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 2010  luglio 23 Venerdì calendario

DUBBI ISLAMICI: MA IN PARADISO SI FA SESSO?

A saperlo la Cia l’avrebbe persino pagato. L’emerito professor Anwar Bin Majid Ishqi invece ha fatto tutto da solo. Con un semplice artico­lo pubblicato qualche setti­mana fa sul quotidiano Al Ma­dina il direttore del ”Centro saudita di studi Strategici” ha spento il sogno di tutti i ka­mikaze, cancellato l’estrema illusione di ogni bravo atten­tatore suicida, privato Bin La­den e i suoi collaboratori del­l’arma più preziosa. Nel suo pezzo intitolato «Il paradiso è al di là del sesso» il professor Ishqi spiega senza giri di paro­le che lassù non esistono né vergini, né appassionati am­plessi perché semplicemente non esiste il sesso alla terrena maniera. Neppure per chi ci arriva a pezzi dopo essersi fat­to saltare in mezzo a una con­grega d’odiati infedeli. Dun­que inutile sperare nelle 70 procaci vergini dagli occhi scuri, inutile illudersi di ritro­varsi al fianco, come speran tanti aspiranti ingenui ka­mikaze, una ”fata escort” ca­pace d’accompagnarti invisi­bile mentre indossi la dinami­te e di comparirti al fianco, bramosa e voluttuosa, non ap­pena scompari in una vampa­ta. Quelle - sostiene il profes­sor Ishqi - son pure corbelle­rie. «Allah ”spiega il professo­re - sa che la natura umana non può afferrare la natura dei piaceri del paradiso così per renderli più comprensibi­li parla di bellezze dagli occhi scuri, vino, miele e frutta». Non pago, fa pure piazza puli­ta della leggenda che spinge molti attentatori suicidi a blin­darsi la p­atta con piastre d’ac­ciaio e metter così al sicuro gli attrezzi indispensabili a gode­re di un’eterna, paradisiaca ”mille e una notte”. «Visto che non lassù non c’è sesso gli organi sessuali non servo­no, scompaiono non appena ci si arriva», assicura l’eretico professore.
Apriti cielo. In men che non si dica l’inedita descrizione del sacro paradiso scatena l’infer­no. In men che non si dica l’ar­ticolo scompare dal sito, men­tre sul web si susseguono le dissertazioni delle teste d’uo­vo del clero wahabita pronte a tutto pur di restituire a mili­tanti e semplici fedeli l’estre­mo sogno sbarazzino.
Il primo a farsi avanti è sua eminenza Khaled Muham­mad Al Numan. In un pezzo intitolato emblematicamen­te «Sì, c’è il sesso in Paradiso» il religioso cita il versetto del Corano in cui si descrivono gli inquilini dell’empireo«im­pegnati in gioiose occupazio­ni » e «reclinati con le loro spo­se su soffici cuscini in radure ombrose». Cosa mai faran­no?
«Dall’interpretazione de­gli esegeti del Corano risulta chiaro- sentenzia Al Numan­che l’occupazione descritta nei versi è semplicemente la deflorazione delle vergini». Poi, citando Al Darr Al Man­thur- celebrato interprete de­gli hadith , ovvero i colloqui di Maometto - Al Numan ag­giunge «Al Profeta venne chie­sto se si farà mai sesso in para­diso e lui rispose certo­ secon­do Allah - lassù sarà tutto un dahman dahman ( «spingi for­te » in arabo, ndr) e quando l’uomo si alzerà da sua mo­glie quella tornerà ad essere pura vergine».
Khaled Babtin, docente al­l’università Umm Al-Qura della Mecca e autorevole membro dell’associazione per la Giurisprudenza Islami­ca, ci va giù, è il caso di dirlo, ancor più duro. A dar retta a lui e alle sue citazioni il Paradi­so diventa un autentico Via­gristan. «In Paradiso al cre­dente sarà garantita la massi­ma potenza per ogni copula ...gli verrà data l’energia di cento uomini ....ogni beato potrà così ogni giorno avere almeno cento vergini», assi­cura Babtin citando i soliti di­sparati esegeti e le loro inter­pretazioni degli hadith . Ma il pezzo forte è quello con cui sembra voler rassicurare i ma­schietti preoccupati di dover far a meno del loro inseparabi­le amico. Tranquilli assicura, invece, Babtin: «Tutti questi accoppiamenti menzionati dal Corano e dalla tradizione dei profeti verranno portati a termine con lo stesso organo posseduto sulla terra. Perché questo non scomparirà - co­me sostiene qualcuno - alle porte del Paradiso... i creden­ti lassù godranno allo stesso modo degli stessi piaceri go­duti sulla terra con l’unica dif­ferenza che lassù il loro piace­re sarà incomparabilmente più intenso». I kamikaze in­so­mma possono star tranquil­li a patto di non scordare il vec­chio e sano consiglio «prima d’indossare il giubbotto me­glio infilare le mutande di lat­ta ».