Ero al quarto anno di college — rivela— e rimasi talmente indignata da Burr, il suo romanzo antiamericano e antipatriottico che realizzai di essere una repubblicana”. In realtà era stata molto attiva tra i gruppi anti-abortisti già prima di saltare il fosso. “Ai tempi del liceo picchettavo le cliniche per dissuadere le donne dall’abortire — racconta — insieme al mio futuro marito Marcus Bachmann”. Per le donne di destra è un modello insuperabile grazie anche ai suoi cinque figli naturali e 23 adottivi [...] Per loro nel 1993 fonda la “New Heights Charter School”, finendo sui giornali locali con l’accusa di “usare fondi statali per creare una scuola religiosa” quando rifiuta di proiettare il cartone animato della Disney Aladino tacciato di “promuovere il paganesimo e la stregoneria”. Dal 2000, quando viene eletta nelle liste repubblicane al Senato del Minnesota [...], pochissimi politici possono vantare un’agenda più conservatrice della sua. Nel 2003 è tra le prime a battersi in favore di un emendamento costituzionale per bandire le nozze tra persone dello stesso sesso. E nel 2007, quando l’America s’interroga, dubbiosa, sulla bontà delle sue guerre, è in prima fila nel chiedere un aumento delle truppe in Iraq. La sinistra la vede come il fumo negli occhi per la sua tendenza a bocciare qualsiasi idea proveniente dalle file “nemiche”. Dall’aumento dei sussidi universitari per i poveri alla riforma sanitaria, dalle nuove regole sulle emissioni inquinanti (lei insiste che l’effetto serra è una bufala e guida la riscossa per le trivellazioni), al salvataggio delle banche, che bolla come “una mossa marxista”. Ma se grazie a lei il Tea Party ha [...] la dignità di un riconoscimento ufficiale al Congresso, nel partito molti temono che il suo eccesso di zelo possa allontanare i più moderati. È già successo nel 2008, quando l’ex segretario di Stato Colin Powell e il Governatore del Minnesota Arne Carlson, entrambi repubblicani, regalarono il loro endorsement a Barack Obama dopo che la Bachmann l’aveva accusato di “pericoloso antiamericanismo”. Se un giorno decidesse di correre per la Casa Bianca, la Bachmann sarà chiamata a giustificare i suoi ripetuti attacchi all’evoluzionismo darwiniano e la sua appartenenza al “Wisconsin Evangelical Lutheran Synod”, la cui dottrina insegna che il papa della Chiesa Cattolica romana è l’Anticristo delle sacre scritture» (Alessandra Farkas, “Corriere della Sera” 23/7/2010).