Il Sole-24 Ore 23/7/2010;, 23 luglio 2010
DOMANDE
& RISPOSTE - Cosa sono gli «stress test»?
Sono simulazioni condotte dall’organismo europeo Cebs (Committee of European Banking Supervisors) a cui sono stati sottoposti 91 istituti di credito europei (fra cui 5 italiani), in modo da accertare le loro capacità di resistenza a eventuali improvvisi sviluppi negativi del contesto in cui operano, o shock esterni. Servono a stabilire se le banche siano in grado di «incassare il colpo», o se invece abbiano bisogno di rafforzare le loro basi patrimoniali.
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Perché è stata decisa la pubblicazione degli stress test?
La pubblicazione dei test è stata decisa da governi e autorità europei per lanciare un messaggio di trasparenza sulla situazione finanziaria del Vecchio continente, dopo le tensioni di mercato dei mesi passati.
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Ci sono dei precedenti?
Lo scorso anno la Federal Reserve Usa ha condotto gli stress test sulle banche del paese. In una fase diversa, di recessione, e in un mercato diverso,l’epicentro della crisi finanziaria globale, i risultati degli stress test hanno visto 10 delle 19 banche monitorate non superare la prova. Le autorità del paese hanno imposto a questi istituti di reperire capitale supplementare per 75 miliardi di dollari totali.
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Quali parametri sono stati seguiti?
I test sono realizzati attraverso le singole autorità nazionali (da noi la Banca d’Italia)che raccolgono i dati fra le banche in termini di dotazione patrimoniale, quantità e qualità dei finanziamenti e del portafoglio, compresa la quota di titoli di Stato, specie dei paesi considerati più a «rischio». Il test ipotizza quindi, sulla base di questi dati, le conseguenze delle perdite sull’indice patrimoniale Tier 1 delle banche, in caso di uno scenario sfavorevole per l’economia che veda uno scostamento del Pil del 3% rispetto alle previsioni. La soglia minima fissata per il Tier 1 è quella del 6%, in caso contrario dovranno scattare rafforzamenti patrimoniali. Il secondo parametro è quello dell’esposizione verso i paesi più a rischio misurato attraverso la quota in portafoglio dei titoli di Stato.
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Quali critiche sono state avanzate?
Secondo alcuni commentatori la metodologia utilizzata non sarebbe sufficientemente trasparente e affidabile. Altri giudicano troppo «benevola» l’ipotesi dello stress test di una perdita del 16-17% per i bond della Grecia e del 3% per quelli della Spagna: non è invece considerata affatto l’ipotesi di un default di uno stato sovrano.